Omaggio alle vittime del disastro di Messina
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Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Il territorio di Messina ancora una volta ha subito una terribile devastazione.
Non il terremoto, ma lo smottamento di un’enorme massa di terra che insieme all’acqua torrenziale ha travolto tutto, lasciando distruzione e morte.
Il tragico bilancio provvisorio parla di 26 vittime, decine di feriti e di dispersi. Alcuni paesi, come Giampilieri e Scaletta Zanclea, sono completamente devastati.
Una sciagura in gran parte prevedibile e che lascia ancor più sconcertati.
Alcuni testimoni hanno visto lo svolgersi del dramma in tempo reale, il rapido sfaldarsi della collina sotto un diluvio d'acqua ed il suo precipitare sulle case seppellendo tutto.
Alle vittime del disastro ed al coraggio dei miei concittadini messinesi, in questo momento di grande desolazione, va il cordoglio e la solidarietà di eBF.
Non il terremoto, ma lo smottamento di un’enorme massa di terra che insieme all’acqua torrenziale ha travolto tutto, lasciando distruzione e morte.
Il tragico bilancio provvisorio parla di 26 vittime, decine di feriti e di dispersi. Alcuni paesi, come Giampilieri e Scaletta Zanclea, sono completamente devastati.
Una sciagura in gran parte prevedibile e che lascia ancor più sconcertati.
Alcuni testimoni hanno visto lo svolgersi del dramma in tempo reale, il rapido sfaldarsi della collina sotto un diluvio d'acqua ed il suo precipitare sulle case seppellendo tutto.
Alle vittime del disastro ed al coraggio dei miei concittadini messinesi, in questo momento di grande desolazione, va il cordoglio e la solidarietà di eBF.
NiMo
Ultima modifica di NiMo il Ven Ott 09, 2009 1:38 pm - modificato 9 volte.
NiMo- MODERATORE
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
E' iniziata l'evacuazione degli abitanti delle frazioni di Molino e Altolia. Viene effettuata con gli elicotteri che sono di stanza nella "base" realizzata dalla Protezione civile nel campo sportivo della zona di Santa Margherita. Numerosi elicotteri si sono levati in volo per recuperare le persone e riportarle a Messina. Si tratta per lo più di anziani, donne e bambini che necessitano di cure mediche. "Finora - conferma il tenente colonnello Ernesto Faccendo - sono una quarantina le persone che abbiamo riportato qui". In conferenza stampa oggi il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha detto che nelle due località c'erano circa 500 persone, ma ha segnalato che molte di queste, fra le quali anziani, preferivano rimanere nelle loro case. Bertolaso aveva detto, "da queste parti c'è un forte attaccamento alla propria casa".
BILANCIO DELLE VITTIME
Tragico l'ultimo bilancio aggiornato delle vittime accertate del nubifragio che nella notte di giovedì ha travolto alcuni quartieri di Messina e Scaletta Zanclea. Un conteggio ancora solo provvisorio parla di 26 morti, 30 dispersi, 30 feriti e 750 sfollati. Molto preoccupato il commento del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: "La situazione a Messina è molto grave anche se limitata alle due valli. Temo che alla fine si conteranno 50 morti".
STRADE BLOCCATE
"L'autostrada A18 Palermo-Catania - ha detto Guido Bertolaso - sarà riaperta stasera, ma per una sola corsia per direzione". Per quanto riguarda la Statale 114 che collega Messina a Catania, "servono altri sei giorni". Gli abitanti dei due rioni Molino e Altolia, nonostante l'isolamento, hanno ricevuto comunque con elicotteri o tramite soccorsi via terra, acqua, cibo e medicinali. Ma per raggiungere Altolia bisogna saltare sui tetti delle case.
LA PROCURA APRE UN'INCHIESTA
Il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso riferirà quanto prima alle Camere sulla situazione provocata dal disastro che molte voci definiscono una tragedia annunciata. Ieri in prefettura a Messina il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo aveva infatti dichiarato: "Provo un forte rammarico per questa tragedia che poteva essere evitata". Il ministro ha poi richiamato i sindaci messinesi "a una più attenta programmazione urbanistica del territorio". Intanto, la Procura di Messina ha aperto un'inchiesta. L'ipotesi di reato è di disastro colposo. L'inchiesta viene seguita direttamente dal procuratore capo Guido Lo Forte.
BERTOLASO: COLPA DELL'ABUSIVISMO
Sulla sciagura di Messina è intervenuto nella giornata di ieri anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando di un progetto globale per la messa in sicurezza del paese, focalizzando soprattutto le priorità di intervento: "O c'è un piano serio che investa, piuttosto che in opere faraoniche, per garantire la sicurezza in queste zone del paese o si potranno avere altre sciagure". Napolitano ha poi aggiunto di "condividere pienamente le parole del capo della Protezione civile Bertolaso: "C'è una situazione di diffuso dissesto idrogeologico in gran parte causato da abusivismo, nel Messinese e in tante altre parti d'Italia".
[Fonte Apcom]
BILANCIO DELLE VITTIME
Tragico l'ultimo bilancio aggiornato delle vittime accertate del nubifragio che nella notte di giovedì ha travolto alcuni quartieri di Messina e Scaletta Zanclea. Un conteggio ancora solo provvisorio parla di 26 morti, 30 dispersi, 30 feriti e 750 sfollati. Molto preoccupato il commento del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: "La situazione a Messina è molto grave anche se limitata alle due valli. Temo che alla fine si conteranno 50 morti".
STRADE BLOCCATE
"L'autostrada A18 Palermo-Catania - ha detto Guido Bertolaso - sarà riaperta stasera, ma per una sola corsia per direzione". Per quanto riguarda la Statale 114 che collega Messina a Catania, "servono altri sei giorni". Gli abitanti dei due rioni Molino e Altolia, nonostante l'isolamento, hanno ricevuto comunque con elicotteri o tramite soccorsi via terra, acqua, cibo e medicinali. Ma per raggiungere Altolia bisogna saltare sui tetti delle case.
LA PROCURA APRE UN'INCHIESTA
Il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso riferirà quanto prima alle Camere sulla situazione provocata dal disastro che molte voci definiscono una tragedia annunciata. Ieri in prefettura a Messina il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo aveva infatti dichiarato: "Provo un forte rammarico per questa tragedia che poteva essere evitata". Il ministro ha poi richiamato i sindaci messinesi "a una più attenta programmazione urbanistica del territorio". Intanto, la Procura di Messina ha aperto un'inchiesta. L'ipotesi di reato è di disastro colposo. L'inchiesta viene seguita direttamente dal procuratore capo Guido Lo Forte.
BERTOLASO: COLPA DELL'ABUSIVISMO
Sulla sciagura di Messina è intervenuto nella giornata di ieri anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando di un progetto globale per la messa in sicurezza del paese, focalizzando soprattutto le priorità di intervento: "O c'è un piano serio che investa, piuttosto che in opere faraoniche, per garantire la sicurezza in queste zone del paese o si potranno avere altre sciagure". Napolitano ha poi aggiunto di "condividere pienamente le parole del capo della Protezione civile Bertolaso: "C'è una situazione di diffuso dissesto idrogeologico in gran parte causato da abusivismo, nel Messinese e in tante altre parti d'Italia".
[Fonte Apcom]
Ultima modifica di NiMo il Gio Ott 08, 2009 7:41 am - modificato 7 volte.
NiMo- MODERATORE
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Grande solidarietà e profonda partecipazione per i messinesi, colpiti da questa tragedia, resa ancora più triste e incomprensibile dal fatto che era ... annunciata.
E una grande speranza, che si riesca finalmente a contrastare tutti insieme insopportabili inefficienze, abusivismi e qualunquismi di qualsiasi provenienza.
