"Il Mondo di NiMo"
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Il Mondo di NiMo "Terracquaria"
Vecchi pescatori
Grovigli immersi di rughe
in solchi erosi profondi
di pensieri immutabili.
Degli occhi di memoria
scrutano più lontano
e fermano dei momenti
sulle facce evanescenti.
Stretti nella tempesta
nell’involucro della notte
delle schiume di sorrisi
interrogano le stelle
distanti ed immobili,
di un cielo inarrivabile
cercando dei segnali
nella speranza di sole.
Punture di ami e sangue,
in antiche storie di pescatori
e sorrisi di calma ignota
in acque di malinconia.
Con le filosofie profane
le loro certezze assolute
sfidano anche il reale.
Carezze ed essenze pure,
sulle mani ferite lacere
e lunghi giorni d’attesa.
Lottano contro le correnti
cavalcando le maree
dell’amico mare fraterno
in lunghe notti illuminate
da luce oro di lampare
e frammenti dell'anima
che affogano striduli
nell'oscurità dei ricordi.
Sui legnami loro violano
le profondità dell'abisso,
dove la morte si alimenta
con tutte le loro paure
e vanno con il silenzio
sulle onde vorticose,
con trepidazioni incise
dall’acciaio degli arpioni.
Cristalli di sale sulla pelle
riflettono la luce del sole
sopra i loro capelli bianchi.
Trovano un relitto immerso
nel vortice dell'ultima verità,
momento atteso di unione
di un mare all'interno del mare.
Nella mia rete
Io gettai la mia trappola,
una vecchia rete stracciata
ancora una volta stamattina
verso la cima delle onde,
nel momento in cui il sole
incomincia lentamente
a svegliarsi al levante
nel pendio del mio giorno.
Sto cercando di ripescare
tutto quello che ho lasciato
sul fondo del mio mare,
cominciando al crepuscolo
e promettendo di finire
solo quando il mio cuore
si fermerà ormai stanco.
Vedo galleggiare delle bottiglie
in cui ho versato i miei desideri,
stanno tornando verso la riva
da dove le ho affidate al mare.
E solamente un’altra illusione,
in quel momento solamente una,
rimase impigliata nella mia rete
con delle alghe verdi intrecciate.
Un’apparenza ricopre
nel sogno di un giorno,
il buio di un’altra notte
di un giorno differente
che non sorgerà mai.
Le tristezze colarono
tra i nodi della mia rete
all'interno in ogni poro
della mia pelle squamata
pungendo ogni vena.
Adesso sto masticando
alghe verdi intrecciate,
gridando fuori gli echi
che il mare ha lasciato
dentro la loro clorofilla.
Estratte dalla composizione in fase di ultimazione "Terracquaria" di NiMo.Grovigli immersi di rughe
in solchi erosi profondi
di pensieri immutabili.
Degli occhi di memoria
scrutano più lontano
e fermano dei momenti
sulle facce evanescenti.
Stretti nella tempesta
nell’involucro della notte
delle schiume di sorrisi
interrogano le stelle
distanti ed immobili,
di un cielo inarrivabile
cercando dei segnali
nella speranza di sole.
Punture di ami e sangue,
in antiche storie di pescatori
e sorrisi di calma ignota
in acque di malinconia.
Con le filosofie profane
le loro certezze assolute
sfidano anche il reale.
Carezze ed essenze pure,
sulle mani ferite lacere
e lunghi giorni d’attesa.
Lottano contro le correnti
cavalcando le maree
dell’amico mare fraterno
in lunghe notti illuminate
da luce oro di lampare
e frammenti dell'anima
che affogano striduli
nell'oscurità dei ricordi.
Sui legnami loro violano
le profondità dell'abisso,
dove la morte si alimenta
con tutte le loro paure
e vanno con il silenzio
sulle onde vorticose,
con trepidazioni incise
dall’acciaio degli arpioni.
Cristalli di sale sulla pelle
riflettono la luce del sole
sopra i loro capelli bianchi.
Trovano un relitto immerso
nel vortice dell'ultima verità,
momento atteso di unione
di un mare all'interno del mare.
Nella mia rete
Io gettai la mia trappola,
una vecchia rete stracciata
ancora una volta stamattina
verso la cima delle onde,
nel momento in cui il sole
incomincia lentamente
a svegliarsi al levante
nel pendio del mio giorno.
Sto cercando di ripescare
tutto quello che ho lasciato
sul fondo del mio mare,
cominciando al crepuscolo
e promettendo di finire
solo quando il mio cuore
si fermerà ormai stanco.
Vedo galleggiare delle bottiglie
in cui ho versato i miei desideri,
stanno tornando verso la riva
da dove le ho affidate al mare.
E solamente un’altra illusione,
in quel momento solamente una,
rimase impigliata nella mia rete
con delle alghe verdi intrecciate.
Un’apparenza ricopre
nel sogno di un giorno,
il buio di un’altra notte
di un giorno differente
che non sorgerà mai.
Le tristezze colarono
tra i nodi della mia rete
all'interno in ogni poro
della mia pelle squamata
pungendo ogni vena.
Adesso sto masticando
alghe verdi intrecciate,
gridando fuori gli echi
che il mare ha lasciato
dentro la loro clorofilla.
(Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati)
Ultima modifica di NiMo il Gio Set 23, 2010 3:22 pm - modificato 16 volte.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: "Il Mondo di NiMo"
Sei un grande poeta, quelle che preferisco sono REMINISCENZA e FATA MORGANA.
Gina- NUOVO UTENTE
- Numero di messaggi : 52
Età : 55
Località : Treviso
Data d'iscrizione : 30.10.08
Re: "Il Mondo di NiMo"
Grazie 1000 Gina.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
Il Mondo di NiMo "Acqua in viaggio per spegnere il fuoco"
Due cuori
La vela scivola sul fiume,
va alla deriva l'anima in mare
a favore d’inaspettate rapide.
Il fiume si accende di luce,
per mano l'attraversiamo.
I nostri cuori si allacciano,
come noi si parlano,
come noi giocano tra di loro,
danzano al ritmo del tintinnio
delle prime gocce di pioggia.
Dirigono i nostri occhi
ed i nostri sensi all’erta
accordando la scoperta
ed un sentimento decide
se è pronto per la mossa.
Cuori veleggiano in giù,
galleggiano sull'acqua.
Cuori sulla schiuma
in mezzo alla corrente,
cuori che condividono
dentro e fuori il tempo.
Un cuore per amore,
due cuori sono uno...
Lo sente, crede in lui e l'ama.
Giorni chiari cantano risposte
e cancellano dubbi e paure
della lotta per liberare la terra
ed i nostri cuori si allacciano.
Un cuore per amore,
due cuori sono uno...
La sente, crede in lei e l'ama.
Cuori fluiscono in giù,
veleggiano sull’acqua.
Cuori giù nella corrente,
ora due cuori sono uno
e condividono amore.
La lotta per liberare la terra
Fontane di fuoco nell'universo,
dormono i monelli dei bambini
sulle nuvole del firmamento.
Sognano i nostri tempi futuri,
e vedono il corso dell'innocenza.
Lo Spirito della Terra 18
pulsa alto alla deriva,
conosce i nostri domani
ed il sorriso dell'innocenza.
Tanatos 19 cavalca di nuovo
il corso dei demoni
e sta in piedi dritto,
con la corazza di metallo.
Abborderà la nostra terra,
tendendo la mano che arde,
con il sorriso ironico
di una strana allegria
chiaramente impresso
del corso dell'innocenza.
Nemesi 20 con un solo gesto
registrerà tutto il duello
ed altererà la nuova storia
della lotta per liberare la terra.
E tutte le ferite rimargineranno.
18. Auriel. 19. La morte. 20. La giustizia vendicatrice.
Estratte da “Acqua in viaggio per spegnere il fuoco” del 23.3.2003 di NiMo.(Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati)
Ultima modifica di NiMo il Sab Ago 14, 2010 1:42 pm - modificato 9 volte.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: "Il Mondo di NiMo"
Carissimo NiMo, sono senza parole (oggi è la 2° volta che mi lasci senza parole)
Gina- NUOVO UTENTE
- Numero di messaggi : 52
Età : 55
Località : Treviso
Data d'iscrizione : 30.10.08
Re: "Il Mondo di NiMo"
Molte grazie Gina.
Ultima modifica di NiMo il Mer Ott 06, 2010 2:37 pm - modificato 4 volte.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
Il Mondo di NiMo "Acqua in viaggio per spegnere il fuoco"
Siamo già stati qui
Controllo i monitor.
Guardo fuori nel buio e vedo le stelle.
E' quello che guardo da tutta la vita,
esplorando le vastità dello spazio,
cerco pianeti adatti alla colonizzazione.
Ho viaggiato attraverso le galassie,
mai ero arrivato tanto lontano.
Sento i pensieri confusi del mio compagno,
rivolgermi parole a proposito degli iniettori.
Controllo livelli energia, tutto regolare.
