Il pensiero analogico
Pagina 1 di 1
Il pensiero analogico
Fausto Intilla: Il pensiero analogico cambierà la nostra specie
Quando parliamo di futuro non sempre consideriamo il fatto che la nostra presenza è tutt'altro che scontata: eppure non possiamo fare a meno di pensare che il concetto stesso di 'futuro', per come lo abbiamo concepito, non possa prescindere dall'uomo, almeno da come lo conosciamo oggi.
"Quale uomo?" sembra chiedersi (sempre se il vostro umile redattore è in grado di comprendere) una buona parte della speculazione di Fausto Intilla (6 febbraio 1972), inventore-divulgatore scientifico, italiano all'estero, seppur di poco (vive e lavora in Svizzera, nel Canton Ticino).
Il nome di Fausto è legato alla “Struttura ad albero”, una delle più note strutture anti-sismiche per ponti e viadotti brevettata in Giappone e negli Stati Uniti. Intilla, è anche l’ideatore del “Principio di compensazione quantistica dei nuclei inconsci”. Le sue ricerche sui nuclei inconsci e gli esperimenti da lui proposti per la verifica di tale Principio, sono state prese in seria considerazione da diversi gruppi di ricerca in Europa e negli Stati Uniti;uno di questi è l’ormai famoso P.E.A.R (Princeton Engineering Anomalies Research),il cui laboratorio si trova nel New Jersey,USA.
In campo letterario Intilla ha pubblicato diversi libri: gli ultimi, "Dio=mc2" (Anteprima) , "La funzione d'onda della Realtà" e "Verso una nuova scienza di confine" , (Lampi di Stampa, Milano) tracciano un percorso interessante di ricerca che abbraccia vasti campi del sapere. Cinzia Turnaturi , del Policlinico Universitario A.Gemelli di Roma, lo ha intervistato qualche tempo fa:
Fausto, nel tuo libro: 'Dio=mc2' parli di una sorta di evoluzione dell'uomo, in correlazione al denaro, al potere e al grado di libertà di cui ogni essere umano dispone in minore o maggior misura, rispetto ai suoi simili. Possiamo approfondire la correlazione che c’è, semmai ci fosse, tra l’evoluzione scientifica e tecnologica, e il livello spirituale (o morale) dell’uomo in generale? Quali fattori entrano in gioco?
Innanzi tutto, potremmo cominciare a definire tre fattori fondamentali, che in tale contesto entrano in causa. I primi due sono il “Livello di complessità della sfera Politico-Economico-Scientifico-Tecnologica” (da ora in avanti gli ultimi quattro termini verranno sempre sostituiti con l’acronimo: PEST) dell’intera civiltà umana; e “L’influenza del denaro sulla mente umana”.
Innanzi tutto, potremmo cominciare a definire tre fattori fondamentali, che in tale contesto entrano in causa. I primi due sono il “Livello di complessità della sfera Politico-Economico-Scientifico-Tecnologica” (da ora in avanti gli ultimi quattro termini verranno sempre sostituiti con l’acronimo: PEST) dell’intera civiltà umana; e “L’influenza del denaro sulla mente umana”.
Ora, se andiamo ad analizzare questo secondo fattore (“L’influenza del denaro sulla mente umana”), scopriamo che esso dipende essenzialmente da un determinato “Fattore biologico-evolutivo”, in grado di modificare in meglio,col passare dei secoli e dei millenni, la nostra capacità di pensare secondo schemi analogici (creando così le basi di un “altruismo assoluto").
Fatta questa premessa, giungiamo inevitabilmente alla seguente conclusione:
Finchè il nostro pensiero continuerà a viaggiare prevalentemente attraverso degli schemi binari, qualsiasi forma di spiritualità perderà di "purezza", volendola "applicare" a tutti i costi ad un comportamento standard, abitudinario, tipico di ogni essere umano che viva rapportandosi quotidianamente con gli schemi classici di qualsiasi rete sociale; questo poichè tale forma di spiritualità, verrebbe costantemente intaccata da una natura ..."troppo umana".