E una grande speranza, che si riesca finalmente a contrastare tutti insieme insopportabili inefficienze, abusivismi e qualunquismi di qualsiasi provenienza.
magrib- NUOVO UTENTE
- Numero di messaggi : 19
Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Il testo di una canzone di Domenico Modugno (Malarazza) recita:
"Tu ti lamenti, ma che ti lamenti, pigghia nu bastuni e tira fori li denti".
L'invito scelto è emblematico e chiaramente dettato dalla rabbia e dalla sensazione d'impotenza nel pensare che tutto questo era evitabile.
Mi rivolgo a tutta la cittadinanza messinese che deve svegliarsi e chiedere civilmente e dignitosamente degli interventi atti a scongiurare il ripetersi di altre disgrazie.
Voglio ringraziare la televisione privata TCF di Messina ed in modo particolare Mino Licordari per avermi dato modo, con la sigla trasmessa, di "aprire i miei occhi".
Grazie da NiMo.
"Tu ti lamenti, ma che ti lamenti, pigghia nu bastuni e tira fori li denti".
L'invito scelto è emblematico e chiaramente dettato dalla rabbia e dalla sensazione d'impotenza nel pensare che tutto questo era evitabile.
Mi rivolgo a tutta la cittadinanza messinese che deve svegliarsi e chiedere civilmente e dignitosamente degli interventi atti a scongiurare il ripetersi di altre disgrazie.
Voglio ringraziare la televisione privata TCF di Messina ed in modo particolare Mino Licordari per avermi dato modo, con la sigla trasmessa, di "aprire i miei occhi".
Grazie da NiMo.
Ultima modifica di NiMo il Mar Ott 13, 2009 1:54 pm - modificato 5 volte.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Eccovi il video della canzone "Malarazza" di Domenico Modugno:
Il testo della canzone prende spunto da "Lamento di un popolano al Cristo crocifisso" poesia di Lionardo Vigo. Ecco il testo originale:
Un servu, tempu fa, di chista chiazza
cussì prijava a un Cristu e cci dicìa
Signuri 'u me patruni mi strapazza
mi tratta comu un cani di la via
tuttu mi pigghia ccu la so manazza
la vita dici chi mancu è di mia
si jò mi lagnu cchiù pejiu amminazza
ccu ferri mi castìia a prigiunìa
undi jò vi preju chista mala razza
distruggìtila vui Cristu pi mia.
E tu forsi chi hai ciunchi li vrazza
o puri l'hai 'nchiuvati comu a mia?
cui voli la giustizia si la fazza
né speri ch'àutru la fazza pri tia
si tu sì omu e non sì testa pazza
metti a prufittu sta sintenza mia
Jò non sarìa supra sta cruciazza
si avissi fattu quantu dicu a tia.
Traduzione
Un servo, tempo fa, in questa piazza
cosi' pregava a Cristo e gli diceva
Signore, il mio padrone mi strapazza
mi tratta come un cane randagio
prende tutto con la sua manaccia
dice che nemmeno la mia vita e' mia
se mi lamento, peggio mi minaccia
mi castiga e mi imprigiona ai ferri
quindi vi prego questa razza cattiva
distruggetela voi cristo, per me
E tu sei forse senza braccia
o forse le hai inchiodate come me?
chi vuole la giustizia se la faccia
non sperare che altri la facciano per te
se tu sei uomo e non un pazzo
trai profitto da questo mio consiglio
io non sarei sopra questa crociaccia
se avessi fatto quello che ora dico a te.
Questo testo è stato poi messo in musica e riadattato da Domenico Modugno e nasce così "Malarazza".
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Nu servu tempu fa rintra na piazza
prigava a Cristu 'n cruci e ci ricia:
Cristu lu me padruni mi strapazza
mi tratta comu 'n cani pi la via
si pigghia tuttu cu la sua manazza
mancu la vita mia rice chè mia...
distruggila Gesù sta malarazza
distruggila Gesù fallu pi mia
fallu pi mia?!
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
E Cristu ma arrispunni dalla cruci:
picchì si so spezzati li to vrazza?
chi voli la giustizia si la fazza
nisciunu ormai chiù la farà pi tia?
si tu si n'omo e nun si testa pazza
ascolta bene sta sintenzia mia
ca io inchiudatu 'n cruci nun saria
s'avissi fattu ciò ca ricu a tia?
ca io inchiudato 'n cruci nun saria?!
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Ci lamentiamo, critichiamo, non perdiamo occasione per far notare tutto quello che non va, che non funziona, e siamo pronti a dare ad altri le colpe di tutto.
Ma al di la delle critiche e delle lamentele sono pochi quelli che si adoperano per far andar meglio le cose. Di certo non lo fanno i nostri politici, ma forse non lo facciamo neppure noi comuni cittadini.
La nostra città diventa sempre più invivibile… il traffico, la spazzatura, la mancanza di parcheggi.
I giovani vanno via verso città più accoglienti e soprattutto dove più alte sono le possibilità di un lavoro, di un futuro.
I politici propongono soluzioni spesso fantasiose e probabilmente irrealizzabili, ma è difficile per loro regolamentare anche le cose più banali come le affissioni pubblicitarie, la cura del verde pubblico, la semplice manutenzione ordinaria delle strade.
Per non parlare di piano regolatore, occupazione, fruizione e valorizzazione dei beni culturali, interventi a favore di famiglie “realmente” bisognose.
E noi cittadini cosa facciamo? Parcheggiamo le auto in doppia e tripla fila, occupiamo con le nostre macchine i parcheggi riservati ai disabili, portiamo a spasso i nostri cagnolini senza preoccuparci che sui loro escrementi spesso altri poggeranno le loro scarpe, occupiamo il suolo pubblico davanti i nostri negozietti con fioriere spesso di sgradevole aspetto estetico, non esitiamo un attimo a buttare per terra la confezione della brioss appena mangiata dal nostro bambino, senza nemmeno verificare se vicino abbiamo un cestino per la spazzatura. Ci divertiamo ad imbrattare di vernice colorata i nostri monumenti nella convinzione che stiamo solo dando sfogo alla nostra natura artistica. Non rispettiamo i semafori tranquilli del fatto che nessun vigile si accorgerà della nostra “furbizia”.
A Messina ormai regna l’anarchia, tutto è possibile e lecito perché nessuno controlla, nessuno ci spinge a rispettare le regole.
Ma ci lamentiamo... critichiamo i nostri politici a cui puntualmente alle prossime elezioni ridaremo i nostri voti, vorremmo tutti una città migliore ma in fondo nulla o poco facciamo per averla.
Allora la domanda sorge spontanea: la “Malarazza”... chi è... dove si nasconde?
Forse ognuno di noi un pò lo è... ma chi pensa di non esserlo nemmeno per un pò e magari si lamenta, allora rilegga attentamente cosa rispose Cristo al servo nella canzone di Modugno...
Il nostro bastone è il Web, la vera informazione... facciamo veramente conoscere a tutti sta "Malarazza"!
Un servu, tempu fa, di chista chiazza
cussì prijava a un Cristu e cci dicìa
Signuri 'u me patruni mi strapazza
mi tratta comu un cani di la via
tuttu mi pigghia ccu la so manazza
la vita dici chi mancu è di mia
si jò mi lagnu cchiù pejiu amminazza
ccu ferri mi castìia a prigiunìa
undi jò vi preju chista mala razza
distruggìtila vui Cristu pi mia.
E tu forsi chi hai ciunchi li vrazza
o puri l'hai 'nchiuvati comu a mia?
cui voli la giustizia si la fazza
né speri ch'àutru la fazza pri tia
si tu sì omu e non sì testa pazza
metti a prufittu sta sintenza mia
Jò non sarìa supra sta cruciazza
si avissi fattu quantu dicu a tia.
