Omaggio alle vittime del disastro di Messina
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Il governo decide che sabato 10 sarà lutto nazionale
Il Consiglio dei Ministri proclamerà una giornata di lutto nazionale per le vittime del nubifragio di Messina. Bandiere nazionale ed europea a mezz’asta sugli edifici pubblici di tutta Italia sabato prossimo, giorno dei funerali delle vittime.
Il lutto nazionale sarà proclamato durante la riunione del Consiglio dei Ministri, in programma venerdì prossimo. Palazzo Chigi spiega che si tratta di un “doveroso omaggio alle vittime” da parte di Governo, Istituzioni, Paese.
NiMo
Ultima modifica di NiMo il Ven Ott 09, 2009 9:08 pm - modificato 2 volte.
NiMo- MODERATORE
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Messina, sale a 28 il bilancio delle vittime
Corpi di 2 donne recuperati nella notte
In nottata i vigili del fuoco hanno recuperato a Giampilieri superiore i corpi di due anziane donne morte nell'alluvione di una settimana fa nel Messinese. Sono Giuseppa Calogero, di 82 anni, e Maria Li Causi, di 84, entrambe travolte dal crollo delle loro abitazioni. Sale così a 28 il numero delle vittime della tragedia accertate finora. Recuperato anche il corpo della piccola Ilaria De Luca, 5 anni. Restano sette i dispersi.
Dopo la piccola Ilaria De Luca, 5 anni, la scorsa notte i soccorritori hanno ritrovato a Giampilieri i cadaveri della nonna, Giuseppa Calogero, 82 anni e dell'amica Maria Li Causi, 84 anni. Entrambi i corpi sono stati tirati fuori dal fango, ormai solidificato, sotto le macerie delle proprie abitazioni. I cani da giorni segnalavano, abbaiando insistentemente, presenze di cadaveri proprio in quelle zone, seguiti con ansia e dolore da Giuseppe De Luca, figlio di Giuseppa Calogero e che nell'alluvione assassina ha perso anche la figlia Ilaria e la moglie Teresa Macina, 40 anni, polaccca. Lui quella sera si era salvato con il figlio Anselmo solo perché erano al bar. Si cercano ancora i cuginetti di Ilaria, Francesco e Lorenzo Lonia, 2 e 6 anni. All'appello tra Messina e Scaletta Zanclea mancano altre 5 persone.
Dopo la piccola Ilaria De Luca, 5 anni, la scorsa notte i soccorritori hanno ritrovato a Giampilieri i cadaveri della nonna, Giuseppa Calogero, 82 anni e dell'amica Maria Li Causi, 84 anni. Entrambi i corpi sono stati tirati fuori dal fango, ormai solidificato, sotto le macerie delle proprie abitazioni. I cani da giorni segnalavano, abbaiando insistentemente, presenze di cadaveri proprio in quelle zone, seguiti con ansia e dolore da Giuseppe De Luca, figlio di Giuseppa Calogero e che nell'alluvione assassina ha perso anche la figlia Ilaria e la moglie Teresa Macina, 40 anni, polaccca. Lui quella sera si era salvato con il figlio Anselmo solo perché erano al bar. Si cercano ancora i cuginetti di Ilaria, Francesco e Lorenzo Lonia, 2 e 6 anni. All'appello tra Messina e Scaletta Zanclea mancano altre 5 persone.
Polemica sulla messa in sicurezza del territorio
Finora i fondi stanziati per l'emergenza ammontano a 40 milioni: ai 20 messi a disposizione dalla Regione siciliana all'indomani della tragedia, si aggiunge una somma pari prevista da un'ordinanza della Protezione civile. E intanto l'assessore regionale all'Ambiente Mario Milone, in aula all'Ars, rende noto che "dai rilievi cartografici risultano solo due edifici abusivi a Giampilieri e altri due o tre a Scaletta Zanclea, colpiti nei giorni scorsi dall'alluvione". "In questo caso dunque - ha aggiunto - è difficile dare la colpa di quello che è successo all'abusivismo. Il problema semmai è che gli edifici di quei centri abitati risalgono anche a cento anni fa e tutto lascia pensare che siano stati realizzati con tecniche e materiali del tutto inadeguati a supportare eventi di questo tipo". Milone dice di "non escludere la ricostruzione dei centri distrutti altrove, considerata la struttura del territorio" e spiega che per la ricostruzione saranno impegnati oltre 100 milioni di euro.