Yuri 21, vede sempre problemi.
Gli penso di stare calmo, di non preoccuparsi,
che è solo nervoso per via del tunnel.
E' normale temere qualcosa che si sconosce.
Le sue emozioni si placano, si tranquillizza.
Eccolo!
Un anello di luce, non emana luce propria,
riflette quella presa all'altra parte del tunnel.
S’è formato da poche settimane,
c’è chi pensa porti in un altro sistema!
Via libera... inizia l'attraversamento.
Mi volto, il mio compagno sta sudando.
Davanti a noi luce che ci viene incontro,
dietro di noi soltanto l’oscurità adesso...
Controllo i monitor.
Carburante al 94%.
Spinta al 27%, in calo.
Quindici secondi e saremo dall'altra parte.
Mi concentro sui pensieri del mio compagno.
E' agitato, conta: dieci, nove, otto, sette...
Sui monitor s’illuminano tante luci verdi.
... sei, cinque, quattro...
La nave vibra, rischia di spezzarsi.
... tre, due, uno.
Un silenzio abissale, l’oscurità.
Dietro di noi il buco nero 22 mangia la luce.
Di fronte a noi le stelle risplendono.
Posizione.
Per i sensori siamo al punto di partenza,
ero stato avvertito dell’eventualità.
Siamo in territorio inesplorato,
il computer sconosce le stelle intorno a noi.
Guardo il mio compagno, sorride.
Il battito è elevato, ma in diminuzione.
Siamo al di là, siamo nel sistema,
puntati verso il pianeta indicato dalle sonde.
E' di classe M, forse è abitato.
I sensori non rilevano forme di vita.
Il mio compagno sembra agitato,
dice qualcosa riguardo i pianeti del sistema.
Sta calmo, non capisco.
Sole, acqua, nove pianeti.
Il terzo è di classe M.
Una sola luna.
Il nostro sistema di partenza.
Il computer l'ha pensato, non ci siamo mossi.
La somiglianza è incredibile, è vero.
Ma dove sono... dove sono tutti?
Siamo dove eravamo.
Stiamo entrando nell'atmosfera.
Idrogeno, ossigeno, tecnologia.
C'è vita intelligente su questo pianeta.
Un tempo, si... un tempo ritenevamo
impossibile trovare vita su altri pianeti.
Ma allora parlavamo... parlavamo ancora.
Poi l'olocausto... e conoscemmo lo spazio.
Questa è una civiltà di bipedi pensanti,
come lo erano i nostri progenitori.
Per loro noi siamo solo favole.
Scendiamo e diventiamo reali!
Colpiti.
I motori sono inutilizzabili.
Solo la forma della nave ci tiene in volo.
Sui monitor luci rosse, chiedo al computer.
Energia.
Siamo stati colpiti da una scarica d’energia.
Fulmine.
Siamo nell'atmosfera di un pianeta sconosciuto.
Siamo già stati qui?
Yuri è in panico, non ragiona più.
I comandi non rispondono.
Il computer balbetta parole senza senso.
Precipitiamo, il suolo s’avvicina velocemente.
Dove siamo?
Impatto.
Sono sbalzato dal sedile contro i monitor.
Il disco striscia sul terreno.
Il mio compagno urla, la sua mente urla.
Mi volto... i suoi occhi urlano, poi il silenzio.
Non urla più, non pensa più... non vive più.
Sono all'esterno, sdraiato sulla schiena.
Sono vivo, ferito... sto soffrendo.
Accanto a me il mio compagno.
Guardo il cielo e vedo le stelle.
Yuri è lassù, da qualche parte.
Sospiro, fa male... sento delle voci.
Vedo creature, bipedi, vestite stranamente.
Emettono dei suoni, parlano.
Non capisco la loro lingua, come potrei?
Mi è familiare però, come l'avessi già sentita.
Una creatura mi si avvicina.
Alta, testa piccola, occhi piccoli, peli sul capo.
Un oggetto in mano, forse un'arma.
Si china su di me... è brutta, mi fa paura.
Voglio fuggire, mi muovo.
Quella si raddrizza, si volta, urla.
Una voce le risponde.
La creatura si rigira, la bocca si piega.
L'arma si avvicina... buio...
Sono in una stanza, bianca.
Creature intorno a me, bianche…
No, uniformi bianche, maschere protettive.
Le mani hanno cinque, solo cinque dita.
Sono coperte da guanti, bianchi.
Mi toccano, parlano tra loro.
Non capisco cosa dicano o pensino.
Indicano me... stanno parlando di me.
Mi stanno studiando, sono un alieno,
una creatura venuta dallo spazio.
Dove sono?
Ho fame, sete, sono ferito.
Non so parlare, ma provo.
Un suono strano, la mia voce.
Tutti si girano, mi guardano... parlano.
Non capisco, non mi capiscono.
Voglio gesticolare, ma mi hanno legato.
Hanno paura di me, non mi conoscono.
Vogliono solamente studiarmi.
E' trascorso del tempo, ora capisco,
ma non riesco ad esprimermi con parole.
Sono ferito... forse morirò.
Hanno aperto il mio compagno,
vogliono sapere come siamo fatti.
Dove sono?
“Roswell, Area 51...23” “... 1947”.
Strane parole, non capisco.
Vogliono comunicare.
Chiedono il mio nome, da dove vengo.
Sono debole, ferito...
Non posso muovermi, non riesco a parlare,
penso intensamente, loro non capiscono.
Ma ci devo riuscire!
“Chi... chi voi?” ... ce l'ho fatta... parlo!
Mi guardano, parlano in fretta.
“Benvenuto sulla... terra... ”.
“... noi... terra... noi... umani”.
Terra... casa... umani.
Computer, sole, acqua,
9 pianeti, terzo abitabile,
una luna... impossibile!
Sto esplorando la galassia,
cerco pianeti da colonizzare.
Non ci siamo mossi,
siamo dove eravamo.
Siamo già stati qui.
Sono partito dalla terra nel sistema solare,
l'anno… il 2012, dopo l'olocausto.
Olocausto... ricordo...
Prima dell'olocausto gli umani erano diversi.
Alti, teste piccole, occhi piccoli, peli sul capo.
Usavano la voce... poi... le bombe.
Da allora sono cambiati, si sono evoluti.
Hanno smesso di parlare
ed hanno abitato lo spazio,
io sono un esploratore.
Sono sulla terra, loro sono umani.
Io sono umano, vengo dalla terra.
Voglio dirlo, gridarlo... confusione.
Olocausto... ricordo...
Non riesco, non parlo più, sono debole.
Buio... sto morendo.
Terra... casa... umanità... io.
Confusione, tutto è confuso.
Non capisco.
Silenzio... oscurità, il buco nero,
il tunnel mi ha portato indietro…
Terra... casa... uomo... io.
Non capisco.
Buio... luce.
Capisco.
Casa... per sempre.
Controllo i monitor.
Guardo fuori nel buio e vedo le stelle.
E' quello che guardo da tutta la vita,
esplorando le vastità dello spazio,
cerco pianeti adatti alla colonizzazione.
Ho viaggiato attraverso le galassie,
mai ero arrivato tanto lontano.
Sento i pensieri confusi del mio compagno,
rivolgermi parole a proposito degli iniettori.
Controllo livelli energia, tutto regolare.
Yuri 21, vede sempre problemi.
Gli penso di stare calmo, di non preoccuparsi,
che è solo nervoso per via del tunnel.
E' normale temere qualcosa che si sconosce.
Le sue emozioni si placano, si tranquillizza.
Eccolo!
Un anello di luce, non emana luce propria,
riflette quella presa all'altra parte del tunnel.
S’è formato da poche settimane,
c’è chi pensa porti in un altro sistema!
Via libera... inizia l'attraversamento.
Mi volto, il mio compagno sta sudando.
Davanti a noi luce che ci viene incontro,
dietro di noi soltanto l’oscurità adesso...
Controllo i monitor.
Carburante al 94%.
Spinta al 27%, in calo.
Quindici secondi e saremo dall'altra parte.
Mi concentro sui pensieri del mio compagno.
E' agitato, conta: dieci, nove, otto, sette...
Sui monitor s’illuminano tante luci verdi.
... sei, cinque, quattro...
La nave vibra, rischia di spezzarsi.
... tre, due, uno.
Un silenzio abissale, l’oscurità.
Dietro di noi il buco nero 22 mangia la luce.
Di fronte a noi le stelle risplendono.
Posizione.
Per i sensori siamo al punto di partenza,
ero stato avvertito dell’eventualità.
Siamo in territorio inesplorato,
il computer sconosce le stelle intorno a noi.
Guardo il mio compagno, sorride.
Il battito è elevato, ma in diminuzione.
Siamo al di là, siamo nel sistema,
puntati verso il pianeta indicato dalle sonde.
E' di classe M, forse è abitato.
I sensori non rilevano forme di vita.
Il mio compagno sembra agitato,
dice qualcosa riguardo i pianeti del sistema.
Sta calmo, non capisco.