La vera spiritualità umana, nascerà solo quando saremo biologicamente pronti ad accoglierla, ovvero quando la nostra mente inizierà a funzionare prevalentemente con schemi analogici. Attraverso una modalità di elaborazione dell’Informazione, che trascenda l’attuale tipologia di stampo binario del pensiero umano, cambierà il nostro modo di pensare e quindi di interpretare la realtà che ci circonda. Solo in quel momento la nostra specie comincerà ad andare contro il principio di Gause, e solo in quel momento quindi, inizieremo a convivere serenamente gli uni con gli altri; ma occorrerà aspettare ancora un po' di millenni, affinchè ciò accada.
Mi puoi spiegare brevemente la differenza tra pensiero binario e pensiero analogico? Perchè quest'ultimo dovrebbe influenzare positivamente la spiritualità? E infine,che cos'è il principio di Gause?
Con “pensiero binario” si intende una modalità di pensare-ragionare, prevalentemente con schemi assai semplici, basati solo su pochi elementi di discernimento (se non è nero è bianco, se non è tuo è suo,e via dicendo...). Mentre con “pensiero analogico”, si intende una modalità di pensare-ragionare, con algoritmi molto più complessi, basati su molteplici elementi di discernimento (se non è nero potrebbe essere bianco,verde,trasparente,a pois).
Il "Principio di Gause" afferma che qualora due specie competano tra loro per le stesse limitate risorse, in situazioni in cui sono entrambe presenti, una delle due sarà più capace di sfruttare o controllare l’accesso a queste risorse e, alla fine, eliminerà l’altra. Si tratta di un principio che in biologia evoluzionistica è applicabile solo tra diverse specie animali; ma nel caso della specie umana, non possiamo di certo dubitare che esso sia presente anche tra i diversi popoli che la compongono.
Si consideri inoltre che il fenomeno dell’esclusione competitiva umana, ovvero il “Principio di Gause”, adattato alla specie umana, è semplicemente un riflesso condizionato da una serie di impulsi neurogenetici di antico stampo. Quando questi impulsi scemeranno col passare dei millenni, tale fenomeno tenderà a scomparire. E a quel punto non vi sarà più motivo di preoccuparsi di quanto sarebbero realmente limitate le risorse sulla Terra per una popolazione che dovesse superare i dieci miliardi di individui, perché grazie al benessere intere civiltà umane tenderanno ad avere un tasso di incremento demografico pressoché nullo".
Torniamo per un attimo al concetto di pensiero analogico.
Ebbene un pensiero analogico, è in grado di “aprirci gli occhi” su tutti i potenziali vantaggi che potremmo trarre gli uni dagli altri, adottando un comportamento sociale di profondo altruismo (in cui tutti sono tenuti a comportarsi altruisticamente ...ma proprio tutti).
D'altronde tale comportamento non è ciò che tutte le religioni del mondo continuano a professare da duemila anni a questa parte? Tuttavia nessuno potrà mai capire le Upanishad dell'Induismo (per fare un esempio),se è in grado di vedere solo il bianco e il nero in tutto ciò che lo circonda; la nostra mente deve quindi necessariamente evolvere, deve imparare a ragionare secondo schemi olistici, analogici.
A queste condizioni il nostro lato spirituale nascerebbe spontaneamente,senza alcuno sforzo o sacrificio,perchè sarebbe la nostra stessa natura ad obbligarci ad adottarlo,ad usufruirne. Gli illuminati (nel senso spirituale del termine) oggi hanno vita difficile, perchè il tessuto sociale mondiale in cui si trovano,non permette loro di integrarsi.Al massimo possono formare delle comunità, che a loro volta resteranno sempre escluse dal resto del mondo.
Finchè il nostro pensiero continuerà a viaggiare prevalentemente attraverso degli schemi binari, qualsiasi forma di spiritualità perderà di "purezza", volendola "applicare" a tutti i costi ad un comportamento standard, abitudinario, tipico di ogni essere umano che viva rapportandosi quotidianamente con gli schemi classici di qualsiasi rete sociale; questo poichè tale forma di spiritualità, verrebbe costantemente intaccata da una natura ..."troppo umana".
La vera spiritualità umana, nascerà solo quando saremo biologicamente pronti ad accoglierla, ovvero quando la nostra mente inizierà a funzionare prevalentemente con schemi analogici. Attraverso una modalità di elaborazione dell’Informazione, che trascenda l’attuale tipologia di stampo binario del pensiero umano, cambierà il nostro modo di pensare e quindi di interpretare la realtà che ci circonda. Solo in quel momento la nostra specie comincerà ad andare contro il principio di Gause, e solo in quel momento quindi, inizieremo a convivere serenamente gli uni con gli altri; ma occorrerà aspettare ancora un po' di millenni, affinchè ciò accada.