[Fonte TGCOM]
NiMo- MODERATORE
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Il dramma di Giampilieri
L'isola è sconvolta per la tragedia messinese
L'isola è sconvolta per la tragedia messinese
Il dramma di Messina dei giorni scorsi ha scosso tutta l’Italia. Non possiamo farcene una ragione perché eventi del genere non dovrebbero capitare da nessuna parte del mondo. Nemmeno nei più malfamati sobborghi di un Paese del terzo mondo. O forse la Sicilia è questo? Siamo un Paese da terzo mondo e non ce ne rendiamo conto? Quanti morti sono? Ventotto accertati ma, con molta probabilità, alla fine saranno trentacinque. Trentacinque morti per il capriccio di chi?
Con quale forza i Messinesi ed i Siciliani tutti, domani si rialzeranno? Con sguardo torvo guarderanno ancora la montagna, consapevoli che domani la tragedia potrebbe ripetersi. Si chiederanno quante altre volte ancora quel rumore assordante di acqua, fango e pietre debba squarciare il silenzio e la monotonia di un piccolo centro come Giampilieri e lacerare gli animi di uomini e donne, vecchi e bambini, umani e animali e seminare panico, morte e distruzione. Quante altre volte ci si dovrà guardare in faccia con gli occhi umidi di pianto, ci si dovrà abbracciare per sorreggerci a vicenda e ci si dovrà sussurrare la frase “questa volta ce l’abbiamo fatta”. Questa volta ce l’abbiamo fatta! E’ agghiacciante.
Sono dieci, cento, mille mani. Mani nude che scavano nel fango, unghie che grattano le pietre, voci che chiamano i propri cari sepolti sotto la melma. Piangono tutti e chi non ha più lacrime sostiene moralmente chi ha ancora un pianto da versare. Qualcuno spera. Perché ormai non c’è più niente da fare che sperare e affidarsi a Dio.
Tutti sono vittime di questo ignobile scherzo del destino. Tutti sono vittime e al contempo sono eroi. Perché tutti hanno perso qualcosa ma hanno ancora la forza di salvare il resto. Come Simone Neri, morto per salvare otto persone. Per il quale ci aspettiamo tutti quanti il funerale di stato.
Non cerchiamo un capro espiatorio. Vogliamo solo conoscere chi ha sbagliato. Vogliamo soltanto metterlo davanti gli occhi di quella madre che per giorni ha cercato il corpo del proprio figlio. Vogliamo metterglielo davanti e vedere se trova il coraggio di guardare in faccia la realtà. E se qualcuno non è d’accordo si faccia pure avanti.
[Fonte: http://guide.supereva.it/sicilia/interventi/2009/10/il-dramma-di-giampilieri]
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Arriva finalmente l’sms solidale pro-alluvionati
Funerali: Sabato bus navetta per gli sfollati
Funerali: Sabato bus navetta per gli sfollati
Gli operatori Tim, Vodafone, Wind e 3Italia hanno attivato il numero 48580, 1 euro per gli sms. Sabato maxi-schermo a Piazza Duomo.
