PAS pedal assist system
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PAS pedal assist system
PAS sta per pedal assist system in parole nostre:
sistema di assistenza alla pedalata.
Esso determina in che modo il motore verrà attivato. Ne esistono al momento di due tipi:
a controllo del movimento dei pedali
a controllo dello sforzo esercitato sui pedali
Funzionamento a grandi linee
Della prima categoria fanno parte le Frisbee, Dinghi, le Ezee, i Kit e praticamente tutte quelle cinesi. Appartengono alla seconda invece, quelle basate sul motore Panasonic, quindi Flyer, Kalkhoff, Helkama, ecc ecc.
Come funzionano i due sistemi? qual'è preferibile?
Il primo, ossia PAS a controllo del movimento dei pedali,
viene realizzato in modo abbastanza semplice: di solito è presente una ruota fonica
(dischetto con dei magnetini messi lungo la circonferenza)
che tramite un sensore ne rileva il movimento.
Girando il dischetto di pari passo con la ruota, il movimento viene "captato" dal sensore e inviato
alla centralina che ne interpreta la rotazione. Smettendo di pedalare i magnetini non passeranno più sopra il sensore e conseguentemente il motore viene spento.
Pregi:
- Facile da realizzare e abbastanza affidabile.
- Economico
- Il motore reagisce come noi vogliamo senza la necessità di applicare uno sforzo.
Questo permette di usare la bike nella funzione "motorino" senza la necessità di pedalate "pesanti", o in modo più classico regolando a piacere e alla perfezione la quantità di assitenza richiesta dal motore.
- Permette un uso accurato e consapevole della batteria.
Difetti:
- Richiede un certo angolo di rotazione della ruota affinchè il sensore si allinei con il primo magnete della ruota fonica, questo comporta una partenza non proprio immediata.
- La sensazione di guida è più da motorino che da bike
Il secondo, ossia PAS a controllo dello sforzo esercitato sui pedali, viene realizzato
utilizzando dei sensori di sforzo.
Viene inserita un asse deformabile magnetica, su cui sono posti
dei sensori anch'essi magnetici. Premendo sui pedali, e quindi deformando l'asse con il peso esercitato, modifichiamo il campo magnetico generato. Anche qui la centralina interpreta questi segnali per avviare il motore, ma in più, avendo un riferimento numerico di quanto viene schiacciato il pedale, avremo una più o meno assistenza proporzionale allo sforzo esercitato.
Pregi:
- Tipo di assistenza naturale, la bike risponde alle nostre sollecitazioni come se
non fosse presente nessun motore. Molto feedback e naturalezza nelle pedalate.
- Basta premere sui pedali e anche da fermo riusciamo ad avviare la bike, molto utile in mezzo al traffico e nelle salite
Difetti:
- False partenze da fermi se si preme sui pedali, bisogna tenere azionato il freno.
- Bisogna esercitare sempre uno sforzo anche se leggero, a qualsiasi andatura andiamo.
Questo può essere un problema nelle giornate estive molto calde, per chi non è allenato
o per chi desidera pedalare senza fare un minimo di fatica.
- Bisogna fare pratica per ingannare il sensore di sforzo e riuscire a ottenere un rendimento migliore delle batterie.
Considerazioni finali
La scelta del tipo di assistenza desiderata è fondamentale per decidere che uso si farà della bike. Questo per evitare delusioni sul comportamento finale. Una volta scelto il tipo di assistenza, il consiglio è quello quando è possibile di provare le bike per capire il comportamento su strada, che cambia da modello a modello.
sistema di assistenza alla pedalata.
Esso determina in che modo il motore verrà attivato. Ne esistono al momento di due tipi:
a controllo del movimento dei pedali
a controllo dello sforzo esercitato sui pedali
Funzionamento a grandi linee
Della prima categoria fanno parte le Frisbee, Dinghi, le Ezee, i Kit e praticamente tutte quelle cinesi. Appartengono alla seconda invece, quelle basate sul motore Panasonic, quindi Flyer, Kalkhoff, Helkama, ecc ecc.
Come funzionano i due sistemi? qual'è preferibile?
Il primo, ossia PAS a controllo del movimento dei pedali,
viene realizzato in modo abbastanza semplice: di solito è presente una ruota fonica
(dischetto con dei magnetini messi lungo la circonferenza)
che tramite un sensore ne rileva il movimento.
Girando il dischetto di pari passo con la ruota, il movimento viene "captato" dal sensore e inviato
alla centralina che ne interpreta la rotazione. Smettendo di pedalare i magnetini non passeranno più sopra il sensore e conseguentemente il motore viene spento.
Pregi:
- Facile da realizzare e abbastanza affidabile.
- Economico
- Il motore reagisce come noi vogliamo senza la necessità di applicare uno sforzo.
Questo permette di usare la bike nella funzione "motorino" senza la necessità di pedalate "pesanti", o in modo più classico regolando a piacere e alla perfezione la quantità di assitenza richiesta dal motore.
- Permette un uso accurato e consapevole della batteria.
Difetti:
- Richiede un certo angolo di rotazione della ruota affinchè il sensore si allinei con il primo magnete della ruota fonica, questo comporta una partenza non proprio immediata.
- La sensazione di guida è più da motorino che da bike
Il secondo, ossia PAS a controllo dello sforzo esercitato sui pedali, viene realizzato
utilizzando dei sensori di sforzo.
Viene inserita un asse deformabile magnetica, su cui sono posti
dei sensori anch'essi magnetici. Premendo sui pedali, e quindi deformando l'asse con il peso esercitato, modifichiamo il campo magnetico generato. Anche qui la centralina interpreta questi segnali per avviare il motore, ma in più, avendo un riferimento numerico di quanto viene schiacciato il pedale, avremo una più o meno assistenza proporzionale allo sforzo esercitato.
Pregi:
- Tipo di assistenza naturale, la bike risponde alle nostre sollecitazioni come se
non fosse presente nessun motore. Molto feedback e naturalezza nelle pedalate.
- Basta premere sui pedali e anche da fermo riusciamo ad avviare la bike, molto utile in mezzo al traffico e nelle salite
Difetti:
- False partenze da fermi se si preme sui pedali, bisogna tenere azionato il freno.
- Bisogna esercitare sempre uno sforzo anche se leggero, a qualsiasi andatura andiamo.
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o per chi desidera pedalare senza fare un minimo di fatica.
- Bisogna fare pratica per ingannare il sensore di sforzo e riuscire a ottenere un rendimento migliore delle batterie.
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