Batteria turbo, ricarica in dieci secondi
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Batteria turbo, ricarica in dieci secondi
Batteria turbo, ricarica in dieci secondi
la velocità resa possibile da un rivestimento di fosfato di litio
Scoperta del Mit: può trovare applicazione in telefonini, portatili, ma anche nelle auto elettriche, entro tre anni
Rivestimento di fosfato di litio per le super batterie
MILANO - Le batterie non saranno più le stesse, e il tempo d'attesa per ricaricarle diminuirà notevolmente: ricercatori americani hanno modificato le batterie al litio a tal punto che potrebbero rappresentare l'inizio di una vera e propria rivoluzione per l'elettronica di consumo e delle auto elettriche. Cellulari e portatili saranno ricaricati in pochissimi minuti, se non addirittura secondi. E non aspetteremo che due anni per vederle in commercio.
DAL 2011 - Dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) arriva la batteria col «turbo». Il tutto è reso possibile da un rivestimento di fosfato di litio. In questo modo si riduce il tempo di ricarica, mentre aumenta la densità di potenza con la stessa capacità di memoria. In pratica, la batteria potrà all'occorrenza fornire rapidamente più energia, scrivono gli scienziati attorno a Byoungwoo Kang e Gerbrand Ceder nello studio «Battery materials for ultrafast charging and discharging», pubblicato sul settimanale britannico Nature. Visto che i materiali utilizzati non sono nuovi, queste batterie ad alto rendimento potrebbero trovare applicazione in dispositivi quali telefonini, portatili, ma anche nelle auto elettriche, già entro due, al massimo tre anni, dicono i ricercatori del Centro Materiali dell’Istituto.
FOSFATO DI LITIO - I ricercatori del MIT sono partiti dalle batterie attualmente in uso, quelle al litio-ferro-fosfato (LiFePO4). Queste possono sì raccogliere grandi quantità di energia, il tempo di ricarica è però relativamente elevato. Ciò è dato dal fatto che gli ioni, insieme alla loro carica elettrica, attraversano il materiale a velocità relativamente bassa. Ceder e il suo gruppo hanno sviluppato una sorta di corsia preferenziale grazie al rivestimento di fosfato di litio, che consente un rapido passaggio degli ioni litio, i responsabili del trasporto di carica delle batterie al litio. Il risultato: sono stati in grado di ridurre il tempo di ricarica, da sei minuti a soli 20 secondi.
CELLULARI E AUTO - «Un cellulare potrà essere ricaricato in dieci secondi - dice entusiasta Ceder -. È chiaro che ben presto anche le auto elettriche diventeranno molto più pratiche: la ricarica delle loro batterie durerà solo cinque minuti, a differenza delle sei-otto ore attuali». E quello delle auto ibride è considerato un mercato con notevoli prospettive di espansione. Un altro punto di forza delle batterie al litio rivestite: il loro materiale viene consumato di meno quando vengono caricate e scaricate. Per questo motivo è immaginabile che - per esempio i cellulari - possano essere dotati di batterie molto più piccole, dice infine Ceder. La loro ricerca, finanziata dal governo americano, ha suscitato l’interesse di alcune aziende. Il MIT ha già rilasciato licenze a due società.
(da Corriere.it)
la velocità resa possibile da un rivestimento di fosfato di litio
Scoperta del Mit: può trovare applicazione in telefonini, portatili, ma anche nelle auto elettriche, entro tre anni
Rivestimento di fosfato di litio per le super batterie
MILANO - Le batterie non saranno più le stesse, e il tempo d'attesa per ricaricarle diminuirà notevolmente: ricercatori americani hanno modificato le batterie al litio a tal punto che potrebbero rappresentare l'inizio di una vera e propria rivoluzione per l'elettronica di consumo e delle auto elettriche. Cellulari e portatili saranno ricaricati in pochissimi minuti, se non addirittura secondi. E non aspetteremo che due anni per vederle in commercio.
DAL 2011 - Dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) arriva la batteria col «turbo». Il tutto è reso possibile da un rivestimento di fosfato di litio. In questo modo si riduce il tempo di ricarica, mentre aumenta la densità di potenza con la stessa capacità di memoria. In pratica, la batteria potrà all'occorrenza fornire rapidamente più energia, scrivono gli scienziati attorno a Byoungwoo Kang e Gerbrand Ceder nello studio «Battery materials for ultrafast charging and discharging», pubblicato sul settimanale britannico Nature. Visto che i materiali utilizzati non sono nuovi, queste batterie ad alto rendimento potrebbero trovare applicazione in dispositivi quali telefonini, portatili, ma anche nelle auto elettriche, già entro due, al massimo tre anni, dicono i ricercatori del Centro Materiali dell’Istituto.
FOSFATO DI LITIO - I ricercatori del MIT sono partiti dalle batterie attualmente in uso, quelle al litio-ferro-fosfato (LiFePO4). Queste possono sì raccogliere grandi quantità di energia, il tempo di ricarica è però relativamente elevato. Ciò è dato dal fatto che gli ioni, insieme alla loro carica elettrica, attraversano il materiale a velocità relativamente bassa. Ceder e il suo gruppo hanno sviluppato una sorta di corsia preferenziale grazie al rivestimento di fosfato di litio, che consente un rapido passaggio degli ioni litio, i responsabili del trasporto di carica delle batterie al litio. Il risultato: sono stati in grado di ridurre il tempo di ricarica, da sei minuti a soli 20 secondi.
CELLULARI E AUTO - «Un cellulare potrà essere ricaricato in dieci secondi - dice entusiasta Ceder -. È chiaro che ben presto anche le auto elettriche diventeranno molto più pratiche: la ricarica delle loro batterie durerà solo cinque minuti, a differenza delle sei-otto ore attuali». E quello delle auto ibride è considerato un mercato con notevoli prospettive di espansione. Un altro punto di forza delle batterie al litio rivestite: il loro materiale viene consumato di meno quando vengono caricate e scaricate. Per questo motivo è immaginabile che - per esempio i cellulari - possano essere dotati di batterie molto più piccole, dice infine Ceder. La loro ricerca, finanziata dal governo americano, ha suscitato l’interesse di alcune aziende. Il MIT ha già rilasciato licenze a due società.
(da Corriere.it)
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