Sole, acqua, nove pianeti.
Il terzo è di classe M.
Una sola luna.
Il nostro sistema di partenza.
Il computer l'ha pensato, non ci siamo mossi.
La somiglianza è incredibile, è vero.
Ma dove sono... dove sono tutti?
Siamo dove eravamo.
Stiamo entrando nell'atmosfera.
Idrogeno, ossigeno, tecnologia.
C'è vita intelligente su questo pianeta.
Un tempo, si... un tempo ritenevamo
impossibile trovare vita su altri pianeti.
Ma allora parlavamo... parlavamo ancora.
Poi l'olocausto... e conoscemmo lo spazio.
Questa è una civiltà di bipedi pensanti,
come lo erano i nostri progenitori.
Per loro noi siamo solo favole.
Scendiamo e diventiamo reali!
Colpiti.
I motori sono inutilizzabili.
Solo la forma della nave ci tiene in volo.
Sui monitor luci rosse, chiedo al computer.
Energia.
Siamo stati colpiti da una scarica d’energia.
Fulmine.
Siamo nell'atmosfera di un pianeta sconosciuto.
Siamo già stati qui?
Yuri è in panico, non ragiona più.
I comandi non rispondono.
Il computer balbetta parole senza senso.
Precipitiamo, il suolo s’avvicina velocemente.
Dove siamo?
Impatto.
Sono sbalzato dal sedile contro i monitor.
Il disco striscia sul terreno.
Il mio compagno urla, la sua mente urla.
Mi volto... i suoi occhi urlano, poi il silenzio.
Non urla più, non pensa più... non vive più.
Sono all'esterno, sdraiato sulla schiena.
Sono vivo, ferito... sto soffrendo.
Accanto a me il mio compagno.
Guardo il cielo e vedo le stelle.
Yuri è lassù, da qualche parte.
Sospiro, fa male... sento delle voci.
Vedo creature, bipedi, vestite stranamente.
Emettono dei suoni, parlano.
Non capisco la loro lingua, come potrei?
Mi è familiare però, come l'avessi già sentita.
Una creatura mi si avvicina.
Alta, testa piccola, occhi piccoli, peli sul capo.
Un oggetto in mano, forse un'arma.
Si china su di me... è brutta, mi fa paura.
Voglio fuggire, mi muovo.
Quella si raddrizza, si volta, urla.
Una voce le risponde.
La creatura si rigira, la bocca si piega.
L'arma si avvicina... buio...
Sono in una stanza, bianca.
Creature intorno a me, bianche…
No, uniformi bianche, maschere protettive.
Le mani hanno cinque, solo cinque dita.
Sono coperte da guanti, bianchi.
Mi toccano, parlano tra loro.
Non capisco cosa dicano o pensino.
Indicano me... stanno parlando di me.
Mi stanno studiando, sono un alieno,
una creatura venuta dallo spazio.
Dove sono?
Ho fame, sete, sono ferito.
Non so parlare, ma provo.
Un suono strano, la mia voce.
Tutti si girano, mi guardano... parlano.
Non capisco, non mi capiscono.
Voglio gesticolare, ma mi hanno legato.
Hanno paura di me, non mi conoscono.
Vogliono solamente studiarmi.
E' trascorso del tempo, ora capisco,
ma non riesco ad esprimermi con parole.
Sono ferito... forse morirò.
Hanno aperto il mio compagno,
vogliono sapere come siamo fatti.
Dove sono?
“Roswell, Area 51...23” “... 1947”.
Strane parole, non capisco.
Vogliono comunicare.
Chiedono il mio nome, da dove vengo.
Sono debole, ferito...
Non posso muovermi, non riesco a parlare,
penso intensamente, loro non capiscono.
Ma ci devo riuscire!
“Chi... chi voi?” ... ce l'ho fatta... parlo!
Mi guardano, parlano in fretta.
“Benvenuto sulla... terra... ”.
“... noi... terra... noi... umani”.
Terra... casa... umani.
Computer, sole, acqua,
9 pianeti, terzo abitabile,
una luna... impossibile!
Sto esplorando la galassia,
cerco pianeti da colonizzare.
Non ci siamo mossi,
siamo dove eravamo.
Siamo già stati qui.
Sono partito dalla terra nel sistema solare,
l'anno… il 2012, dopo l'olocausto.
Olocausto... ricordo...
Prima dell'olocausto gli umani erano diversi.
Alti, teste piccole, occhi piccoli, peli sul capo.
Usavano la voce... poi... le bombe.
Da allora sono cambiati, si sono evoluti.
Hanno smesso di parlare
ed hanno abitato lo spazio,
io sono un esploratore.
Sono sulla terra, loro sono umani.
Io sono umano, vengo dalla terra.
Voglio dirlo, gridarlo... confusione.
Olocausto... ricordo...
Non riesco, non parlo più, sono debole.
Buio... sto morendo.
Terra... casa... umanità... io.
Confusione, tutto è confuso.
Non capisco.
Silenzio... oscurità, il buco nero,
il tunnel mi ha portato indietro…
Terra... casa... uomo... io.
Non capisco.
Buio... luce.
Capisco.
Casa... per sempre.
21. Yuri Gagarin, astronauta russo, girò intorno la terra con la navicella Sputnik.
22. Campo gravitazionale enorme dove la luce può entrare ma non uscire.
22. Campo gravitazionale enorme dove la luce può entrare ma non uscire.
23. Località in America dove nel 1947 sembra sia stato trovato un U.F.O..
Sono già stati qui
Sciogliendo ghiacci con il sale del mare,
sole d’acqua illumina gocce di pioggia,
che approdando sui campi blu del cielo
lasciano attonite le facce dei pionieri.
Sul muro un nuovo disegno,24
un altro indizio è stato scoperto,
antiche leggende aleggiano
da milioni e milioni di anni.
Loro sono già stati qui?
In strade senza nome
e sui campi blu del cielo,
un pianto confuso di bambini
riecheggia nelle vie buie,
intrise di sangue e polvere
ed attraverso fuoco e cenere
si alza alto oltre l’orizzonte.
Noi siamo già stati qui...
Da sempre abbassando lo sguardo
qualcuno vi sta osservando...
Niente è cambiato dall’ultima volta.
Buona fortuna terrestri, noi andiamo via.
Una forte raffica di vento...
La coda di una cometa oggi
ha smarrito la sua rotta
ed è finita su Marte.
Sciogliendo ghiacci con il sale del mare,
sole d’acqua illumina gocce di pioggia,
che approdando sui campi blu del cielo
lasciano attonite le facce dei pionieri.
Sul muro un nuovo disegno,24
un altro indizio è stato scoperto,
antiche leggende aleggiano
da milioni e milioni di anni.
Loro sono già stati qui?
In strade senza nome
e sui campi blu del cielo,
un pianto confuso di bambini
riecheggia nelle vie buie,
intrise di sangue e polvere
ed attraverso fuoco e cenere
si alza alto oltre l’orizzonte.
Noi siamo già stati qui...
Da sempre abbassando lo sguardo
qualcuno vi sta osservando...
Niente è cambiato dall’ultima volta.
Buona fortuna terrestri, noi andiamo via.
Una forte raffica di vento...
La coda di una cometa oggi
ha smarrito la sua rotta
ed è finita su Marte.
24. Graffito rupestre di milioni d’anni fa trovato in una grotta. Raffigura umanoidi con caschi da astronauta.
Strade senza nome
Un’ala spezzata la nostra libertà,
cade nel deserto della coscienza
ed annega nel buio della notte.
Il mondo sta dormendo ignaro
come la coda di una cometa
oggi ha smarrito la sua rotta.
Stesi lungo i sentieri della vita,
siamo strade senza nome
nella pioggia di Settembre.
E la terra, senza preavviso,
legge sui campi blu del cielo
un altro cattivo scuro presagio
e noi, già fantasmi di noi,
lottiamo contro veloci rapide,
che scendono verso il burrone
per il grande salto nel vuoto.
(Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati)
Ultima modifica di NiMo il Sab Ago 14, 2010 1:43 pm - modificato 11 volte.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
Il Mondo di NiMo "Acqua in viaggio per spegnere il fuoco"
C’è qualcuno
Noak’im 30:
Il silenzio è qui con me
dentro questa stanza,
sta sfogliando pagine vuote
di parole rimaste nei sogni.
Sono seduto al tavolo,
continuo a scrivere...
C’è qualcuno alle mie spalle,
è in piedi vicino la finestra
e mi guarda in modo strano.
Le mie ali sono atrofizzate,
vorrei volare via da qui...
Ultime notizie:
Tutto si mostra tranquillo,
ma ad un tratto si sente
l’urlo della guerra distante,
che riduce a nulla ogni cosa
e porta via la voglia di vivere.
Uomo in strada:
Sopra il mio volto
nessun altra carezza
e le mie mani vuote,
nascondono gli occhi
dalle crude immagini
che li assalgono.