Mi puoi spiegare brevemente la differenza tra pensiero binario e pensiero analogico? Perchè quest'ultimo dovrebbe influenzare positivamente la spiritualità? E infine,che cos'è il principio di Gause?
Con “pensiero binario” si intende una modalità di pensare-ragionare, prevalentemente con schemi assai semplici, basati solo su pochi elementi di discernimento (se non è nero è bianco, se non è tuo è suo,e via dicendo...). Mentre con “pensiero analogico”, si intende una modalità di pensare-ragionare, con algoritmi molto più complessi, basati su molteplici elementi di discernimento (se non è nero potrebbe essere bianco,verde,trasparente,a pois).
Il "Principio di Gause" afferma che qualora due specie competano tra loro per le stesse limitate risorse, in situazioni in cui sono entrambe presenti, una delle due sarà più capace di sfruttare o controllare l’accesso a queste risorse e, alla fine, eliminerà l’altra. Si tratta di un principio che in biologia evoluzionistica è applicabile solo tra diverse specie animali; ma nel caso della specie umana, non possiamo di certo dubitare che esso sia presente anche tra i diversi popoli che la compongono.
Si consideri inoltre che il fenomeno dell’esclusione competitiva umana, ovvero il “Principio di Gause”, adattato alla specie umana, è semplicemente un riflesso condizionato da una serie di impulsi neurogenetici di antico stampo. Quando questi impulsi scemeranno col passare dei millenni, tale fenomeno tenderà a scomparire. E a quel punto non vi sarà più motivo di preoccuparsi di quanto sarebbero realmente limitate le risorse sulla Terra per una popolazione che dovesse superare i dieci miliardi di individui, perché grazie al benessere intere civiltà umane tenderanno ad avere un tasso di incremento demografico pressoché nullo".
Torniamo per un attimo al concetto di pensiero analogico.
Ebbene un pensiero analogico, è in grado di “aprirci gli occhi” su tutti i potenziali vantaggi che potremmo trarre gli uni dagli altri, adottando un comportamento sociale di profondo altruismo (in cui tutti sono tenuti a comportarsi altruisticamente ...ma proprio tutti).
D'altronde tale comportamento non è ciò che tutte le religioni del mondo continuano a professare da duemila anni a questa parte? Tuttavia nessuno potrà mai capire le Upanishad dell'Induismo (per fare un esempio),se è in grado di vedere solo il bianco e il nero in tutto ciò che lo circonda; la nostra mente deve quindi necessariamente evolvere, deve imparare a ragionare secondo schemi olistici, analogici.
A queste condizioni il nostro lato spirituale nascerebbe spontaneamente,senza alcuno sforzo o sacrificio,perchè sarebbe la nostra stessa natura ad obbligarci ad adottarlo,ad usufruirne. Gli illuminati (nel senso spirituale del termine) oggi hanno vita difficile, perchè il tessuto sociale mondiale in cui si trovano,non permette loro di integrarsi.Al massimo possono formare delle comunità, che a loro volta resteranno sempre escluse dal resto del mondo.
continua...
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
continua...
Come vedi la correlazione tra il "Livello di complessità della sfera PEST " e il passaggio del pensiero umano da “sistema binario” a “sistema analogico” ?Affinchè avvenga questo passaggio, come deve evolvere il “Fattore biologico-evolutivo”?
Il “Fattore biologico-evolutivo” deve certamente evolvere a favore di una maggiore intelligenza,che sia a sua volta caratterizzata da un sistema di elaborazione dell'Informazione di tipo analogico. Dovrà quindi nascere una nuova forma di intelligenza, molto più intuitiva che razionale, affinché possa scemare l’influenza del denaro sull'uomo. Il punto è che, con l'aumentare della capacità di elaborazione dell'informazione in forma analogica, aumenta anche la complessità della sfera PEST, e in misura molto più ampia (se adottiamo un'intervallo di tempo di poche centinaia di anni). Per cui siamo destinati a commettere "errori" di ogni tipo, in qualsiasi sfera dell'attività umana, sino alla fine dei nostri giorni (ovvero sino alla nostra estinzione estcome specie). Col passare dei secoli commetteremo sicuramente meno errori volontari, ma ciò non rappresenterà alcuna garanzia per la nostra specie, contro una potenziale estinzione prematura.