Ci sono volute una settimana e la richiesta ufficiale del sindaco Buzzanca e dell’assessore Miloro perché gli operatori di telefonia mobile Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia, d’intesa con il Dipartimento delle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico, attivassero la cosiddetta numerazione solidale. Il classico messaggino per sostenere la partecipazione alla raccolta fondi, a favore della popolazione colpita dall’alluvione della notte tra il 1. e il 2 ottobre. Con un semplice sms inviato da telefono mobile al numero 48580 si potrà donare 1 euro, che sarà interamente devoluto, con destinazione vincolata, alla popolazione alluvionata. «Il sistema – ha dichiarato Buzzanca – è operativo da questo pomeriggio e darà la possibilità a tutti i cittadini italiani di manifestare la propria solidarietà con un gesto semplice e rapido».
Ci sono volute una settimana e la richiesta ufficiale del sindaco Buzzanca e dell’assessore Miloro perché gli operatori di telefonia mobile Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia, d’intesa con il Dipartimento delle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico, attivassero la cosiddetta numerazione solidale. Il classico messaggino per sostenere la partecipazione alla raccolta fondi, a favore della popolazione colpita dall’alluvione della notte tra il 1. e il 2 ottobre. Con un semplice sms inviato da telefono mobile al numero 48580 si potrà donare 1 euro, che sarà interamente devoluto, con destinazione vincolata, alla popolazione alluvionata. «Il sistema – ha dichiarato Buzzanca – è operativo da questo pomeriggio e darà la possibilità a tutti i cittadini italiani di manifestare la propria solidarietà con un gesto semplice e rapido».
Intanto Comune e Atm fanno sapere che Sabato 10, in concomitanza dei funerali solenni che si terranno in Cattedrale, sarà attivo un servizio di bus navetta per consentire il trasferimento degli sfollati che vorranno assistere alle esequie delle vittime del nubifragio a piazza Duomo. L’Atm avverte che si potranno comunque determinare disservizi nei normali collegamenti delle linee gommate, mentre i bus navetta saranno posteggiati lungo Corso Cavour. Nella stessa piazza Duomo sarà allestito un maxi-schermo per la visione dei funerali dall'esterno.
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Domani i funerali di Stato al Duomo, la città si prepara all'ultimo saluto.
Berlusconi in città solo domani
Berlusconi in città solo domani
Messina si avvicina al giorno più triste dell'intera vicenda che l'ha vista coinvolta nella tragedia dell'1 ottobre, la frana assassina che ha investito la zona sud della città.
Domani, sabato 10 ottobre, verranno celebrate alle ore 10,30 le esequie in ricordo di quei ventotto cittadini ritrovati senza vita tra le macerie, i detriti, il fango: sarà il giorno del silenzio, della riflessione e della preghiera per Messina e per l'Italia tutta.
Sarà, lo ricordiamo, l'arcivescovo Mons. Calogero La Piana ad officiare la Santa Messa.
Domani, sabato 10 ottobre, verranno celebrate alle ore 10,30 le esequie in ricordo di quei ventotto cittadini ritrovati senza vita tra le macerie, i detriti, il fango: sarà il giorno del silenzio, della riflessione e della preghiera per Messina e per l'Italia tutta.
Sarà, lo ricordiamo, l'arcivescovo Mons. Calogero La Piana ad officiare la Santa Messa.
Imponente la macchina organizzativa che verrà attivata in concomitanza allo svolgimento dei funerali: Comune e Atm fanno sapere che domani sarà attivo un servizio di bus navetta per consentire il trasferimento degli sfollati che vorranno assistere alla celebrazione. L’Atm avverte che si potranno comunque determinare disservizi nei normali collegamenti delle linee gommate, mentre i bus navetta saranno posteggiati lungo Corso Cavour.
Prevedendo un'affluenza di massa all'interno della Cattedrale, nella stessa piazza Duomo sarà allestito un maxi-schermo per la visione dei funerali dall'esterno della chiesa.
Ricordiamo l'appello che l’assessore Pinuccio Puglisi ha rivolto ai commercianti chiedendo, in concomitanza allo svolgimento delle esequie solenni, di tenere abbassate le saracinesche dei negozi in segno di rispetto per le vittime.