Traduzione
Un servo, tempo fa, in questa piazza
cosi' pregava a Cristo e gli diceva
Signore, il mio padrone mi strapazza
mi tratta come un cane randagio
prende tutto con la sua manaccia
dice che nemmeno la mia vita e' mia
se mi lamento, peggio mi minaccia
mi castiga e mi imprigiona ai ferri
quindi vi prego questa razza cattiva
distruggetela voi cristo, per me
E tu sei forse senza braccia
o forse le hai inchiodate come me?
chi vuole la giustizia se la faccia
non sperare che altri la facciano per te
se tu sei uomo e non un pazzo
trai profitto da questo mio consiglio
io non sarei sopra questa crociaccia
se avessi fatto quello che ora dico a te.
Questo testo è stato poi messo in musica e riadattato da Domenico Modugno e nasce così "Malarazza".
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Nu servu tempu fa rintra na piazza
prigava a Cristu 'n cruci e ci ricia:
Cristu lu me padruni mi strapazza
mi tratta comu 'n cani pi la via
si pigghia tuttu cu la sua manazza
mancu la vita mia rice chè mia...
distruggila Gesù sta malarazza
distruggila Gesù fallu pi mia
fallu pi mia?!
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
E Cristu ma arrispunni dalla cruci:
picchì si so spezzati li to vrazza?
chi voli la giustizia si la fazza
nisciunu ormai chiù la farà pi tia?
si tu si n'omo e nun si testa pazza
ascolta bene sta sintenzia mia
ca io inchiudatu 'n cruci nun saria
s'avissi fattu ciò ca ricu a tia?
ca io inchiudato 'n cruci nun saria?!
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Tu ti lamenti... ma che ti lamenti?
Pigghia lu bastuni e tira fora li denti.
Ci lamentiamo, critichiamo, non perdiamo occasione per far notare tutto quello che non va, che non funziona, e siamo pronti a dare ad altri le colpe di tutto.
Ma al di la delle critiche e delle lamentele sono pochi quelli che si adoperano per far andar meglio le cose. Di certo non lo fanno i nostri politici, ma forse non lo facciamo neppure noi comuni cittadini.
La nostra città diventa sempre più invivibile… il traffico, la spazzatura, la mancanza di parcheggi.
I giovani vanno via verso città più accoglienti e soprattutto dove più alte sono le possibilità di un lavoro, di un futuro.
I politici propongono soluzioni spesso fantasiose e probabilmente irrealizzabili, ma è difficile per loro regolamentare anche le cose più banali come le affissioni pubblicitarie, la cura del verde pubblico, la semplice manutenzione ordinaria delle strade.
Per non parlare di piano regolatore, occupazione, fruizione e valorizzazione dei beni culturali, interventi a favore di famiglie “realmente” bisognose.
E noi cittadini cosa facciamo? Parcheggiamo le auto in doppia e tripla fila, occupiamo con le nostre macchine i parcheggi riservati ai disabili, portiamo a spasso i nostri cagnolini senza preoccuparci che sui loro escrementi spesso altri poggeranno le loro scarpe, occupiamo il suolo pubblico davanti i nostri negozietti con fioriere spesso di sgradevole aspetto estetico, non esitiamo un attimo a buttare per terra la confezione della brioss appena mangiata dal nostro bambino, senza nemmeno verificare se vicino abbiamo un cestino per la spazzatura. Ci divertiamo ad imbrattare di vernice colorata i nostri monumenti nella convinzione che stiamo solo dando sfogo alla nostra natura artistica. Non rispettiamo i semafori tranquilli del fatto che nessun vigile si accorgerà della nostra “furbizia”.
A Messina ormai regna l’anarchia, tutto è possibile e lecito perché nessuno controlla, nessuno ci spinge a rispettare le regole.
Ma ci lamentiamo... critichiamo i nostri politici a cui puntualmente alle prossime elezioni ridaremo i nostri voti, vorremmo tutti una città migliore ma in fondo nulla o poco facciamo per averla.
Allora la domanda sorge spontanea: la “Malarazza”... chi è... dove si nasconde?
Forse ognuno di noi un pò lo è... ma chi pensa di non esserlo nemmeno per un pò e magari si lamenta, allora rilegga attentamente cosa rispose Cristo al servo nella canzone di Modugno...
Il nostro bastone è il Web, la vera informazione... facciamo veramente conoscere a tutti sta "Malarazza"!
NiMo
Ultima modifica di NiMo il Mer Ott 07, 2009 9:21 am - modificato 11 volte.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Caro NiMo ci ritroviamo a parlare in questo bel forum di una cosa pultroppo molto brutta della nostra bella città... mi dispiace moltissimo per quello che è successo, anche perchè ho dei vecchi amici li e non so come rintracciarli... xo penso che tutto questo si poteva evitare se si facevano dei lavori... anche perchè non è la prima volta che succede, anche due anni fa è successo... con la differenza che questa volta come si dice da noi "fu a botta bona". Spero solo che tutto si risolva al più presto e che salvino ancora qualche vita da sotto il fango... lo auguro con tutto il cuore.
Anto...
Anto...
Antospeed- NUOVO UTENTE
- Numero di messaggi : 15
Età : 33
Località : Messina
Data d'iscrizione : 22.11.08
Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Messina: Inchiesta Procura, si indaga su dopo alluvione 2007 |
Quando si verificò un altro disastro nelle zone colpite |
La Procura di Messina ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo e disastro colposo. Le indagini partirebbero dal 2007. Il 25 ottobre di quell'anno si verificò un'altra alluvione nelle zone ora colpite dal disastro che in quel caso non provocò vittime ma danni ingenti. I magistrati cercheranno di stabilire se da quel momento la pubblica amministrazione abbia provveduto a realizzare opere per mettere in sicurezza quei territori. |
Ultima modifica di NiMo il Mer Ott 07, 2009 9:21 am - modificato 1 volta.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Messina: Lombardo, non si può che parlare di crimini |
Polizia municipale aveva proposto l'abbattimento di 1. 200 case |
PALERMO, 5 OTT - "Non si può che parlare di crimini", così il presidente della Regione Siciliana, Lombardo. Facendo riferimento alle notizie secondo cui la polizia municipale di Messina aveva proposto l'abbattimento di 1.200 costruzioni abusive nelle zone colpite dall'alluvione, il presidente della Regione ha parlato di ''clientelismo che rispetto alle demolizioni mancate può portare a drammi e a crimini che hanno fatto perdere la vita finora a 24 persone''. |
Ultima modifica di NiMo il Mar Ott 13, 2009 1:56 pm - modificato 3 volte.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
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Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Dopo le parole adesso è il tempo delle immagini... ecco cosa è successo nel 2007:
Ultima modifica di NiMo il Mer Ott 07, 2009 9:23 am - modificato 2 volte.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
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Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
E adesso... dopo due anni:
Ultima modifica di NiMo il Mer Ott 07, 2009 9:24 am - modificato 2 volte.
NiMo- MODERATORE
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Messina: Relazione consegnata nel 2008, c'è dissesto |
Un documento della Protezione Civile annunciava il disastro |
In una relazione della Protezione Civile siciliana, data alla procura di Messina nell'Ottobre 2008, era annunciato il disastro avvenuto. Nella provincia di Messina, è scritto nel documento, ci sono ''situazioni di rischio idraulico e idrogeologico elevato, connesse a interventi eseguiti, si ritiene, anche in violazione delle vigenti norme sulle acque e sulle opere idrauliche ed alla normativa edilizia e urbanistica''. |
Ultima modifica di NiMo il Mer Ott 07, 2009 9:24 am - modificato 1 volta.