Il “Fattore biologico-evolutivo” deve certamente evolvere a favore di una maggiore intelligenza,che sia a sua volta caratterizzata da un sistema di elaborazione dell'Informazione di tipo analogico. Dovrà quindi nascere una nuova forma di intelligenza, molto più intuitiva che razionale, affinché possa scemare l’influenza del denaro sull'uomo. Il punto è che, con l'aumentare della capacità di elaborazione dell'informazione in forma analogica, aumenta anche la complessità della sfera PEST, e in misura molto più ampia (se adottiamo un'intervallo di tempo di poche centinaia di anni). Per cui siamo destinati a commettere "errori" di ogni tipo, in qualsiasi sfera dell'attività umana, sino alla fine dei nostri giorni (ovvero sino alla nostra estinzione estcome specie). Col passare dei secoli commetteremo sicuramente meno errori volontari, ma ciò non rappresenterà alcuna garanzia per la nostra specie, contro una potenziale estinzione prematura.
Ma in ultima analisi, per intenderci, in che modo deve evolvere la complessità della sfera PEST affinché il pensiero umano possa passare da “sistema binario” a “sistema analogico”? Deve aumentare, oppure deve diminuire?
La complessità della sfera PEST, non può in alcun modo influenzare la nostra potenzialità biologico-evolutiva di pensare o meno in termini analogici. Sono due discorsi separati, sembra un paradosso ma è così. Questi due fattori sono costretti ad interagire tra loro, ma la loro evoluzione non dipende l'una dall'altra.
La complessità della sfera PEST, potrebbe crescere in modo esponenziale (come è accaduto anche in quest'ultimo secolo) anche senza un sostanziale incremento del Fattore biologico-evolutivo; anzi, è quasi una norma, visto che il progresso scientifico è dovuto essenzialmente alla sperimentazione e al caso, e che bastano a volte pochi "lampi di genio" della durata di qualche minuto a farlo evolvere (Einstein girava sempre con un lapis e un taccuino, per non lasciarsi mai sfuggere questi lampi di genio, o super intuizioni).
Da un “lampo di genio”, poi nascono le strade più razionali e di tipo binario per poter continuare ad approfondire un determinato discorso; per cui usiamo formule matematiche per poter modellare le nostre idee, per poter dar loro una forma ben chiara e... razionalmente accettabile. Oggi il pensiero analogico ci appare solo in forme assai effimere, con lampi di genio circoscritti e di cui la natura fa dono solo a poche persone, ma un domani le cose potrebbero cambiare.
Per te quindi, il pensiero analogico è favorito semplicemente da una costante evoluzione del fattore biologico-evolutivo, se ho ben capito. Un percorso che dovrà avvenire naturalmente, quindi. Ma secondo te, c’è qualcosa che l'uomo potrebbe fare, per stimolare il pensiero analogico? Ovvero per cercare di farlo in qualche modo emergere?
Il percorso deve avvenire in modo naturale, affinché l'intera umanità possa godere dei suoi “frutti”. Il pensiero analogico è favorito semplicemente da una costante evoluzione del fattore biologico-evolutivo; un percorso quindi che dovrà avvenire in modo del tutto naturale. Lo si può stimolare con la meditazione, ma ugualmente non diverrebbe mai la caratteristica principale del nostro modo di pensare. Finché tutti non saremo pronti, e quindi neurobiologicamente diversi da come siamo attualmente, il mondo non cambierà mai in meglio.
Dal mio punto di vista, credo comunque che il passaggio da “pensiero binario” a “pensiero analogico”, non potrà essere dato da un’evoluzione del “fattore biologico-evolutivo”; poichè una tale metamorfosi del nostro modo di pensare-ragionare, la si può identificare essenzialmente con la seguente parola: Illuminazione. E l'illuminazione non è legata alla biologia ma al ri-conoscimento dell'Io. Nel momento in cui ri-Conosci il tuo Io ti illumini. Come pensi che possa avere a che fare con l'evoluzione biologica, questo?
Credo che l'illuminazione spirituale di cui tu parli, sia in gran parte dovuta ad un modo inconsapevole di pensare in termini analogici.