Airam 31:
Quando guerra c'è e non si vede,
scendono lacrime nella memoria
e nel mondo il nulla s’inoltra.
Come un vulcano in eruzione,
scaglia lava e cenere al vento
ed il suo mormorio sordo
avvolge il fuoco che avanza.
E se non arrivasse mai qui?
Nell’assemblea:
Noi siamo lontani dalla guerra?
Parola che a nessuno piace pronunciare
e quando qualcuno ascolta il suo nome,
un brivido gli ghiaccia in bocca le parole
ed allora preferisce restare in silenzio.
Sindaco 32:
Non può più resistere,
non può resistere a lungo.
Pubblico:
Quel giorno aveva un nome tenebroso,
chiamarlo è affidarsi a ciò che si sconosce
ed eravamo del tutto inconsapevoli
d'essere noi stessi il nostro caos.
Noak’im:
Vorrei ritrovare tutte le parole
riflesse nelle lacrime immobili
della mia perduta memoria...
Se fossi molto lontano da qui,
sarei un gabbiano libero sul mare.
Invece sono su questo davanzale
con la guerra dietro le spalle,
con il mondo sotto questa finestra
che guarda verso questa finestra
e non posso volare via lontano.
Un passante:
Adesso non è più solo...
non è solo con se stesso,
mai è stato troppo solo.
Passanti in coro:
Ma eccola ancora di nuovo,
ancora un altro volo indotto,
di nuovo un volto oscuro,
ancora degli occhi infuocati,
di nuovo altre grida mozzate.
Un passante:
Adesso non è più sola...
non è sola con se stessa,
mai è stata troppo sola.
Noak’im:
Sullo schermo nitidamente,
vedo spezzarsi gonfie bugie
e precipitando nei miei ricordi,
confondo l’aroma dei campi
con l’odore di carne bruciata.
Voi state scherzando,
io mi butto giù.
Pubblico:
La folla sta diventando ansiosa,
molti stanno temendo il peggio...
c’è anche chi sta scommettendo.
Sindaco:
Non può più resistere,
non può resistere a lungo.
Nell’assemblea:
Noi siamo lontani dalla guerra?
Non ricordavamo più la sua voce,
non ricordavamo più il suo viso,
dall’ultima volta che ci circondò
stava svanendo il suo ricordo.
Airam:
Gli occhi rapiti notano
un differente bagliore,
un fuoco all’orizzonte
che cova e ci guarda.
E’ un miraggio vecchio
e la sua accecante figura
ancor oggi riposa immutata
nella mia stanca memoria.
Uomo in strada:
Sono passi che inseguono
e le armi mai sono immobili,
senza sosta una lunga fuga,
di nuovo un amaro veleno.
E c’è chi racconta che,
per paura di perdere le ali,
stia ancora scappando.
Ultime notizie:
Oggi da un silenzio innaturale,
milioni d’occhi stanno marciando.
Sono tutti i bambini del mondo,
si muovono attraverso la nebbia
ed avvicinandosi sempre di più,
il loro pianto diventa assordante
e la terra adesso trema al tempo
del conto alla rovescia che inizia...
Noak’im:
Inquieto mi tiro indietro
dall’orlo della finestra...
Adesso conosco le risposte.
Niente più silenzio,
né vuoto... né buio...
niente più solitudine.
La guerra:
Era come in gabbia,
con la schiena al muro
sul fondo della stanza,
quando loro arrivarono.
Sconfitta... sperduta,
con le ali atrofizzate,
prese la rincorsa
per scappare in volo
e saltò giù nel vuoto.
Ultime notizie:
Oggi... Ares 33,
l’ultima guerra del mondo
si è uccisa.
Noak’im 30:
Il silenzio è qui con me
dentro questa stanza,
sta sfogliando pagine vuote
di parole rimaste nei sogni.
Sono seduto al tavolo,
continuo a scrivere...
C’è qualcuno alle mie spalle,
è in piedi vicino la finestra
e mi guarda in modo strano.
Le mie ali sono atrofizzate,
vorrei volare via da qui...
Ultime notizie:
Tutto si mostra tranquillo,
ma ad un tratto si sente
l’urlo della guerra distante,
che riduce a nulla ogni cosa
e porta via la voglia di vivere.
Uomo in strada:
Sopra il mio volto
nessun altra carezza
e le mie mani vuote,
nascondono gli occhi
dalle crude immagini
che li assalgono.
Airam 31:
Quando guerra c'è e non si vede,
scendono lacrime nella memoria
e nel mondo il nulla s’inoltra.
Come un vulcano in eruzione,
scaglia lava e cenere al vento
ed il suo mormorio sordo
avvolge il fuoco che avanza.
E se non arrivasse mai qui?
Nell’assemblea:
Noi siamo lontani dalla guerra?
Parola che a nessuno piace pronunciare
e quando qualcuno ascolta il suo nome,
un brivido gli ghiaccia in bocca le parole
ed allora preferisce restare in silenzio.
Sindaco 32:
Non può più resistere,
non può resistere a lungo.
Pubblico:
Quel giorno aveva un nome tenebroso,
chiamarlo è affidarsi a ciò che si sconosce
ed eravamo del tutto inconsapevoli
d'essere noi stessi il nostro caos.
Noak’im:
Vorrei ritrovare tutte le parole
riflesse nelle lacrime immobili
della mia perduta memoria...
Se fossi molto lontano da qui,
sarei un gabbiano libero sul mare.
Invece sono su questo davanzale
con la guerra dietro le spalle,
con il mondo sotto questa finestra
che guarda verso questa finestra
e non posso volare via lontano.
Un passante:
Adesso non è più solo...
non è solo con se stesso,
mai è stato troppo solo.
Passanti in coro:
Ma eccola ancora di nuovo,
ancora un altro volo indotto,
di nuovo un volto oscuro,
ancora degli occhi infuocati,
di nuovo altre grida mozzate.
Un passante:
Adesso non è più sola...
non è sola con se stessa,
mai è stata troppo sola.
Noak’im:
Sullo schermo nitidamente,
vedo spezzarsi gonfie bugie
e precipitando nei miei ricordi,
confondo l’aroma dei campi
con l’odore di carne bruciata.
Voi state scherzando,
io mi butto giù.
Pubblico:
La folla sta diventando ansiosa,
molti stanno temendo il peggio...
c’è anche chi sta scommettendo.
Sindaco:
Non può più resistere,
non può resistere a lungo.
Nell’assemblea:
Noi siamo lontani dalla guerra?
Non ricordavamo più la sua voce,
non ricordavamo più il suo viso,
dall’ultima volta che ci circondò
stava svanendo il suo ricordo.
Airam:
Gli occhi rapiti notano
un differente bagliore,
un fuoco all’orizzonte
che cova e ci guarda.
E’ un miraggio vecchio
e la sua accecante figura
ancor oggi riposa immutata
nella mia stanca memoria.
Uomo in strada:
Sono passi che inseguono
e le armi mai sono immobili,
senza sosta una lunga fuga,
di nuovo un amaro veleno.
E c’è chi racconta che,
per paura di perdere le ali,
stia ancora scappando.
Ultime notizie:
Oggi da un silenzio innaturale,
milioni d’occhi stanno marciando.
Sono tutti i bambini del mondo,
si muovono attraverso la nebbia
ed avvicinandosi sempre di più,
il loro pianto diventa assordante
e la terra adesso trema al tempo
del conto alla rovescia che inizia...
Noak’im:
Inquieto mi tiro indietro
dall’orlo della finestra...
Adesso conosco le risposte.
Niente più silenzio,
né vuoto... né buio...
niente più solitudine.
La guerra:
Era come in gabbia,
con la schiena al muro
sul fondo della stanza,
quando loro arrivarono.
Sconfitta... sperduta,
con le ali atrofizzate,
prese la rincorsa
per scappare in volo
e saltò giù nel vuoto.
Ultime notizie:
Oggi... Ares 33,
l’ultima guerra del mondo
si è uccisa.
30. Spirito dell’Aria in forma umana.
31. Spirito della Terra in forma umana.
32. Rudolph Giuliani, sindaco di New York nel 2001.
33. Dio greco della guerra sanguinario e brutale.
Estratta da “Acqua in viaggio per spegnere il fuoco” del 23.3.2003 di NiMo.(Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati)
Ultima modifica di NiMo il Sab Ago 14, 2010 1:45 pm - modificato 9 volte.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: "Il Mondo di NiMo"
Sei sempre una sorpresa... bellissimo l'intrigo su "Siamo già stati qui" ottima trama per un film. Ciaoni
Gina- NUOVO UTENTE
- Numero di messaggi : 52
Età : 55
Località : Treviso
Data d'iscrizione : 30.10.08
Re: "Il Mondo di NiMo"
Grazie Gina... sei molto buona.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
Il Mondo di NiMo "Chiaroscuri"
La prova
Era inverno, aveva nevicato
e l'acqua del lago 2 era ricoperta
di una spessa lastra di ghiaccio.
Arrivammo alla superficie gelata,
sembrava ci stesse aspettando.
