la Madonna del Ghisallo
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la Madonna del Ghisallo
Il santuario della Madonna del Ghisallo è una piccola chiesa che si trova a Magreglio, in provincia di Como, sulle pendici del monte San Primo. Il suo nome deriva da un certo Ghisallo il quale, in epoca medievale, in quel luogo fu assalito dai briganti e fece voto a Maria di costruire una chiesa in suo onore se fosse scampato.
Il Santuario è conosciuto specialmente dagli appassionati di ciclismo in quanto si trova a pochi metri dal punto di valico della strada che da Bellagio porta verso Asso (colle del Ghisallo): questa strada viene tradizionalmente percorsa dal Giro di Lombardia ed è anche stata più volte inserita nel tracciato del Giro d'Italia. Per questo motivo la Madonna del Ghisallo è particolarmente venerata dai ciclisti, e nel 1948 il papa Pio XII la proclamò Patrona universale dei ciclisti. Nell'occasione una fiaccola votiva, benedetta dal Papa, fu portata da Roma al santuario da una staffetta di ciclisti; gli ultimi due tedofori furono Bartali e Coppi.
A fianco del santuario sorge il Museo del ciclismo; nel piazzale antistante vi è il monumento al ciclista.
La salita del Ghisallo
Si può salire al Santuario da due versanti. Quando parlano di "Ghisallo" o "Madonna del Ghisallo" i ciclisti intendono quasi sempre la strada che sale da Bellagio (versante nord), che presenta la salita più impegnativa.
Dal bivio della strada statale 583, all'uscita da Bellagio, essa presenta un tratto di circa 4 km di salita, seguito da circa 3 km in piano con brevi tratti di discesa, quindi ancora 1.5 km circa di salita fino al Santuario. Il dislivello complessivo è di poco meno di 500 metri; il punto di valico è a 754 m di altitudine. I tratti di salita presentano una pendenza abbastanza costante con una media poco inferiore al 9% e punte fino al 14%; comprendendo anche il segmento pianeggiante, la pendenza media è del 5.5% circa. Vi sono molti tornanti specie nel tratto finale. La strada è quasi tutta immersa nel bosco. I migliori professionisti riescono a compiere il percorso in meno di 20 minuti (Paolo Bettini ha impiegato circa 19'30" nel Giro di Lombardia 2005).
Una variante più impegnativa è nota come "Superghisallo". Si parte da Bellagio e si segue la strada principale fino a Guello (dove termina il primo tratto di salita); qui si svolta a destra in direzione Monte San Primo e si prosegue in salita per 4-5 km fino a quota 969, in località Piano Rancio, dove al bivio si svolta a sinistra e si raggiunge il piazzale del Santuario in discesa.
Il versante opposto (versante sud), che raggiunge Magreglio da Erba attraverso Canzo e Asso (una variante raggiunge Canzo provenendo da Pusiano; un'altra sale da Onno per Valbrona ricongiungendosi sopra Asso), sale molto più dolcemente, presentando difficoltà significative (pendenza fino al 10%) solo nell'ultimo chilometro e mezzo.
Da Asso è possibile anche salire alla Colma di Sormano (quota 1124 m), percorrendo la strada principale (circa 9 km con pendenza media intorno all'8%) oppure attraverso il durissimo Muro di Sormano, recentemente riasfaltato.
Il Museo del ciclismo
Da molti decenni vi è tra i campioni del ciclismo (soprattutto italiani, ma non solo) l'usanza di donare propri cimeli al Santuario del Ghisallo: tra questi vi sono ad esempio le biciclette usate da Bartali, Coppi e Merckx nelle loro vittorie al Tour de France, la bici speciale usata da Moser per il record dell'ora, e diverse maglie rosa, gialle e iridate.
Negli anni '90 questi cimeli erano ormai tanto numerosi da non trovare più posto nella piccola chiesetta: è stato perciò ideato il progetto di un Museo del ciclismo, da erigere a fianco del santuario. A presiedere il comitato per la realizzazione del museo è stato chiamato Fiorenzo Magni. Dopo varie lungaggini, il museo è stato finalmente inaugurato il 14 ottobre 2006, in occasione del Giro di Lombardia 2006, con una cerimonia alla quale hanno partecipato diversi campioni del presente e del passato.