Senza dover fare necessariamente quel determinato scalino a livello biologico-evolutivo, è certamente possibile allenare la mente affinché essa possa addentrarsi in altri universi "psicofisici"; ma ovviamente la matrice base di tali processi psichici sarebbe sempre basata prevalentemente sui classici schemi binari del pensiero umano. Certe persone quindi, per così dire, possono giocare a loro piacimento con questi due aspetti della realtà, assaporando vicendevolmente sia l’uno che l'altro. Credo che il ri-conoscimento dell'Io avvenga attraverso un susseguirsi di intuizioni, legate essenzialmente ad un processo che potremmo definire: di scambio ed elaborazione analogica dell'Informazione. Ovvero: più osservo ciò che mi sta attorno - oggetti,animali,esseri umani,... - e più conosco meglio me stesso; poiché tutto si interseca, tutto è in correlazione con tutto.
La complessità della sfera PEST, non può in alcun modo influenzare la nostra potenzialità biologico-evolutiva di pensare o meno in termini analogici. Sono due discorsi separati, sembra un paradosso ma è così. Questi due fattori sono costretti ad interagire tra loro, ma la loro evoluzione non dipende l'una dall'altra.
La complessità della sfera PEST, potrebbe crescere in modo esponenziale (come è accaduto anche in quest'ultimo secolo) anche senza un sostanziale incremento del Fattore biologico-evolutivo; anzi, è quasi una norma, visto che il progresso scientifico è dovuto essenzialmente alla sperimentazione e al caso, e che bastano a volte pochi "lampi di genio" della durata di qualche minuto a farlo evolvere (Einstein girava sempre con un lapis e un taccuino, per non lasciarsi mai sfuggere questi lampi di genio, o super intuizioni).
Da un “lampo di genio”, poi nascono le strade più razionali e di tipo binario per poter continuare ad approfondire un determinato discorso; per cui usiamo formule matematiche per poter modellare le nostre idee, per poter dar loro una forma ben chiara e... razionalmente accettabile. Oggi il pensiero analogico ci appare solo in forme assai effimere, con lampi di genio circoscritti e di cui la natura fa dono solo a poche persone, ma un domani le cose potrebbero cambiare.
Per te quindi, il pensiero analogico è favorito semplicemente da una costante evoluzione del fattore biologico-evolutivo, se ho ben capito. Un percorso che dovrà avvenire naturalmente, quindi. Ma secondo te, c’è qualcosa che l'uomo potrebbe fare, per stimolare il pensiero analogico? Ovvero per cercare di farlo in qualche modo emergere?
Il percorso deve avvenire in modo naturale, affinché l'intera umanità possa godere dei suoi “frutti”. Il pensiero analogico è favorito semplicemente da una costante evoluzione del fattore biologico-evolutivo; un percorso quindi che dovrà avvenire in modo del tutto naturale. Lo si può stimolare con la meditazione, ma ugualmente non diverrebbe mai la caratteristica principale del nostro modo di pensare. Finché tutti non saremo pronti, e quindi neurobiologicamente diversi da come siamo attualmente, il mondo non cambierà mai in meglio.
Dal mio punto di vista, credo comunque che il passaggio da “pensiero binario” a “pensiero analogico”, non potrà essere dato da un’evoluzione del “fattore biologico-evolutivo”; poichè una tale metamorfosi del nostro modo di pensare-ragionare, la si può identificare essenzialmente con la seguente parola: Illuminazione. E l'illuminazione non è legata alla biologia ma al ri-conoscimento dell'Io. Nel momento in cui ri-Conosci il tuo Io ti illumini. Come pensi che possa avere a che fare con l'evoluzione biologica, questo?
Credo che l'illuminazione spirituale di cui tu parli, sia in gran parte dovuta ad un modo inconsapevole di pensare in termini analogici.
Senza dover fare necessariamente quel determinato scalino a livello biologico-evolutivo, è certamente possibile allenare la mente affinché essa possa addentrarsi in altri universi "psicofisici"; ma ovviamente la matrice base di tali processi psichici sarebbe sempre basata prevalentemente sui classici schemi binari del pensiero umano. Certe persone quindi, per così dire, possono giocare a loro piacimento con questi due aspetti della realtà, assaporando vicendevolmente sia l’uno che l'altro. Credo che il ri-conoscimento dell'Io avvenga attraverso un susseguirsi di intuizioni, legate essenzialmente ad un processo che potremmo definire: di scambio ed elaborazione analogica dell'Informazione. Ovvero: più osservo ciò che mi sta attorno - oggetti,animali,esseri umani,... - e più conosco meglio me stesso; poiché tutto si interseca, tutto è in correlazione con tutto.