Si percepiva una calma diffusa,
terra addormentata sotto la neve
che stava all'erta verso gli esseri
che sopra di essa camminavano.
Rimanemmo in contemplazione
rifiutando di rompere il silenzio.
“Attraversalo...” mi disse...
e tornò a guardare in avanti.
Mi guardò e capì le mie incertezze:
“Non ti chiedo l'impossibile,
ci sono punti sottili, altri solidi,
devi trovare la strada giusta.”
“Basta imparare ad ascoltare.”
“Ti aspetto dall'altra parte.”
S’incamminò sulla lastra ghiacciata,
attraversò il lago con la naturalezza
con cui si cammina sulla terraferma.
Di tanto in tanto si spostava,
sembrava sapere dove andare
e raggiunse la riva opposta.
Ora dovevo seguirlo.
Mi avvicinai al confine del lago,
era tutto uguale, uniforme.
Chiusi gli occhi e liberai la mente.
Agisci, non avere paura e riuscirai.
Mossi il primo passo accettando la sfida.
Cautamente misi un piede davanti l'altro,
come un bambino che gattonava
e trovato l'equilibrio cerca di camminare.
Quanto dovevo essere ridicolo
con quell'andatura da ubriaco.
Cominciai a guadagnare esperienza
ed a muovermi con naturalezza,
a distinguere il terreno sotto i piedi.
Avvertivo sensazioni che s’ignorano
che a volte gridano e si fanno sentire,
proprio come nella situazione in cui ero.
Ero a metà del percorso quando gridò:
“Non perdere la concentrazione!”
Meglio per me se fosse stato zitto,
infatti allentai la mia attenzione
per spostare gli occhi sul di lui,
nel farlo persi l'equilibrio e caddi.
Il tonfo ruppe il ghiaccio sotto di me.
Mi ritrovai ad annaspare nell'acqua gelida,
nel panico mi agitavo cercando un appiglio
ma qualsiasi cosa provassi ad afferrare
mi scivolava... e non sapevo nuotare!
Gridavo e l'acqua ne approfittava
per entrare dentro i miei polmoni.
Stavo per annegare...
Iniziò a profilarsi nella mia mente
l'idea di lasciarmi andare...
Lasciati andare, non serve continuare.
Non il tempo di considerare la cosa
che due mani forti mi afferrarono.
Non capivo ma strinsi quell'aiuto.
Mi tranquillizzò mentre mi tirava fuori:
“Calma, é tutto finito... ” disse.
Restai un attimo sulla superficie innevata,
tossendo per espellere l'acqua dai polmoni.
Il freddo arrivava alle ossa... ma ero salvo.
Mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi.
Davanti le fiamme di un camino:
“Ti sei solo distratto un momento,
altrimenti saresti arrivato in fondo.”
Spostò il suo sguardo altrove,
oltre la normale percezione dei sensi,
per richiamare alla mente qualcosa:
“Ho fatto anch’io quella prova,
due volte in tutta la mia vita.”
“Oggi è stata la terza.”
“La prima qualcuno mi portò al lago
e mi chiese di attraversarlo.”
“La seconda è stata quando sfidai
una malattia la prima volta.”
“La terza è stata oggi con te.”
“Sappi che non sei stato l'unico
a farsi un bagno in quel lago.”
Sorrisi involontariamente.
“Tutti possono farlo sapendone il modo.”
“Bisogna capire e non abbandonarsi
e se necessario lottare contro se stessi.”
Si voltò e andò alla finestra:
“Queste che dico non sono solo parole.”
“Molti restano soli per paura di sbagliare,
altri usano il privilegio d’amare qualcuno
e vivergli accanto per i propri capricci,
altri si sono arresi davanti alle difficoltà.”
Guardò verso il mondo esterno,
aspettando per far riaffiorare
dentro la sua stanca memoria,
ricordi che mancavano all'appello.
Ora si era fatto malinconico di voce,
frammenti di luce illuminano il viso,
occhi chiusi per non farli guardare.
Cercava di trattenere le lacrime,
ma non avevo idea del motivo.
Che cosa aveva ricordato
in questa sua lunga attesa?
Si voltò di nuovo verso di me:
“Ricorda... non arrenderti mai,
davanti ad ogni cosa non arrenderti.”
“C’è sempre una possibilità,
anche se non la vediamo.”
“Dobbiamo avere la forza di trovarla.”
“Non fermarti di fronte a nulla... mai!”
“Non devi arrenderti mai!”
Era inverno, aveva nevicato
e l'acqua del lago era ricoperta
di una spessa lastra di ghiaccio.
Sentivo che continuava a nevicare
anche dentro il suo cuore...
E la sua anima si ricoprì
di una spessa lastra di ghiaccio.
Era inverno, aveva nevicato
e l'acqua del lago 2 era ricoperta
di una spessa lastra di ghiaccio.
Arrivammo alla superficie gelata,
sembrava ci stesse aspettando.
Si percepiva una calma diffusa,
terra addormentata sotto la neve
che stava all'erta verso gli esseri
che sopra di essa camminavano.
Rimanemmo in contemplazione
rifiutando di rompere il silenzio.
“Attraversalo...” mi disse...
e tornò a guardare in avanti.
Mi guardò e capì le mie incertezze:
“Non ti chiedo l'impossibile,
ci sono punti sottili, altri solidi,
devi trovare la strada giusta.”
“Basta imparare ad ascoltare.”
“Ti aspetto dall'altra parte.”
S’incamminò sulla lastra ghiacciata,
attraversò il lago con la naturalezza
con cui si cammina sulla terraferma.
Di tanto in tanto si spostava,
sembrava sapere dove andare
e raggiunse la riva opposta.
Ora dovevo seguirlo.
Mi avvicinai al confine del lago,
era tutto uguale, uniforme.
Chiusi gli occhi e liberai la mente.
Agisci, non avere paura e riuscirai.
Mossi il primo passo accettando la sfida.
Cautamente misi un piede davanti l'altro,
come un bambino che gattonava
e trovato l'equilibrio cerca di camminare.
Quanto dovevo essere ridicolo
con quell'andatura da ubriaco.
Cominciai a guadagnare esperienza
ed a muovermi con naturalezza,
a distinguere il terreno sotto i piedi.
Avvertivo sensazioni che s’ignorano
che a volte gridano e si fanno sentire,
proprio come nella situazione in cui ero.
Ero a metà del percorso quando gridò:
“Non perdere la concentrazione!”
Meglio per me se fosse stato zitto,
infatti allentai la mia attenzione
per spostare gli occhi sul di lui,
nel farlo persi l'equilibrio e caddi.
Il tonfo ruppe il ghiaccio sotto di me.
Mi ritrovai ad annaspare nell'acqua gelida,
nel panico mi agitavo cercando un appiglio
ma qualsiasi cosa provassi ad afferrare
mi scivolava... e non sapevo nuotare!
Gridavo e l'acqua ne approfittava
per entrare dentro i miei polmoni.
Stavo per annegare...
Iniziò a profilarsi nella mia mente
l'idea di lasciarmi andare...
Lasciati andare, non serve continuare.
Non il tempo di considerare la cosa
che due mani forti mi afferrarono.
Non capivo ma strinsi quell'aiuto.
Mi tranquillizzò mentre mi tirava fuori:
“Calma, é tutto finito... ” disse.
Restai un attimo sulla superficie innevata,
tossendo per espellere l'acqua dai polmoni.
Il freddo arrivava alle ossa... ma ero salvo.
Mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi.
Davanti le fiamme di un camino:
“Ti sei solo distratto un momento,
altrimenti saresti arrivato in fondo.”
Spostò il suo sguardo altrove,
oltre la normale percezione dei sensi,
per richiamare alla mente qualcosa:
“Ho fatto anch’io quella prova,
due volte in tutta la mia vita.”
“Oggi è stata la terza.”
“La prima qualcuno mi portò al lago
e mi chiese di attraversarlo.”
“La seconda è stata quando sfidai
una malattia la prima volta.”
“La terza è stata oggi con te.”
“Sappi che non sei stato l'unico
a farsi un bagno in quel lago.”
Sorrisi involontariamente.
“Tutti possono farlo sapendone il modo.”
“Bisogna capire e non abbandonarsi
e se necessario lottare contro se stessi.”
Si voltò e andò alla finestra:
“Queste che dico non sono solo parole.”
“Molti restano soli per paura di sbagliare,
altri usano il privilegio d’amare qualcuno
e vivergli accanto per i propri capricci,
altri si sono arresi davanti alle difficoltà.”
Guardò verso il mondo esterno,
aspettando per far riaffiorare
dentro la sua stanca memoria,
ricordi che mancavano all'appello.
Ora si era fatto malinconico di voce,
frammenti di luce illuminano il viso,
occhi chiusi per non farli guardare.
Cercava di trattenere le lacrime,
ma non avevo idea del motivo.
Che cosa aveva ricordato
in questa sua lunga attesa?