NiMo- MODERATORE
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Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Disastro a Messina, le telefonate
Gli appelli ai centralini di 112 e 113
Gli appelli ai centralini di 112 e 113
"Sono Briguglio, chiamo da Giampilieri superiore, il paese è cancellato dalle frane, ci sono morti". E' una delle telefonate giunte la sera di mercoledi' 1 ottobre ai centralini di polizia e carabinieri di Messina. Parole allarmate di uomini, donne e anziani che chiedono aiuto, domandano che cosa fare davanti alla massa di fango, sollecitano un intervento immediato per far fronte al disastro.
Al carabiniere che gli dice di non allarmarsi, l'uomo risponde: "Ci sono due morti sotto il mio balcone di casa, sono nel fango. E guardi che non sono solo questi. Noi non siamo allarmati, ma terrorizzati". "E' la fine del mondo - urla una donna -. Siamo sott'acqua, il fango è arrivato al secondo piano, è una situazione veramente drammatica. non c'è luce, ci sono crolli". Il tenore delle telefonate è sempre lo stesso: paura e richieste di aiuto, immediato.
"Mia figlia è bloccata in casa con una bambina di 8 anni - spiega una signora anziana di Giampilieri al poliziotto che le risponde -. La casa trema ed è tutta allagata. Si chiama Gangemi Maria Gabriella, abita in via placida 1. C'è tutta acqua, è tutto franato, non si può uscire, acqua e fango, è tutto franato". Parole ripetute da un signore che non si presenta: ''c'è stata una frana tremenda sono cadute le case in via Vallone Puntale, ci saranno morti e feriti venite subito". "E' caduta tutta la montagna - racconta piangendo una donna - tutte le case sono distrutte. C'è la gente dentro, aiutateci, abbiamo le porte bloccate".
E sempre da Giampilieri superiore chiama il signor Pellegrino, che con voce pacata dice al carabiniere: "Portate qualche mezzo, nella strada c'è un buco. Sotto il ponte è tutto otturato, ci vuole l'elicottero, io non so cosa fare". A quel punto si sente una voce da dentro la casa, che forse suggerisce di prendere l'auto. E l'uomo risponde: "Casa o auto, non so che fare". Anche il militare non ha molti suggerimenti da dare: "Speriamo che non cada". L'uomo continua a chiedere ai suoi interlocutori in casa: "Fuori, fuori dove?". E poi aggiunge: "Con i miei figli?". Quanti anni hanno i suoi figli?, chiede il carabiniere. "Uno 15 e uno 12".
Telefonate arrivano anche dagli altri villaggi e paesi colpiti dall'alluvione, da Scaletta Zanclea a Briga e Santa Margherita. "Correte, stiamo allagando" dice un uomo. E un altro aggiunge: "Siamo tutti allagati, c'è un metro d'acqua nella strada". Da Briga Superiore chiama un uomo in preda al panico e quasi piangente: "Aiuto, è crollata la mia casa, mia moglie è sotto. Ho due bambini. Sono al di là del fiume. Venite con l'elicottero". Dalla frazione di Scaletta Zanclea, Guidomandri, ancora oggi non raggiungibile via terra, arrivano richieste d'aiuto: "Siamo nei guai, l'acqua ci sta portando via, le strade sono allagate, ci sono tre-quattro metri di fango".
Al carabiniere che gli dice di non allarmarsi, l'uomo risponde: "Ci sono due morti sotto il mio balcone di casa, sono nel fango. E guardi che non sono solo questi. Noi non siamo allarmati, ma terrorizzati". "E' la fine del mondo - urla una donna -. Siamo sott'acqua, il fango è arrivato al secondo piano, è una situazione veramente drammatica. non c'è luce, ci sono crolli". Il tenore delle telefonate è sempre lo stesso: paura e richieste di aiuto, immediato.
"Mia figlia è bloccata in casa con una bambina di 8 anni - spiega una signora anziana di Giampilieri al poliziotto che le risponde -. La casa trema ed è tutta allagata. Si chiama Gangemi Maria Gabriella, abita in via placida 1. C'è tutta acqua, è tutto franato, non si può uscire, acqua e fango, è tutto franato". Parole ripetute da un signore che non si presenta: ''c'è stata una frana tremenda sono cadute le case in via Vallone Puntale, ci saranno morti e feriti venite subito". "E' caduta tutta la montagna - racconta piangendo una donna - tutte le case sono distrutte. C'è la gente dentro, aiutateci, abbiamo le porte bloccate".
E sempre da Giampilieri superiore chiama il signor Pellegrino, che con voce pacata dice al carabiniere: "Portate qualche mezzo, nella strada c'è un buco. Sotto il ponte è tutto otturato, ci vuole l'elicottero, io non so cosa fare". A quel punto si sente una voce da dentro la casa, che forse suggerisce di prendere l'auto. E l'uomo risponde: "Casa o auto, non so che fare". Anche il militare non ha molti suggerimenti da dare: "Speriamo che non cada". L'uomo continua a chiedere ai suoi interlocutori in casa: "Fuori, fuori dove?". E poi aggiunge: "Con i miei figli?". Quanti anni hanno i suoi figli?, chiede il carabiniere. "Uno 15 e uno 12".
Telefonate arrivano anche dagli altri villaggi e paesi colpiti dall'alluvione, da Scaletta Zanclea a Briga e Santa Margherita. "Correte, stiamo allagando" dice un uomo. E un altro aggiunge: "Siamo tutti allagati, c'è un metro d'acqua nella strada". Da Briga Superiore chiama un uomo in preda al panico e quasi piangente: "Aiuto, è crollata la mia casa, mia moglie è sotto. Ho due bambini. Sono al di là del fiume. Venite con l'elicottero". Dalla frazione di Scaletta Zanclea, Guidomandri, ancora oggi non raggiungibile via terra, arrivano richieste d'aiuto: "Siamo nei guai, l'acqua ci sta portando via, le strade sono allagate, ci sono tre-quattro metri di fango".
Spero che queste grida d'aiuto arrivino alle orecchie della coscienza di tutti i colpevoli.
Ultima modifica di NiMo il Mer Ott 07, 2009 9:25 am - modificato 1 volta.
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Sono 5. 500 i comuni a rischio frane e smottamenti |
Esperto Cnr, in Campania 82 devono rivedere piano regolatore |
(ANSA) - NAPOLI, 5 OTT - Sono 5.500 i comuni italiani a rischio calamità naturali, rischio che aumenta nel Sud e in Campania in particolar modo. Nella regione almeno 82 comuni necessitano di rivedere i piani regolatori. Lo denuncia Antonio Coviello, esperto del CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche (IRAT). A rischio elevato di diverse calamità naturali, tra le quali anche l'eruzione del Vesuvio, i comuni Umbri, Lucani, Molisani, Liguri, Valdostani, Abruzzesi, e Lombardi. |
Ultima modifica di NiMo il Mer Ott 07, 2009 9:18 am - modificato 1 volta.
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Il Presidente Berlusconi annuncia:
"Case subito come in Abruzzo"
Ultima modifica di NiMo il Gio Ott 08, 2009 8:00 am - modificato 4 volte.
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Tra gli appelli rimasti inascoltati c'è anche quello del Wwf
Denuncia Anna Giordano, responsabile regionale del Wwf:
"Dal marzo 2006 il Wwf chiede all'amministrazione comunale di Messina la sospensione alla variante del Piano Regolatore per ottemperare alle nuove norme di tutela previste dall'Unione Europea dopo la ratifica dell'Italia. Prima ci hanno risposto con il silenzio poi con una finta ottemperanza ad alcuni passaggi ma alla fine sono arrivati a autorizzare qualsiasi cosa: Decine di lottizzazioni, piste sterrate, nuove cubatore in cemento ".