Ricordiamo l'appello che l’assessore Pinuccio Puglisi ha rivolto ai commercianti chiedendo, in concomitanza allo svolgimento delle esequie solenni, di tenere abbassate le saracinesche dei negozi in segno di rispetto per le vittime.
E' l'ufficio stampa di Palazzo Chigi intanto a confermarci il fatto che difficilmente oggi il Premier Silvio Berlusconi terrà l'incontro in Prefettura volto a fare il punto della situazione sul futuro degli sfollati e della loro sistemazione abitativa.
E' sicura, invece, la presenza del Presidente del Consiglio domani, com'anche quella del Presidente del Senato Renato Schifani.
E' sicura, invece, la presenza del Presidente del Consiglio domani, com'anche quella del Presidente del Senato Renato Schifani.
Non si sa nulla a riguardo della presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, anche dal Quirinale non si hanno notizie ufficiali.
Intorno alle 10 di questa mattina è intanto iniziato il Consiglio dei Ministri, durante il quale si dovrebbe discutere a riguardo delle misure che il Governo intende adottare a seguito del nubifragio che ha colpito Messina.
Antonclaudio Pepe
[Fonte: http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=20930]Antonclaudio Pepe
NiMo- MODERATORE
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Terminata la celebrazione: I passaggi principali
Un Duomo stracolmo ha salutato la lettura dei nomi delle vittime: un applauso per ciascuno di loro e un applauso anche per coloro che sono ancora dispersi. Su ogni feretro cuscini di fiori rossi e le foto delle vittime. Alla bara bianca della piccola Ilaria, 5 anni è legato un palloncino bianco con il suo nome, così come in quelle di Lorenzo, 2 anni, e Francesco, 6 anni, i cui corpi non sono stati ancora recuperati.
"Eterna pace e vita senza fine per i defunti". Così il Papa nel messaggio inviato. Il Pontefice ha anche voluto fare giungere ai familiari in lutto, ai feriti e a chi è sopravvissuto "l'espressione della più intensa vicinanza insieme all'auspicio di un comune e generoso impegno per superare difficoltà e sofferenze causate dal tragico evento, affidando quanti sono nel dolore alla materna intercessione della Vergine Santa".
Gesu' che spira sulla croce gridando ''Dio mio, Dio mio, perche' mi hai abbandonato?''. Questo il brano del Vangelo di Marco letto della cerimonia funebre per le vittime dell'alluvione di Messina.
"Il vostro silenzio miei cari fratelli defunti è il grido più eloquente di ciò che tutti noi oggi osiamo sperare, chiedere e gridare ai responsabili della cosa pubblica: restituiteci la serenità, dateci la garanzia di un piano di sicurezza fatto di opere concrete e non di carte o di parole vuote o di circostanze, perchè simili tragedie non devono più accadere". Così nella sua ‘forte’ omelia monsignor Calogero La Piana.
Sta seguendo la funzione accanto alle bare dei suoi due figli morti a Giampilieri, Raffaella Maugeri, mamma di Leo e Cristian, i due fratelli di 23 e 22 anni trovati abbracciati sotto alla macerie della loro casa, in via Puntale. Il piu' grande studiava infermieristica al Policlinico, mentre il fratello minore voleva fare il muratore. Le loro bare sono contrassegnate con i numeri 5 e 6. Nella tragedia e' morto anche il nonno dei due ragazzi, Letterio Maugeri, di 68 anni.
Due donne, sedute tra i banchi dei familiari delle vittime dell'alluvione, hanno accusato un malore durante i funerali che si stanno celebrando nel Duomo di Messina e sono state trasportate fuori in barella. La Chiesa e' gremita da tantissime persone, molte delle quali rimaste in piedi. Migliaia i messinesi arrivati da questa mattina nella piazza antistante la Cattedrale per assistere alla cerimonia funebre sul maxischermo sistemato dal Comune. Partecipazione composta e commossa.