Il museo si sviluppa su tre piani e comprende anche una raccolta multimediale di materiale sul ciclismo. I cimeli più importanti continuano comunque ad essere esposti nella chiesa del Santuario.
(da Wikipedia)
Il Santuario è conosciuto specialmente dagli appassionati di ciclismo in quanto si trova a pochi metri dal punto di valico della strada che da Bellagio porta verso Asso (colle del Ghisallo): questa strada viene tradizionalmente percorsa dal Giro di Lombardia ed è anche stata più volte inserita nel tracciato del Giro d'Italia. Per questo motivo la Madonna del Ghisallo è particolarmente venerata dai ciclisti, e nel 1948 il papa Pio XII la proclamò Patrona universale dei ciclisti. Nell'occasione una fiaccola votiva, benedetta dal Papa, fu portata da Roma al santuario da una staffetta di ciclisti; gli ultimi due tedofori furono Bartali e Coppi.
A fianco del santuario sorge il Museo del ciclismo; nel piazzale antistante vi è il monumento al ciclista.
La salita del Ghisallo
Si può salire al Santuario da due versanti. Quando parlano di "Ghisallo" o "Madonna del Ghisallo" i ciclisti intendono quasi sempre la strada che sale da Bellagio (versante nord), che presenta la salita più impegnativa.
Dal bivio della strada statale 583, all'uscita da Bellagio, essa presenta un tratto di circa 4 km di salita, seguito da circa 3 km in piano con brevi tratti di discesa, quindi ancora 1.5 km circa di salita fino al Santuario. Il dislivello complessivo è di poco meno di 500 metri; il punto di valico è a 754 m di altitudine. I tratti di salita presentano una pendenza abbastanza costante con una media poco inferiore al 9% e punte fino al 14%; comprendendo anche il segmento pianeggiante, la pendenza media è del 5.5% circa. Vi sono molti tornanti specie nel tratto finale. La strada è quasi tutta immersa nel bosco. I migliori professionisti riescono a compiere il percorso in meno di 20 minuti (Paolo Bettini ha impiegato circa 19'30" nel Giro di Lombardia 2005).
Una variante più impegnativa è nota come "Superghisallo". Si parte da Bellagio e si segue la strada principale fino a Guello (dove termina il primo tratto di salita); qui si svolta a destra in direzione Monte San Primo e si prosegue in salita per 4-5 km fino a quota 969, in località Piano Rancio, dove al bivio si svolta a sinistra e si raggiunge il piazzale del Santuario in discesa.
Il versante opposto (versante sud), che raggiunge Magreglio da Erba attraverso Canzo e Asso (una variante raggiunge Canzo provenendo da Pusiano; un'altra sale da Onno per Valbrona ricongiungendosi sopra Asso), sale molto più dolcemente, presentando difficoltà significative (pendenza fino al 10%) solo nell'ultimo chilometro e mezzo.
Da Asso è possibile anche salire alla Colma di Sormano (quota 1124 m), percorrendo la strada principale (circa 9 km con pendenza media intorno all'8%) oppure attraverso il durissimo Muro di Sormano, recentemente riasfaltato.
Il Museo del ciclismo
Da molti decenni vi è tra i campioni del ciclismo (soprattutto italiani, ma non solo) l'usanza di donare propri cimeli al Santuario del Ghisallo: tra questi vi sono ad esempio le biciclette usate da Bartali, Coppi e Merckx nelle loro vittorie al Tour de France, la bici speciale usata da Moser per il record dell'ora, e diverse maglie rosa, gialle e iridate.
Negli anni '90 questi cimeli erano ormai tanto numerosi da non trovare più posto nella piccola chiesetta: è stato perciò ideato il progetto di un Museo del ciclismo, da erigere a fianco del santuario. A presiedere il comitato per la realizzazione del museo è stato chiamato Fiorenzo Magni. Dopo varie lungaggini, il museo è stato finalmente inaugurato il 14 ottobre 2006, in occasione del Giro di Lombardia 2006, con una cerimonia alla quale hanno partecipato diversi campioni del presente e del passato.
Il museo si sviluppa su tre piani e comprende anche una raccolta multimediale di materiale sul ciclismo. I cimeli più importanti continuano comunque ad essere esposti nella chiesa del Santuario.
(da Wikipedia)
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