Si voltò di nuovo verso di me:
“Ricorda... non arrenderti mai,
davanti ad ogni cosa non arrenderti.”
“C’è sempre una possibilità,
anche se non la vediamo.”
“Dobbiamo avere la forza di trovarla.”
“Non fermarti di fronte a nulla... mai!”
“Non devi arrenderti mai!”
Era inverno, aveva nevicato
e l'acqua del lago era ricoperta
di una spessa lastra di ghiaccio.
Sentivo che continuava a nevicare
anche dentro il suo cuore...
E la sua anima si ricoprì
di una spessa lastra di ghiaccio.
2. Riferimento alla composizione di poesie del 9.6.1996 “Le voci del lago”.
Lunga attesa
Frammenti di luce
regalano colori vividi
irradiando gioia.
Un’aria limpida e serena
da continuare a respirare,
accarezza la lunga attesa
di un’altra calda estate.
Raccoglie le memorie
di quei dolci profumi
in essenze di nettare,
di fiori che assomigliano
a quegli sguardi rubati
ai tuoi occhi raggianti,
riflessi nella mia anima.
Cade in terra un’ombra,
parla di un sentimento vivo
che adesso sta crescendo
e sta diventando immenso.
Lo raccolgo,
lo tengo stretto...
e mi sento infinito.
"Sguardi rubati"
Estratte da "Chiaroscuri" del 3.6.2003 di NiMo.Frammenti di luce
regalano colori vividi
irradiando gioia.
Un’aria limpida e serena
da continuare a respirare,
accarezza la lunga attesa
di un’altra calda estate.
Raccoglie le memorie
di quei dolci profumi
in essenze di nettare,
di fiori che assomigliano
a quegli sguardi rubati
ai tuoi occhi raggianti,
riflessi nella mia anima.
Cade in terra un’ombra,
parla di un sentimento vivo
che adesso sta crescendo
e sta diventando immenso.
Lo raccolgo,
lo tengo stretto...
e mi sento infinito.
"Sguardi rubati"
(Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati)
Ultima modifica di NiMo il Mar Ago 17, 2010 2:55 pm - modificato 9 volte.
NiMo- MODERATORE
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Il Mondo di NiMo "Hid"
Equinozio 9
Il giorno si è fatto chiaro
ridandomi il coraggio.
Oggi la mia vita
ha avuto un fremito,
quando hanno cercato
di rubare i miei sogni.
Vieni Hid vicino a me,
io mi sto arrendendo.
Devi venire da molto lontano
per come riesci a cambiarmi.
Sole,
ti desidero adesso
per tutto il giorno
e domani...
quando la luna
di nuovo s’alzerà,
rinascerò in te.
Luna,
ti desidero adesso
per tutta la notte
e domani...
quando il sole
di nuovo s’alzerà,
rinascerò in te.
Hid non mi abbandonare,
sento il calore andarsene
e sento troppo freddo.
Hanno oscurato i miei occhi
quando cercai il tuo sguardo.
Tienimi la mano ben stretta
non lasciarmi andare via.
Sto cercando di scappare
più lontano che posso.
Aumento il passo.
Solstizio 10
Quando mi tieni per mano
e mi guardi per molto tempo,
quando i tuoi occhi sono i miei
e mi parli a bassa voce,
mi sembra di viaggiare
e di rimanere a spaziare,
in quel mondo stupendo
che c’è dentro di te.
Allora...
in quei momenti,
non ti vedo più...
Vedo solo quel colore caldo,
che si dilata nello spazio immenso,
che mi avvolge riscaldandomi
e mi fa sentire infinito...
mentre un sentimento di felicità
e di malinconia appena percettibile,
mi solleva e trasporta dolcemente
attraverso luoghi, sentimenti e colori.
Il giorno si è fatto chiaro
ridandomi il coraggio.
Oggi la mia vita
ha avuto un fremito,
quando hanno cercato
di rubare i miei sogni.
Vieni Hid vicino a me,
io mi sto arrendendo.
Devi venire da molto lontano
per come riesci a cambiarmi.
Sole,
ti desidero adesso
per tutto il giorno
e domani...
quando la luna
di nuovo s’alzerà,
rinascerò in te.
Luna,
ti desidero adesso
per tutta la notte
e domani...
quando il sole
di nuovo s’alzerà,
rinascerò in te.
Hid non mi abbandonare,
sento il calore andarsene
e sento troppo freddo.
Hanno oscurato i miei occhi
quando cercai il tuo sguardo.
Tienimi la mano ben stretta
non lasciarmi andare via.
Sto cercando di scappare
più lontano che posso.
Aumento il passo.
Solstizio 10
Quando mi tieni per mano
e mi guardi per molto tempo,
quando i tuoi occhi sono i miei
e mi parli a bassa voce,
mi sembra di viaggiare
e di rimanere a spaziare,
in quel mondo stupendo
che c’è dentro di te.
Allora...
in quei momenti,
non ti vedo più...
Vedo solo quel colore caldo,
che si dilata nello spazio immenso,
che mi avvolge riscaldandomi
e mi fa sentire infinito...
mentre un sentimento di felicità
e di malinconia appena percettibile,
mi solleva e trasporta dolcemente
attraverso luoghi, sentimenti e colori.
9. Giorni 21 Marzo e 23 Settembre, in cui il giorno dura quanto la notte.
10. Giorni 21 Giugno e 21 Dicembre, in cui il sole è alla massima declinazione.
Estratte da “Hid” del 9.9.1999 di NiMo.(Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati)
Ultima modifica di NiMo il Sab Ago 14, 2010 1:47 pm - modificato 7 volte.
NiMo- MODERATORE
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Il Mondo di NiMo "Respiri"
Respiri
Respiri dell'anima,
respiri da fare... respirare,
Inspirare, espirare... respirare,
continuare a respirare.
Respirare con tutto il fiato
che la vita ci ha dato
e negare ogni tristezza,
quando la sentiamo
che ci cresce dentro
e tenta di accerchiarci.
Uno stratagemma nuovo,
da cullare e tenere per mano.
Una luce che ci guida
e che risplende dentro.
Respiri da fare... respirare,
respira il dono d’amore.
Inspirare, espirare... respirare.
Non aver paura d’esser debole
e non esser troppo orgoglioso
per sentirsi più forte.
Guardare in fondo al cuore
e saper ancora tornare.
Ricominciare a ridere
e proseguire a nostro modo.
Resistere fino all’ultimo
e ritrovare tutta la gioia
dentro un grande silenzio,
nel silenzio del ritorno,
il ritorno dell’amore.
Respiri da fare... respirare,
respira il dono d’amore.
Inspirare, espirare... respirare.
Le cose più strane
che possiamo sognare
e che la vita ci porta,
sono più veloci e vorticose,
delle infinite corse
lontano dalle nostre paure.
Continuare a respirare,
negare ogni tristezza
e seminare semi d’amore,
sul nostro terreno pietroso.
Respiri dell'anima,
respiri da fare... respirare,
Inspirare, espirare... respirare,
continuare a respirare.
Sono qui, ad aspettare...
Ho tutto il tempo
e nulla da perdere.
Forse scapperà via
un altro respiro da me.
Non è un gioco,
non lo è mai stato.
Te lo saresti mai aspettato?
Stai cambiando la mia storia.
Dono d’amore
Gli mostrai perché piansi.
Sembrava curare bene
le ferite del mio cuore.
Ero fuori di tutto,
di tutto e di fede.
Ma qualche volta adesso,
io ti giuro... davvero,
ho una piccola luce
che mi splende nel petto,
che ricordo ho avuto
e che illumina l’anima.
Sono fortunato...
sono molte le persone
che mi vogliono bene.
Estratte da "Respiri" del 9.7.1997 di NiMo.Respiri dell'anima,
respiri da fare... respirare,
Inspirare, espirare... respirare,
continuare a respirare.
Respirare con tutto il fiato
che la vita ci ha dato
e negare ogni tristezza,
quando la sentiamo
che ci cresce dentro
e tenta di accerchiarci.
Uno stratagemma nuovo,
da cullare e tenere per mano.
Una luce che ci guida
e che risplende dentro.
Respiri da fare... respirare,
respira il dono d’amore.
Inspirare, espirare... respirare.
Non aver paura d’esser debole
e non esser troppo orgoglioso
per sentirsi più forte.
Guardare in fondo al cuore
e saper ancora tornare.
Ricominciare a ridere
e proseguire a nostro modo.
Resistere fino all’ultimo
e ritrovare tutta la gioia
dentro un grande silenzio,
nel silenzio del ritorno,
il ritorno dell’amore.
Respiri da fare... respirare,
respira il dono d’amore.
Inspirare, espirare... respirare.
Le cose più strane
che possiamo sognare
e che la vita ci porta,
sono più veloci e vorticose,
delle infinite corse
lontano dalle nostre paure.
Continuare a respirare,
negare ogni tristezza
e seminare semi d’amore,
sul nostro terreno pietroso.
Respiri dell'anima,
respiri da fare... respirare,
Inspirare, espirare... respirare,
continuare a respirare.