L'ultimo saluto e la benedizioni in rito ortodosso per Monica Balascuta, la badante romena di 48 anni che è morta durante l'alluvione del primo ottobre a Messina. La sua bara è ricoperta non dal tricolore ma dalla bandiera romena. Per lei una parente, durante il rito funebre, ha recitato un Padre nostro in romeno e ora si sta svolgendo la benedizione della salma in rito ortodosso. Un lungo applauso ha segnato la fine del rito per la donna, che è morta mentre accudiva una donna di 71anni, Concetta Cannistraci, anche lei deceduta.
Emanuele Rigano
[Da www.tempostretto.it]
"Eterna pace e vita senza fine per i defunti". Così il Papa nel messaggio inviato. Il Pontefice ha anche voluto fare giungere ai familiari in lutto, ai feriti e a chi è sopravvissuto "l'espressione della più intensa vicinanza insieme all'auspicio di un comune e generoso impegno per superare difficoltà e sofferenze causate dal tragico evento, affidando quanti sono nel dolore alla materna intercessione della Vergine Santa".
Gesu' che spira sulla croce gridando ''Dio mio, Dio mio, perche' mi hai abbandonato?''. Questo il brano del Vangelo di Marco letto della cerimonia funebre per le vittime dell'alluvione di Messina.
"Il vostro silenzio miei cari fratelli defunti è il grido più eloquente di ciò che tutti noi oggi osiamo sperare, chiedere e gridare ai responsabili della cosa pubblica: restituiteci la serenità, dateci la garanzia di un piano di sicurezza fatto di opere concrete e non di carte o di parole vuote o di circostanze, perchè simili tragedie non devono più accadere". Così nella sua ‘forte’ omelia monsignor Calogero La Piana.
Sta seguendo la funzione accanto alle bare dei suoi due figli morti a Giampilieri, Raffaella Maugeri, mamma di Leo e Cristian, i due fratelli di 23 e 22 anni trovati abbracciati sotto alla macerie della loro casa, in via Puntale. Il piu' grande studiava infermieristica al Policlinico, mentre il fratello minore voleva fare il muratore. Le loro bare sono contrassegnate con i numeri 5 e 6. Nella tragedia e' morto anche il nonno dei due ragazzi, Letterio Maugeri, di 68 anni.
Due donne, sedute tra i banchi dei familiari delle vittime dell'alluvione, hanno accusato un malore durante i funerali che si stanno celebrando nel Duomo di Messina e sono state trasportate fuori in barella. La Chiesa e' gremita da tantissime persone, molte delle quali rimaste in piedi. Migliaia i messinesi arrivati da questa mattina nella piazza antistante la Cattedrale per assistere alla cerimonia funebre sul maxischermo sistemato dal Comune. Partecipazione composta e commossa.
L'ultimo saluto e la benedizioni in rito ortodosso per Monica Balascuta, la badante romena di 48 anni che è morta durante l'alluvione del primo ottobre a Messina. La sua bara è ricoperta non dal tricolore ma dalla bandiera romena. Per lei una parente, durante il rito funebre, ha recitato un Padre nostro in romeno e ora si sta svolgendo la benedizione della salma in rito ortodosso. Un lungo applauso ha segnato la fine del rito per la donna, che è morta mentre accudiva una donna di 71anni, Concetta Cannistraci, anche lei deceduta.
Emanuele Rigano
[Da www.tempostretto.it]
Ultima modifica di NiMo il Mar Ott 13, 2009 1:53 pm - modificato 3 volte.
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
"Pass" e politica non fermano l'orgoglio dei messinesi uniti nel dolore
Piazza Duomo icona di dignità e rispetto, immagini che dovrebbero fare il giro del mondo. 1500 pass disponibili per entrare in Chiesa, non tutti i congiunti hanno potuto piangere sulle bare delle vittime.