Si ritorna quindi al principio dell'Universo Olografico, in definitiva.
Ora, se è vero che l'evoluzione, nel corso dei millenni a venire, fornirà alla nostra specie un ulteriore o ulteriori strati di corteccia cerebrale, il pensiero umano potrebbe iniziare ad inoltrarsi attraverso altre strutture cerebrali, non necessariamente di tipo prevalentemente binario. Attraverso strutture analogico-deduttive (ossia prevalentemente analogiche) l'uomo forse, potrà scoprire i segreti del suo inconscio senza dover ricorrere all'ipnosi.
Attraverso tali strutture "alternative", il pensiero umano potrà quindi dare il colpo di grazia alla visione meccanicistica della vita (definibile come il frutto di un pensiero che viaggia prevalentemente attraverso strutture binarie) per passare ad una visione più ampia dell'esistenza, sistemica, fondata sulla consapevolezza dell'essenziale interrelazione di tutti i fenomeni: fisici, biologici, psicologici, sociali e culturali.
Nell'intero mondo animale l'aggressività raramente si sviluppa sino al punto da condurre alla morte di uno dei due avversari. La lotta viene infatti ritualizzata e termina di solito quando il perdente ammette di essere stato sconfitto, restando però relativamente indenne.
Ora, se è vero che l'evoluzione, nel corso dei millenni a venire, fornirà alla nostra specie un ulteriore o ulteriori strati di corteccia cerebrale, il pensiero umano potrebbe iniziare ad inoltrarsi attraverso altre strutture cerebrali, non necessariamente di tipo prevalentemente binario. Attraverso strutture analogico-deduttive (ossia prevalentemente analogiche) l'uomo forse, potrà scoprire i segreti del suo inconscio senza dover ricorrere all'ipnosi.
Attraverso tali strutture "alternative", il pensiero umano potrà quindi dare il colpo di grazia alla visione meccanicistica della vita (definibile come il frutto di un pensiero che viaggia prevalentemente attraverso strutture binarie) per passare ad una visione più ampia dell'esistenza, sistemica, fondata sulla consapevolezza dell'essenziale interrelazione di tutti i fenomeni: fisici, biologici, psicologici, sociali e culturali.
Nell'intero mondo animale l'aggressività raramente si sviluppa sino al punto da condurre alla morte di uno dei due avversari. La lotta viene infatti ritualizzata e termina di solito quando il perdente ammette di essere stato sconfitto, restando però relativamente indenne.
Questa saggezza scomparve, o almeno rimase sommersa in profondità nell'emergente specie umana. Nel processo della creazione di un mondo interno astratto, pare che noi abbiamo perduto il contatto con la realtà della vita e che siamo diventati gli unici organismi che spesso non riescono a cooperare con i loro simili e che spesso anzi, li uccidono(...)."
L'uomo del futuro avrà solo un vago ricordo di ciò che ora associamo ai concetti di affetto e sentimentalismo, ma non per questo sarà più crudele verso il suo prossimo e privo di ogni forma di rispetto. L'uomo del futuro, dotato di un pensiero prevalentemente astratto-analogico- deduttivo, comprenderà, aiuterà e rispetterà profondamente i suoi simili e qualsiasi altra entità biologica terrestre, poiché sarà pienamente cosciente degli enormi vantaggi (sul proprio stile di vita) che un tale comportamento potrà concedergli.
L'uomo del futuro avrà solo un vago ricordo di ciò che ora associamo ai concetti di affetto e sentimentalismo, ma non per questo sarà più crudele verso il suo prossimo e privo di ogni forma di rispetto. L'uomo del futuro, dotato di un pensiero prevalentemente astratto-analogico- deduttivo, comprenderà, aiuterà e rispetterà profondamente i suoi simili e qualsiasi altra entità biologica terrestre, poiché sarà pienamente cosciente degli enormi vantaggi (sul proprio stile di vita) che un tale comportamento potrà concedergli.
Forse sarà proprio una nuova forma di Illuminazione spirituale, a salvaguardare la nostra specie da ogni potenziale pericolo o forma di autodistruzione, in futuro.
[http://futuroprossimo.blogosfere.it/]
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.