Sono qui, ad aspettare...
Ho tutto il tempo
e nulla da perdere.
Forse scapperà via
un altro respiro da me.
Non è un gioco,
non lo è mai stato.
Te lo saresti mai aspettato?
Stai cambiando la mia storia.
Dono d’amore
Gli mostrai perché piansi.
Sembrava curare bene
le ferite del mio cuore.
Ero fuori di tutto,
di tutto e di fede.
Ma qualche volta adesso,
io ti giuro... davvero,
ho una piccola luce
che mi splende nel petto,
che ricordo ho avuto
e che illumina l’anima.
Sono fortunato...
sono molte le persone
che mi vogliono bene.
(Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati)
Ultima modifica di NiMo il Sab Ago 14, 2010 1:48 pm - modificato 4 volte.
NiMo- MODERATORE
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Il Mondo di NiMo "Nome in codice"
Vento forte
Con un vento forte,
profumi di sabbia
portano sulla costa
la polvere di felicità.
Sconvolti i capelli
di un'altra fanciulla,
uguali a rami di querce
inchinati al passaggio.
Occhi rugosi aspettano
fermi come le rocce
che sparisca nel nulla.
Ed un attimo prima,
lo leggono nel cielo
e tendono l’orecchio
alla voce del vento.
Risuona il vento nel vuoto,
si ripete nell’eco mille volte
dove nessuno è mai stato.
Ha soffiato nei miei occhi
ed asciugato il mio pianto.
Vento che non mi aspetta,
adesso viene a svegliarmi.
Ed entrano nel mio interno,
impazienti delle altre parole,
altre mille parole di vento.
Vento che vieni a trovarmi,
è arrivato il tempo d’amare?
Vento che mi lasci in attesa,
prendimi e portami con te.
Risuona il tempo nel vuoto,
si ripete nell’ego mille volte
dove qualcuno già c’è stato.
Ha giocato con i miei occhi
ed arginato il mio vento.
Parole di vento
Ed ora sembra parlino di te,
parole digitate sulla tastiera
portate da un vento nel vuoto
che adesso vorrei riempire.
Scrivere sottovuoto
altre parole di vento
dentro uno schermo,
lottare contro quello
che soffia da dentro.
Continuare a scrivere
per vincere o perdere?
Resta solo un sordo cliccare
a salvare l'ultimo comando...
obbediente e spietato eseguirà
la fredda conferma di un addio.
Nei tuoi occhi ora capisco,
tutte le parole sono finite.
Nuove parole vorrei inventare,
parole che vorrei ritrovare
dentro la polvere di felicità,
quando l’orgoglio mi fa tacere.
Polvere di felicità
La sogni tutte le notti,
la insegui di continuo
ma non la raggiungi,
la cerchi senza sosta
e non riesci a trovarla.
La immagini vicina
e forse puoi scorgerla
in tante altre parole,
sopra l'infinità del mare.
Ti accorgi che è lei
ed allora combatti,
ti affanni e soffri,
lentamente ti avvicini
e cominci a sentirne
il delizioso profumo,
a percepirne il calore
ed udirne la musica.
Stai per toccare i capelli
mossi da quel vento,
credi di essere arrivato
dove è difficile arrivare
e la tua mano si chiude.
La riapri e ti rendi conto
di averla solo sfiorata.
Il tuo palmo è ricoperto
di polvere scintillante,
che ti è entrata dentro
ed ora sta viaggiando
nel profondo di te...
all’interno dell’anima.
E’ la polvere di felicità.
Ma verrà spazzata via
da tante altre parole
impetuose e violente,
così rapide che la mano
resterà di nuovo vuota,
ma non il tuo cuore.
Ricorderai tutti i suoi baci,
potrai solo gioire e soffrire.
Parole da cercare e scoprire,
quando tutto viene a mancare
e quando tutto sta per finire.
E tutto quello che non ho detto
lo sentirà sussurrare l’amore,
nell’irreale silenzio di un bacio.
Estratte da "Nome in codice" del 10.10.2005 di NiMo.Con un vento forte,
profumi di sabbia
portano sulla costa
la polvere di felicità.
Sconvolti i capelli
di un'altra fanciulla,
uguali a rami di querce
inchinati al passaggio.
Occhi rugosi aspettano
fermi come le rocce
che sparisca nel nulla.
Ed un attimo prima,
lo leggono nel cielo
e tendono l’orecchio
alla voce del vento.
Risuona il vento nel vuoto,
si ripete nell’eco mille volte
dove nessuno è mai stato.
Ha soffiato nei miei occhi
ed asciugato il mio pianto.
Vento che non mi aspetta,
adesso viene a svegliarmi.
Ed entrano nel mio interno,
impazienti delle altre parole,
altre mille parole di vento.
Vento che vieni a trovarmi,
è arrivato il tempo d’amare?
Vento che mi lasci in attesa,
prendimi e portami con te.
Risuona il tempo nel vuoto,
si ripete nell’ego mille volte
dove qualcuno già c’è stato.
Ha giocato con i miei occhi
ed arginato il mio vento.
Parole di vento
Ed ora sembra parlino di te,
parole digitate sulla tastiera
portate da un vento nel vuoto
che adesso vorrei riempire.
Scrivere sottovuoto
altre parole di vento
dentro uno schermo,
lottare contro quello
che soffia da dentro.
Continuare a scrivere
per vincere o perdere?
Resta solo un sordo cliccare
a salvare l'ultimo comando...
obbediente e spietato eseguirà
la fredda conferma di un addio.
Nei tuoi occhi ora capisco,
tutte le parole sono finite.
Nuove parole vorrei inventare,
parole che vorrei ritrovare
dentro la polvere di felicità,
quando l’orgoglio mi fa tacere.
Polvere di felicità
La sogni tutte le notti,
la insegui di continuo
ma non la raggiungi,
la cerchi senza sosta
e non riesci a trovarla.
La immagini vicina
e forse puoi scorgerla
in tante altre parole,
sopra l'infinità del mare.
Ti accorgi che è lei
ed allora combatti,
ti affanni e soffri,
lentamente ti avvicini
e cominci a sentirne
il delizioso profumo,
a percepirne il calore
ed udirne la musica.
Stai per toccare i capelli
mossi da quel vento,
credi di essere arrivato
dove è difficile arrivare
e la tua mano si chiude.
La riapri e ti rendi conto
di averla solo sfiorata.
Il tuo palmo è ricoperto
di polvere scintillante,
che ti è entrata dentro
ed ora sta viaggiando
nel profondo di te...
all’interno dell’anima.
E’ la polvere di felicità.
Ma verrà spazzata via
da tante altre parole
impetuose e violente,
così rapide che la mano
resterà di nuovo vuota,
ma non il tuo cuore.
Ricorderai tutti i suoi baci,
potrai solo gioire e soffrire.
Parole da cercare e scoprire,
quando tutto viene a mancare
e quando tutto sta per finire.
E tutto quello che non ho detto
lo sentirà sussurrare l’amore,
nell’irreale silenzio di un bacio.
(Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati)
Ultima modifica di NiMo il Sab Ago 14, 2010 1:49 pm - modificato 7 volte.
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Data d'iscrizione : 27.10.08
Il Mondo di NiMo "Acqua in viaggio per spegnere il fuoco"
Gemma incastonata
Ho visto una gemma incastonata
sopra un delicato fiore di mare.
Diamante trasparente di rugiada,
ghiacciato nel freddo del mattino,
riflette il blu profondo del cielo
e sta aspettando immobile il sole
per rifiorire di nuovo alla luce.
Si alza da nubi all'orizzonte
riscaldando l'aria pungente,
sciogliendo i petali rossi
predati da muti gabbiani.
Il fiore della felicità rinasce
per vanità dei posti d'amore,
come ornamento dei desideri.
Il morso del serpente l’ingoia
tingendo di rosso il mare,
nostro paradiso perduto.
Leggeri come un lieve soffio,
i gabbiani si librarono in volo
sostenuti dal vento in ascesa,
alti nel cielo colorato di rosso.
Assieme con loro io mi alzerò,
come Icaro 5 punterò verso il sole
per bruciare le mie ali d'illusione.
Sta correndo
Bruciano le nostre ali di libertà
e dal cielo senza preavviso,
cadono sulle due alte torri
gabbiani che portano dolore.
Ci svegliamo al calore del fuoco
e la sfida ci deve inseguire
mentre scappiamo in strada.
Stava correndo la pace
che può essere trovata
forse in un altro tempo.
11 Settembre 6...
danneggiando le nostre vite
il tuono ha urlato la sua voce:
Germogli razziati che chiamano?
C’erano due cuori nel loro futuro
in un passo come un insieme,
correvano nel tempo infinito.
Tutti abbiamo sentito il tuono,
molte anime volano via in cielo.
Cade la terra di luna
ed un tempo senza fine
si arresta di fronte a noi.
C'erano i cuori di milioni d’amori,
il futuro e le vite di tanti bambini.