"Dal marzo 2006 il Wwf chiede all'amministrazione comunale di Messina la sospensione alla variante del Piano Regolatore per ottemperare alle nuove norme di tutela previste dall'Unione Europea dopo la ratifica dell'Italia. Prima ci hanno risposto con il silenzio poi con una finta ottemperanza ad alcuni passaggi ma alla fine sono arrivati a autorizzare qualsiasi cosa: Decine di lottizzazioni, piste sterrate, nuove cubatore in cemento ".
Le denunce del Wwf sono state anche indirizzate alla Procura della Repubblica. "Le ultime quattro presentate a fine Aprile alla Procura sono state archiviate. Avevamo già chiesto un incontro con il procuratore Lo Forte e lo rifaremo portando con noi tutti i dossier ignorati dal 2006 a oggi" ha detto Anna Giordano, aggiungendo: "Tre mesi e mezzo fa anche il capo del Genio civile Sciacca ha lanciato un appello per fermare il Prg e rivalutarlo al fine di rischio idrogeologico". Ed ha precisato: "In tutte le riunioni che abbiamo fatto con i vari tecnici e assessori abbiamo sempre chiesto di fermare la variante non solo per fini ambientalistici ma sempre segnalando il rischio idrogeologico al territorio. Ma nessuno ha fatto mai niente".
Infine un riferimento al Ponte: "Se il problema è quello dei soldi si bloccassero lavori faraonici come il ponte sullo Stretto e si pensasse alla sicurezza del territorio e delle strutture già esistenti".
Ultima modifica di NiMo il Mer Ott 07, 2009 9:15 am - modificato 1 volta.
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
La Sicilia fa parte dello stivale!
Il mondo del calcio sembra averlo DIMENTICATO
Il mondo del calcio sembra averlo DIMENTICATO
Da SEMPRE, quando accade qualcosa che comporti la perdita di vite umane, il mondo dello sport, in particolar modo quello del calcio, si mobilita per dare un aiuto o perlomeno un segnale che quanto successo non deve andare subito nel dimenticatoio.
I campi di A hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell'Afghanistan, per commemorare la tragedia avvenuta il 6 aprile 2009 in Abruzzo, per dare l'ultimo saluto a personalità del mondo del calcio o della politica, scomparse più o meno prematuramente.
Ed allora ecco sorgere una SCONTATA domanda? Perchè lo stesso non sarebbe dovuto accadere (e non è accaduto in Inter-Udinese, posticipo del sabato sera) per le vittime dell'alluvione che ha colpito la Sicilia, in particolar modo Messina, nei giorni scorsi?
Cosa ha spinto il presidente della Federcalcio Abete (che oggi si è TARDIVAMENTE scusato per quanto successo, ma non BASTA) a disporre che solo le squadre siciliane dovessero osservare un minuto di silenzio per le loro vittime?
La motivazione sfugge ad ogni logica razionale. Lungi dal fare dietrologie populiste o cadere in un vittimismo, purtroppo inutile, rimane solo lo sgomento e la parziale soddisfazione che almeno le reti nazionali, in particolar modo Sky, (www.youtube.com/watch?v=7vj-QFoLpR4) abbiamo voluto sottolineare questa TRISTE vicenda.
Per chi non lo ricordasse, la Sicilia è PARTE INTEGRANTE dell'Italia!!!!
Flavio Sirna
Flavio Sirna
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Messina: prosegue ricerca dispersi nel fango solidificato |
Bertolaso: "9 persone mancano ancora all'appello, 24 le vittime" |
(ANSA) - MESSINA, 6 OTT - Sono proseguite anche durante la notte le ricerche nel fango solidificato dei dispersi nell'alluvione di giovedì scorso nel Messinese. Il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta ha detto che secondo le informazioni raccolte presso i familiari le persone che risultano ancora disperse sarebbero nove e non più 35-40. Resta fermo a 24 invece il bilancio delle vittime recuperate fino ad ora. |
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
ANSA del presidente del Consiglio nazionale dei geologi De Paola:
Frane come quelle che si sono abbattute nel messinese ''le chiamiamo frane assassine'', ma in Italia e carte che delimitano le aree pericolose ''ci sono''.
A parlare e' il presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Pietro Antonio De Paola, secondo il quale quella di Messina ''e' sicuramente una tragedia annunciata, motivo che ci tiene in particolare apprensione''. ''A breve - annuncia De Paola - invieremo un documento alle istituzioni in cui chiediamo di attivare un sistema di vigilanza e controllo da parte dei sindaci, piu' fondi per la messa in sicurezza del territorio ma soprattutto che questi fondi siano realmente utilizzati per i progetti ai quali sono destinati''.
Poche richieste ma concise alla luce del fatto che, sottolinea De Paola, ''le mappe del rischio di aree particolarmente pericolose ci sono e non c'e' niente da scoprire''. ''Noi come geologi - prosegue l'esperto - siamo gli specialisti della Terra e siamo in grado di prevedere per predisporre interventi conoscitivi''. Quindi la tragedia di Messina. ''La realta' dei fenomeni e' davanti agli occhi di tutti. In 5 ore sono caduti 250 millimetri di pioggia. Tutta quest'acqua - spiega il geologo - trova un territorio fragile e abbandonato dove insistono edifici costruiti su luoghi pericolosi, con interi fabbricati edificati in piene fiumare''.
De Paola punta quindi il dito contro l'incuria: ''Non c'e' controllo soprattutto da parte dei sindaci. L'abusivismo dilaga. Vengono rilasciate autorizzazioni a costruire su aree a rischio''. Quindi un ''passo importantissimo'', sottolinea ancora l'esperto, e' l'azione dei sindaci. Da un punto di vista tecnico, a Messina, riferisce ancora De Paola, e' accaduto quello che e' successo a Sarno. Calate detritiche rapide causate da un terreno che ''perde resistenza, si scioglie e diventa fango con una velocita' di spostamento tipica dei mezzi fluidi, fino a 70 metri al minuto, a volte anche di piu', a seconda della pendenza''. Queste calate ''hanno una forza distruttiva immane''. ''Noi le chiamiamo frane assassine. Sono immediate e - spiega il geologo - in pochi minuti da monte arrivano a valle''. In alcune aree c'e' la certezza che queste calate rapide possano accadere.
Come conciliare dunque grandi opere e territorio fragile? ''Le grandi opere - risponde De Paola - sono necessarie e significative. Per lo sviluppo sono processi inarrestabili e sono compatibili con la messa in sicurezza del territorio in quanto sono opere con scopi diversi''.
[Fonte Ansa]
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Il disastro di Messina e un paese straordinario a raccogliere cocci
E dopo l’Abruzzo, ecco l’ennesimo disastro annunciato, stavolta nel messinese. I soccorritori stanno già dando prova di efficienza e di abnegazione. Gli atti di coraggio e le storie di toccanti sacrifici ancora una volta si sprecano. L’ennesima conferma del fatto che siamo un paese straordinario. Purtroppo, solo a raccogliere i cocci. La prevenzione, i controlli, non ci interessano. Sono sinonimo di burocrazia e lungaggini. Soprattutto, costano. Soldi e consensi.
Chissà perché mi è venuta in mente la storia lontana e dimenticata di Saint-Pierre. Anche quella una magnifica tragedia annunciata.
Saint-Pierre era un porto delle Antille che nel 1902 fu spazzato via dall’eruzione del vulcano Pelée. Nonostante gli evidenti segnali premonitori, Louis Mouttet, il governatore della città , d’accordo con la stampa locale, evitò ogni allarmismo e si rifiutò di dare l’ordine di evacuazione. Il motivo? Le imminenti elezioni amministrative. Facendo prevenzione, cioè svuotando la città, i ricchi possidenti che lo votavano se ne sarebbero certamente andati per primi. Rischiava di perderle. Così non fece nulla. Alla fine – com’era nelle cose – il vulcano esplose e Saint-Pierre fu rasa al suolo. Morirono praticamente tutti, governatore compreso. Quasi trentamila vittime, due soli superstiti. Un carcerato e un calzolaio.