Corriamo con questo tempo,
facciamo una scelta sbagliata
e tutto il nostro futuro ansioso,
in un passo come un insieme,
sta correndo nel tempo infinito.
Ho visto una gemma incastonata
sopra un delicato fiore di mare.
Diamante trasparente di rugiada,
ghiacciato nel freddo del mattino,
riflette il blu profondo del cielo
e sta aspettando immobile il sole
per rifiorire di nuovo alla luce.
Si alza da nubi all'orizzonte
riscaldando l'aria pungente,
sciogliendo i petali rossi
predati da muti gabbiani.
Il fiore della felicità rinasce
per vanità dei posti d'amore,
come ornamento dei desideri.
Il morso del serpente l’ingoia
tingendo di rosso il mare,
nostro paradiso perduto.
Leggeri come un lieve soffio,
i gabbiani si librarono in volo
sostenuti dal vento in ascesa,
alti nel cielo colorato di rosso.
Assieme con loro io mi alzerò,
come Icaro 5 punterò verso il sole
per bruciare le mie ali d'illusione.
Sta correndo
Bruciano le nostre ali di libertà
e dal cielo senza preavviso,
cadono sulle due alte torri
gabbiani che portano dolore.
Ci svegliamo al calore del fuoco
e la sfida ci deve inseguire
mentre scappiamo in strada.
Stava correndo la pace
che può essere trovata
forse in un altro tempo.
11 Settembre 6...
danneggiando le nostre vite
il tuono ha urlato la sua voce:
Germogli razziati che chiamano?
C’erano due cuori nel loro futuro
in un passo come un insieme,
correvano nel tempo infinito.
Tutti abbiamo sentito il tuono,
molte anime volano via in cielo.
Cade la terra di luna
ed un tempo senza fine
si arresta di fronte a noi.
C'erano i cuori di milioni d’amori,
il futuro e le vite di tanti bambini.
Corriamo con questo tempo,
facciamo una scelta sbagliata
e tutto il nostro futuro ansioso,
in un passo come un insieme,
sta correndo nel tempo infinito.
5. Inebriato dal volo si avvicinò troppo al sole che bruciò le sue ali facendolo precipitare in mare.
6. 11 Settembre 2001, data dell’attacco kamikaze alle due torri.
Estempore per "Acqua in viaggio per spegnere il fuoco"
(Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati)
Ultima modifica di NiMo il Sab Ago 14, 2010 1:50 pm - modificato 8 volte.
NiMo- MODERATORE
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Il Mondo di NiMo "Acqua in viaggio per spegnere il fuoco"
Terra di luna
Dalle due torri ho respirato
la cenere liberata in mare
ed ho visto portare via
dall’acqua in viaggio,
sbarramenti di onde ritrose
che divorano pietre e sassi
ed inghiottono granchi stanchi
nel loro spostarsi continuo
alla ricerca dei miei pezzi
arenati in mezzo la sabbia,
che non mi appartengono più.
Corre intensa ed inquieta
la voglia di dire “esisto”.
Affiorano i contrari totali
ed affilati come pugnali
colpiscono all'improvviso
e sempre alla schiena,
giungendo fino al cuore.
L'arma preferita di chi sa
che l'invidia cieca d’odio,
arma di punte le mani
e cerca ancora di nuovo
un altro rivale da sfidare.
Dalle due torri ho respirato
la cenere liberata in mare
ed ho visto portare via
dall’acqua in viaggio,
sbarramenti di onde ritrose
che divorano pietre e sassi
ed inghiottono granchi stanchi
nel loro spostarsi continuo
alla ricerca dei miei pezzi
arenati in mezzo la sabbia,
che non mi appartengono più.
Corre intensa ed inquieta
la voglia di dire “esisto”.
Affiorano i contrari totali
ed affilati come pugnali
colpiscono all'improvviso
e sempre alla schiena,
giungendo fino al cuore.
L'arma preferita di chi sa
che l'invidia cieca d’odio,
arma di punte le mani
e cerca ancora di nuovo
un altro rivale da sfidare.
La cometa 7 taglia il cielo nella notte buia di stelle
e la luna s’inabissa giù in fondo al mare oscuro.
Si stende sulla terra immersa tra stelle marine...
Ali di fantasmi sul mare coprono pianti di sirene.
“La mia nuova voce
come me sta correndo
e negli occhi impresse
le nitide crude immagini
degli ultimi tragici istanti”.
Si scioglie la terra di luna sul fondo del mare,
assomiglia ad un uccello con le ali spezzate...
I gabbiani la cercano sopra il limite dell’orizzonte
e con ali tremanti volano fino la coda della cometa.
Il vento soffia e sostiene
inebrianti attimi di volo,
che si librano in mezzo
a nubi scure di rancore.
Di colpo una piccola mano
afferra le mie dita stanche
e mi porta in viaggio con se,
nel suo mondo di bambino:
“Non dimenticarti adesso,
non esisti solo nei tuoi sogni,
non abbandonarti adesso,
la speranza ti porterà da me”.
E’ arrivato poco fa Michael 8
con un’aria fatta di sguardi,
di suoni lanciati nella notte,
di grida ed allegre lacrime,
sofferenze e lunghe attese.
Scende inatteso il silenzio,
le paure sono seppellite
e tutto diventa eternità.
E noi resistiamo ancora
e tenendoci per mano
insieme continuiamo...
e la luna s’inabissa giù in fondo al mare oscuro.
Si stende sulla terra immersa tra stelle marine...
Ali di fantasmi sul mare coprono pianti di sirene.
“La mia nuova voce
come me sta correndo
e negli occhi impresse
le nitide crude immagini
degli ultimi tragici istanti”.
Si scioglie la terra di luna sul fondo del mare,
assomiglia ad un uccello con le ali spezzate...
I gabbiani la cercano sopra il limite dell’orizzonte
e con ali tremanti volano fino la coda della cometa.
Il vento soffia e sostiene
inebrianti attimi di volo,
che si librano in mezzo
a nubi scure di rancore.
Di colpo una piccola mano
afferra le mie dita stanche
e mi porta in viaggio con se,
nel suo mondo di bambino:
“Non dimenticarti adesso,
non esisti solo nei tuoi sogni,
non abbandonarti adesso,
la speranza ti porterà da me”.
E’ arrivato poco fa Michael 8
con un’aria fatta di sguardi,
di suoni lanciati nella notte,
di grida ed allegre lacrime,
sofferenze e lunghe attese.
Scende inatteso il silenzio,
le paure sono seppellite
e tutto diventa eternità.
E noi resistiamo ancora
e tenendoci per mano
insieme continuiamo...
7. Cometa “Airatilos” visibile la notte dell’11 Settembre 2001.
8. Lo Spirito del Fuoco.
Estratta da "Acqua in viaggio per spegnere il fuoco" del 23.3.2003 di NiMo.(Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati)
Ultima modifica di NiMo il Sab Ago 14, 2010 1:51 pm - modificato 5 volte.
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Re: "Il Mondo di NiMo"
Sono onorato del tuo interesse. Mandami in un messaggio privato il tuo indirizzo e-mail, sarò felice di fornirtene una copia.
Ciaoni, NiMo.
Ciaoni, NiMo.
Ultima modifica di NiMo il Mer Ott 06, 2010 2:39 pm - modificato 4 volte.
NiMo- MODERATORE
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Re: "Il Mondo di NiMo"
Prego Stefano, resto in attesa di un tuo parere.
Ciaoni.
Ciaoni.
Ultima modifica di NiMo il Ven Nov 19, 2010 9:59 am - modificato 2 volte.
NiMo- MODERATORE
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Re: "Il Mondo di NiMo"
Ci vuole un pò perchè, essendo sensibile anch'io ho bisogno di più tempo. E' che come ogni cosa che si legge o scrive (come se abbia una sua personalità) (in questo caso la tua... ok!!). La devo, ho bisogno di farla mia per elaborarla, non è mancanza di rispetto... è così e basta... senza essere aggressivo, non so come spiegarmi insomma. Ciao NiMo.
Re: "Il Mondo di NiMo"
Ma certo, capisco perfettamente cosa intendi... hai tutto il tempo che vuoi.
Salutoni.
Salutoni.
Ultima modifica di NiMo il Ven Nov 19, 2010 9:59 am - modificato 1 volta.
NiMo- MODERATORE
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Re: "Il Mondo di NiMo"
LA LORO CANZONE: io, egoista in lotta con me stesso; vedo ombre di me stesso in questi versi. GIU': E' splendida!!!! Liriche malinconiche intimissime e bellissime, mi hai veramente colpito!!!! NELLA NOTTE: enigmatica ricerca d'amore, bella!!?? GIU' NELLA NOTTE: è la lode al rimpianto secondo me. Sono arrivato fin qua per il momento. Te ne farò tanti di complimenti... sei bravo!!
Re: "Il Mondo di NiMo"
Ti ringrazio di cuore Stefano, sei molto buono.
NiMo- MODERATORE
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