Penso a Saint-Pierre e penso, ad esempio, a cosa capiterà quando (e succederà) quando il Vesuvio si risveglierà. O quando ci sarà il prossimo nubifragio, o la prossima esondazione, o la prossima frana, o il prossimo terremoto. Non è questione di portar sfiga. Queste cose succedono. Soprattutto in un paese come il nostro.
E poi penso soprattutto a quanti Louis Mouttet hanno prosperato e stanno tutt’ora prosperando in questo nostro incredibile, coraggioso, paese. Un paese di santi, poeti, navigatori. E di straordinari, erorici raccoglitori di cocci.
[Fonte http://www.giannisilei.it]
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Cronaca del 7 Ottobre 2009
Disastro di Messina, Bertolaso attacca il sindaco: "E' responsabile del suo territorio"
La ricerca degli ultime vittime della tragedia di Messina prosegue di pari passo con le polemiche sulla responsabilità di quanto accaduto. "Il sindaco è il capo della protezione civile nel suo territorio e condivide in pieno e fino in fondo le responsabilità che vengono ripartite dal centro e arrivano fino al livello più basso della catena di comando e controllo", accusa il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, dopo che ieri il primo cittadino di Messina, Giuseppe Buzzanca, aveva definito "inattendibili" i bollettini meteo della Protezione civile.
Bertolaso: erano stati emessi bollettini di avviso - Prima del disastro, dettaglia il capo della protezione civile, da parte del Dipartimento della Protezione civile erano stati emessi alcuni bollettini di avviso di avverse condizioni meteo che riguardavano la Sicilia. Un bollettino emanato nel pomeriggio dl 30, ha spiegato, "prevedeva all'inizio una situazione di criticità ordinaria per rischio localizzato per il giorno successivo richiamando l'esigenza da parte di tutte le autorità locali ad uno stato di attenzione e vigilanza. Cosa recepita dalla Regione Sicilia con una sua direttiva indirizzata ai sindaci che invitava ad uno stato di preallerta". In quel momento, ha osservato il capo della Protezione civile, "nessun modello di previsioni mostrava segnali di precipitazioni significative nell'area del messinese. Infatti, la quantità di pioggia prevista risultava minore di 50 mm in 12 ore. Solo l'esperienza dei nostri previsori ha suggerito l'emanazione di un avviso meteo sull'area in questione".
L'accusa: le autorità locali dovevano capire la gravità della situazione - All'inizio, ha proseguito Bertolaso, "l'avviso era associato ad un bollettino di criticità ordinaria, ma questa criticità non deve essere interpretata nel significato comune di ordinarietà della situazione, ma nel senso che può essere gestita dalle strutture di protezione civile in modo ordinario. Non è possibile valutare con certezza la dinamica temporalesca, quindi si raccomanda vigilanza e presidio territoriale. "Non tutto - ha detto ancora - si può prevedere da Roma, non si può prevedere se i temporali saranno più intensi 10 km più a nord o a sud di una certa località, per questo la procedura contempla la trasmissione delle informazioni alle Regioni e da queste ai sindaci interessati, nel presupposto che le autorità locali sono le uniche a conoscere gli effetti che un temporale può avere nel suo territorio".
In arrivo 40 milioni di euro - Domani, fa sapere intanto Bertolaso in un'informativa alla Camera, sarà emanata un'ordinanza di protezione civile che stanzia 20 milioni di euro per le prime emergenze dopo il disastro. La somma si aggiunge agli altri 20 stanziati dalla Regione Sicilia. L'ordinanza nomina il presidente della Regione commissario all'emergenza.
Ventidue le vittime identificate - I carabinieri del Ris di Messina hanno cominciato gli esami di laboratorio per identificare tre vittime dell'alluvione su 25 persone finora trovate morte. Gli esperti compareranno il dna dei tre corpi con quello dei familiari che non sono ancora riusciti a identificare i propri congiunti. I tre cadaveri, che ancora non hanno un nome, sono di due donne e di un uomo. I carabinieri, nei prossimi giorni, acquisiranno i reperti biologici di altri cittadini in cerca dei familiari per accertare l'identità anche di eventuali corpi che dovessero essere estratti dal fango. Il Ris è stato impegnato fin dalle prime fasi del disastro, quando ha collaborato al recupero dei corpi. E' stato identificato, invece, il corpo dell' uomo trovato ieri a Scaletta Zanclea: si tratta dell'ingegnere messinese Luigi Costa, di 41 anni.
Trovato il luogo dove depositare i detriti - Il materiale inerte e i detriti provenienti dagli scavi effettuati dai soccorritori nelle zone alluvionate di Messina e provincia saranno temporaneamente depositati nella zona della foce del Nisi, tra i comuni di Alì Terme e Nizza di Sicilia. La decisione è stata adottata nella notte durante un vertice sulla questione. Il provvedimento è stato firmato dal presidente della Provincia di Messina, Nanni Ricevuto. Ne dà notizia l'ufficio stampa dell'Ente.
Schifani: "Si evitino le polemiche" - Martedì al Senato, il presidente Renato Schifani ha denunciato la tragedia ma invitato a evitare le "polemiche". "Ancora una volta - ha detto - il Paese piange la conseguenza di tragici eventi calamitosi, aggravati però dall'incuria e dall'irresponsabilità umana". Secondo Schifani però "non è certo questo il momento di indulgere a polemiche. Piuttosto, è ora necessario uno sforzo comune per assicurare la vicinanza delle istituzioni alle famiglie colpite e garantire loro la necessaria assistenza; è ora prioritario operare affinché siano prontamente realizzate nuove abitazioni da mettere a disposizione di coloro che non hanno più una casa, sulla scorta di quanto è stato realizzato per i territori abruzzesi flagellati dal recente evento sismico".
Sabato sarà lutto nazionale - Il Consiglio dei ministri, informa una nota di Palazzo Chigi, in doveroso omaggio alle vittime dell'alluvione che ha colpito la provincia di Messina, nella riunione di venerdì delibererà per sabato, giornata dei funerali, il lutto nazionale con esposizione a mezz'asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici di tutta Italia.
La ricerca degli ultime vittime della tragedia di Messina prosegue di pari passo con le polemiche sulla responsabilità di quanto accaduto. "Il sindaco è il capo della protezione civile nel suo territorio e condivide in pieno e fino in fondo le responsabilità che vengono ripartite dal centro e arrivano fino al livello più basso della catena di comando e controllo", accusa il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, dopo che ieri il primo cittadino di Messina, Giuseppe Buzzanca, aveva definito "inattendibili" i bollettini meteo della Protezione civile.
Bertolaso: erano stati emessi bollettini di avviso - Prima del disastro, dettaglia il capo della protezione civile, da parte del Dipartimento della Protezione civile erano stati emessi alcuni bollettini di avviso di avverse condizioni meteo che riguardavano la Sicilia. Un bollettino emanato nel pomeriggio dl 30, ha spiegato, "prevedeva all'inizio una situazione di criticità ordinaria per rischio localizzato per il giorno successivo richiamando l'esigenza da parte di tutte le autorità locali ad uno stato di attenzione e vigilanza. Cosa recepita dalla Regione Sicilia con una sua direttiva indirizzata ai sindaci che invitava ad uno stato di preallerta". In quel momento, ha osservato il capo della Protezione civile, "nessun modello di previsioni mostrava segnali di precipitazioni significative nell'area del messinese. Infatti, la quantità di pioggia prevista risultava minore di 50 mm in 12 ore. Solo l'esperienza dei nostri previsori ha suggerito l'emanazione di un avviso meteo sull'area in questione".
L'accusa: le autorità locali dovevano capire la gravità della situazione - All'inizio, ha proseguito Bertolaso, "l'avviso era associato ad un bollettino di criticità ordinaria, ma questa criticità non deve essere interpretata nel significato comune di ordinarietà della situazione, ma nel senso che può essere gestita dalle strutture di protezione civile in modo ordinario. Non è possibile valutare con certezza la dinamica temporalesca, quindi si raccomanda vigilanza e presidio territoriale. "Non tutto - ha detto ancora - si può prevedere da Roma, non si può prevedere se i temporali saranno più intensi 10 km più a nord o a sud di una certa località, per questo la procedura contempla la trasmissione delle informazioni alle Regioni e da queste ai sindaci interessati, nel presupposto che le autorità locali sono le uniche a conoscere gli effetti che un temporale può avere nel suo territorio".
In arrivo 40 milioni di euro - Domani, fa sapere intanto Bertolaso in un'informativa alla Camera, sarà emanata un'ordinanza di protezione civile che stanzia 20 milioni di euro per le prime emergenze dopo il disastro. La somma si aggiunge agli altri 20 stanziati dalla Regione Sicilia. L'ordinanza nomina il presidente della Regione commissario all'emergenza.
Ventidue le vittime identificate - I carabinieri del Ris di Messina hanno cominciato gli esami di laboratorio per identificare tre vittime dell'alluvione su 25 persone finora trovate morte. Gli esperti compareranno il dna dei tre corpi con quello dei familiari che non sono ancora riusciti a identificare i propri congiunti. I tre cadaveri, che ancora non hanno un nome, sono di due donne e di un uomo. I carabinieri, nei prossimi giorni, acquisiranno i reperti biologici di altri cittadini in cerca dei familiari per accertare l'identità anche di eventuali corpi che dovessero essere estratti dal fango. Il Ris è stato impegnato fin dalle prime fasi del disastro, quando ha collaborato al recupero dei corpi. E' stato identificato, invece, il corpo dell' uomo trovato ieri a Scaletta Zanclea: si tratta dell'ingegnere messinese Luigi Costa, di 41 anni.
Trovato il luogo dove depositare i detriti - Il materiale inerte e i detriti provenienti dagli scavi effettuati dai soccorritori nelle zone alluvionate di Messina e provincia saranno temporaneamente depositati nella zona della foce del Nisi, tra i comuni di Alì Terme e Nizza di Sicilia. La decisione è stata adottata nella notte durante un vertice sulla questione. Il provvedimento è stato firmato dal presidente della Provincia di Messina, Nanni Ricevuto. Ne dà notizia l'ufficio stampa dell'Ente.
Schifani: "Si evitino le polemiche" - Martedì al Senato, il presidente Renato Schifani ha denunciato la tragedia ma invitato a evitare le "polemiche". "Ancora una volta - ha detto - il Paese piange la conseguenza di tragici eventi calamitosi, aggravati però dall'incuria e dall'irresponsabilità umana". Secondo Schifani però "non è certo questo il momento di indulgere a polemiche. Piuttosto, è ora necessario uno sforzo comune per assicurare la vicinanza delle istituzioni alle famiglie colpite e garantire loro la necessaria assistenza; è ora prioritario operare affinché siano prontamente realizzate nuove abitazioni da mettere a disposizione di coloro che non hanno più una casa, sulla scorta di quanto è stato realizzato per i territori abruzzesi flagellati dal recente evento sismico".
Sabato sarà lutto nazionale - Il Consiglio dei ministri, informa una nota di Palazzo Chigi, in doveroso omaggio alle vittime dell'alluvione che ha colpito la provincia di Messina, nella riunione di venerdì delibererà per sabato, giornata dei funerali, il lutto nazionale con esposizione a mezz'asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici di tutta Italia.
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Alluvione di Messina
BERTOLASO: SERVE UNA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO NAZIONALE
"L'acqua fa il suo corso e se le case sono costruite dove non si dovrebbe cosa vogliamo aspettarci? Sono otto anni che denuncio questa situazione". Dura la presa di posizione del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso che non ha dubbi: la colpa della tragedia di Messina è da attribuire al'abusivismo edilizio. ''Eravamo in allerta meteorologica da ieri mattina, più di questo non potevamo fare: o si fa una grande opera di messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale o queste tragedie sono destinate a ripetersi. Io non faccio polemiche ma cerco di risolvere i problemi, è però evidente che non può essere la Protezione civile a risolvere i problemi di dissesto idrogeologico creati dall'abusivismo''.
NAPOLITANO: UN PIANO, NON OPERE FARAONICHE
Sulla stessa linea, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Ho appena letto una dichiarazione del responsabile della Protezione civile Guido Bertolaso e dice delle cose sacrosante. C’è una situazione di diffuso dissesto idrogeologico in gran parte causato da abusivismo, nel Messinese e in tante altre parti d’Italia. O c’è un piano serio che, piuttosto che in opere faraoniche, investa per garantire la sicurezza di queste zone del Paese o si potranno avere altre sciagure. Condivido pienamente le parole di Bertolaso”.
LEGAMBIENTE: RIADATTIAMO IL PIANO CASA
Durissimo anche il commento di Legambiente che, con il presidente Vittorio Cogliati Dezza, è intervenuta sul disastro di Messina: ''Bastano poche piogge per provocare una tragedia. Il nostro Paese paga un altissimo prezzo per aver devastato il territorio con enormi e incontrollate colate di cemento. Esprimere tutta la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime non basta. È necessario insistere per risalire alle responsabilità e tornare sulla necessità di investire nella manutenzione del territorio''.
I dati forniti dall'associazione ambientalista sono inquietanti. Nel 77% dei comuni italiani sono state costruite abitazioni in aree pericolose e sono ben 5.581 i comuni a rischio idrogeologico: 1.700 per frane, 1.285 per alluvioni, 2.596 per frane e alluvioni insieme. In Sicilia i comuni a rischio sono 272, addirittura 91 le municipalità in pericolo nel solo Messinese. Il quadro allarmante coinvolge anche il Nord, e in primo luogo il Piemonte: qui i comuni in pericolo ammontano addirittura a 1.046. "Lo scorso anno la tragedia per il maltempo si è avuta a Cagliari, ora a Messina, ma non c'è parte del territorio italiano che non abbia conosciuto nel tempo gli effetti della cattiva gestione del suolo. Ma quel che è più grave, è che da nessuna parte appaiono positivi segnali di cambiamento", afferma Cogliati Dezza che attacca l'abitudine di concedere il permesso di edificare in aree di esondazione. Il presidente di Legambiente si rivolge quindi direttamente all'esecutivo e alle forze politiche, nazionali e locali: "È necessaria una forte assunzione di responsabilità e una chiara volontà politica per cambiare indirizzo. A partire dallo strumento del Piano casa, in molti casi da ripensare e modificare in nome dell'equilibrio idrogeologico, della sicurezza e della sostenibilità, e dall'unica, urgente e necessaria grande opera pubblica: la messa in sicurezza del territorio".
I COMUNI A RISCHO MASSIMO
La tragedia di Messina non è purtroppo un episodio isolato. Nel rapporto 2008 di Legambiente e Protezione civile “Ecosistema rischio 2008”, il comune di Scaletta Zanclea era già individuato come una delle aree a massimo rischio idrogeologico in Italia (punteggio per la sicurezza = 1, in una scala da 1 a 10), insieme ai comuni messinesi di Villafranca (punteggio 1), Ucria e Alì (punteggio 0, massima allerta). Valutazioni simili venivano però attribuite anche ad altri comuni siciliani: Mazara e Campobello di Mazara (Trapani), Palma di Montechiaro e Santo Stefano di Quisquina (Agrigento), Piedimonte Etneo (Catania), Sortino (Siracusa) e Valguarnera (Enna). Ma il rapporto contestava pesantemente le azioni di moltissime altre amministrazioni italiane, al Nord, al Centro e al Sud. In quanto a mitigazione del rischio idrogeologico, il misero punteggio di 1 veniva attributo anche ai comuni di Bosisio Parini (Lecco), Bagnaria (Pavia), Monterenzio (Bologna), Montegallo (Ascoli Piceno), Vicovaro (Roma), Altavilla Silentina (Sa), Montesarchio (Benevento) e San Calogero (Vibo Valentia). Ancora più basse le valutazioni per San Vito al Tagliamento (Pordenone), Cento (Ferrara) e Città Sant'Angelo (Pescara). Senza contare la lunghissima lista di comuni bocciati con valutazioni pessime (voti compresi tra 1,5 e 3,5).
LE ALTRE TRAGEDIE DEL 2009
Solo nel 2009, sono stati cinque i disastri idrogeologici che hanno causato vittime o disagi consistenti nel nostro Paese.
• 25 gennaio – Frana sulla Salerno-Reggio Calabria, due morti e quattro feriti.
• 28 gennaio - Frana a Caltanissetta, 2 operai morti.
• 29 gennaio - Frane in tutto il Sud, chiusi 60 chilometri di autostrada.
• 2 febbraio – Nubifragio nel Trapanese, 2 vittime.
• 18 luglio - Frane e quattro morti al Nord, due a Borca di Cadore.
Il bilancio risulta ancora più grave se si guarda all'anno passato, con fenomeni impressionanti al Nord (due morti in Valtellina, esondazioni in Piemonte), a Roma (storica piena del Tevere) e nelle isole (tre morti per i nubifragi a Cagliari).
Per approfondimenti: Il rapporto “Ecosistema rischio 2008”
"L'acqua fa il suo corso e se le case sono costruite dove non si dovrebbe cosa vogliamo aspettarci? Sono otto anni che denuncio questa situazione". Dura la presa di posizione del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso che non ha dubbi: la colpa della tragedia di Messina è da attribuire al'abusivismo edilizio. ''Eravamo in allerta meteorologica da ieri mattina, più di questo non potevamo fare: o si fa una grande opera di messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale o queste tragedie sono destinate a ripetersi. Io non faccio polemiche ma cerco di risolvere i problemi, è però evidente che non può essere la Protezione civile a risolvere i problemi di dissesto idrogeologico creati dall'abusivismo''.
NAPOLITANO: UN PIANO, NON OPERE FARAONICHE
Sulla stessa linea, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Ho appena letto una dichiarazione del responsabile della Protezione civile Guido Bertolaso e dice delle cose sacrosante. C’è una situazione di diffuso dissesto idrogeologico in gran parte causato da abusivismo, nel Messinese e in tante altre parti d’Italia. O c’è un piano serio che, piuttosto che in opere faraoniche, investa per garantire la sicurezza di queste zone del Paese o si potranno avere altre sciagure. Condivido pienamente le parole di Bertolaso”.
LEGAMBIENTE: RIADATTIAMO IL PIANO CASA
Durissimo anche il commento di Legambiente che, con il presidente Vittorio Cogliati Dezza, è intervenuta sul disastro di Messina: ''Bastano poche piogge per provocare una tragedia. Il nostro Paese paga un altissimo prezzo per aver devastato il territorio con enormi e incontrollate colate di cemento. Esprimere tutta la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime non basta. È necessario insistere per risalire alle responsabilità e tornare sulla necessità di investire nella manutenzione del territorio''.
I dati forniti dall'associazione ambientalista sono inquietanti. Nel 77% dei comuni italiani sono state costruite abitazioni in aree pericolose e sono ben 5.581 i comuni a rischio idrogeologico: 1.700 per frane, 1.285 per alluvioni, 2.596 per frane e alluvioni insieme. In Sicilia i comuni a rischio sono 272, addirittura 91 le municipalità in pericolo nel solo Messinese. Il quadro allarmante coinvolge anche il Nord, e in primo luogo il Piemonte: qui i comuni in pericolo ammontano addirittura a 1.046. "Lo scorso anno la tragedia per il maltempo si è avuta a Cagliari, ora a Messina, ma non c'è parte del territorio italiano che non abbia conosciuto nel tempo gli effetti della cattiva gestione del suolo. Ma quel che è più grave, è che da nessuna parte appaiono positivi segnali di cambiamento", afferma Cogliati Dezza che attacca l'abitudine di concedere il permesso di edificare in aree di esondazione. Il presidente di Legambiente si rivolge quindi direttamente all'esecutivo e alle forze politiche, nazionali e locali: "È necessaria una forte assunzione di responsabilità e una chiara volontà politica per cambiare indirizzo. A partire dallo strumento del Piano casa, in molti casi da ripensare e modificare in nome dell'equilibrio idrogeologico, della sicurezza e della sostenibilità, e dall'unica, urgente e necessaria grande opera pubblica: la messa in sicurezza del territorio".
I COMUNI A RISCHO MASSIMO
La tragedia di Messina non è purtroppo un episodio isolato. Nel rapporto 2008 di Legambiente e Protezione civile “Ecosistema rischio 2008”, il comune di Scaletta Zanclea era già individuato come una delle aree a massimo rischio idrogeologico in Italia (punteggio per la sicurezza = 1, in una scala da 1 a 10), insieme ai comuni messinesi di Villafranca (punteggio 1), Ucria e Alì (punteggio 0, massima allerta). Valutazioni simili venivano però attribuite anche ad altri comuni siciliani: Mazara e Campobello di Mazara (Trapani), Palma di Montechiaro e Santo Stefano di Quisquina (Agrigento), Piedimonte Etneo (Catania), Sortino (Siracusa) e Valguarnera (Enna). Ma il rapporto contestava pesantemente le azioni di moltissime altre amministrazioni italiane, al Nord, al Centro e al Sud. In quanto a mitigazione del rischio idrogeologico, il misero punteggio di 1 veniva attributo anche ai comuni di Bosisio Parini (Lecco), Bagnaria (Pavia), Monterenzio (Bologna), Montegallo (Ascoli Piceno), Vicovaro (Roma), Altavilla Silentina (Sa), Montesarchio (Benevento) e San Calogero (Vibo Valentia). Ancora più basse le valutazioni per San Vito al Tagliamento (Pordenone), Cento (Ferrara) e Città Sant'Angelo (Pescara). Senza contare la lunghissima lista di comuni bocciati con valutazioni pessime (voti compresi tra 1,5 e 3,5).
LE ALTRE TRAGEDIE DEL 2009
Solo nel 2009, sono stati cinque i disastri idrogeologici che hanno causato vittime o disagi consistenti nel nostro Paese.
• 25 gennaio – Frana sulla Salerno-Reggio Calabria, due morti e quattro feriti.
• 28 gennaio - Frana a Caltanissetta, 2 operai morti.
• 29 gennaio - Frane in tutto il Sud, chiusi 60 chilometri di autostrada.
• 2 febbraio – Nubifragio nel Trapanese, 2 vittime.
• 18 luglio - Frane e quattro morti al Nord, due a Borca di Cadore.
Il bilancio risulta ancora più grave se si guarda all'anno passato, con fenomeni impressionanti al Nord (due morti in Valtellina, esondazioni in Piemonte), a Roma (storica piena del Tevere) e nelle isole (tre morti per i nubifragi a Cagliari).
Per approfondimenti: Il rapporto “Ecosistema rischio 2008”
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