Sofferenza, lacrime, dolore. Tutto espresso con una dignità fuori dal comune, nessuna elemosina, nessun pietismo, nessuna strumentalizzazione. Solo il desiderio di ricordare le vittime e di stare vicino, simbolicamente, ai loro parenti. Un'immagine matura ed inedita di Messina, una città che ha alzato la testa, ha raddrizzato la schiena; un'immagine che deve fare il giro di Italia prima e del mondo poi, che suscita commozione nella commozione. Era quasi surreale vedere i familiari superare le transenne, erano le 9 di questa mattina, con una compostezza che non proviamo neanche a raccontare, tanto fiera ed orgogliosa era.
Sarebbe stato facile aspettarsi cori di proteste all'arrivo delle istituzioni, sarebbe stata un occasione d'oro per i "contestatori organizzati" comparire in una Piazza Duomo esuberante di gente (la folla invadeva via Primo Settembre, via San Giacomo, Corso Cavour...) con le telecamere delle reti nazionali puntate addosso.
Niente di tutto ciò si è verificato, se non al termine della celebrazione all'uscita delle salme. Ma niente di organizzato, niente di clamoroso, niente che abbia rovinato il ricordo dei nostri fratelli scomparsi. I messinesi hanno ridato a queste solenni esequie quella dimensione religiosa che, anche per colpa dei mezzi di informazione che spesso si sono concentrati su altre questioni, si era andata perdendo nei giorni a ridosso del tristissimo evento.
Abbiamo apprezzato quegli assessori e consiglieri, comunali e provinciali, rimasti fuori dalla chiesa, fattisi da parte perché questo era il giorno del ricordo, non del "passeggio mediatico". E' sopratutto la sensibilità in questi casi a dettare comportamenti e atteggiamenti, ma abbiamo imparato a non dare nulla per scontato.
Torniamo però a scrivere su coloro che hanno versato tutte le loro lacrime su quelle ventuno bare. Coloro che, paradossalmente, per assistere ai funerali dei loro cari hanno dovuto esibire il "pass" all'ingresso. Una stortura della nostra società dettata da ragioni di ordine pubblico, ma impossibile da condividere per chi ha subito un lutto di tale portata: è la "prassi" hanno spiegato gli addetti alla sicurezza, ma siamo costretti a riflettere su questo lato della vicenda. Erano 1500 i permessi totali che permettevano l'accesso all'interno della Basilica Cattedrale. La famiglia di ciascuna vittima ne aveva a disposizione 10, da esibire per altrettanti componenti. Poi c'erano gli accrediti per gli sfollati, i vicini di casa, gli amici delle vittime, presenti in grande numero, circa mille unità, che occupavano la restante parte del Duomo. Per politici ed istituzioni ne sono stati distrbuiti una trentina, cento per i giornalisti presenti.
Chi non l'aveva, questo maledetto pass, restava fuori senza possibilità di appello. Ma non abbiamo assistito, durante le oltre due ore di esequie ad atti di prepotenza, di esasperazione. Così la madre di un amico di una delle vittime: "Mio figlio è cresciuto assieme al ragazzo scomparso, è assurdo non potere entrare, consolare i genitori, baciare la bara". Altri non erano al corrente della necessità di procurarsi il lascia-passare: tra questi anche la cugina di una delle vittime, che ha dovuto rivolgere l'ultimo saluto al congiunto da fuori la Chiesa. Ed è proprio questo che ci convince sempre più della grandezza interiore dei nostri concittadini, strettisi come mai prima d'ora in un abbraccio collettivo, sfociato in innumerevoli applausi spontanei partiti quando lo schermo gigante allestito a Piazza Duomo proiettava le immagini delle ventuno bare a ridosso dell'altare, avvolte nel tricolore italiano e rumeno, nel caso della badante giunta dalla Romania proprio nella nostra città.
Indignazione è stata espressa dalle "voci" della Piazza nei confronti di coloro che non hanno accolto l'appello del Comune che invitava a tenere gli esercizi commerciali chiusi: tanti erano quelli che hanno abbassato le saracinesche sul Viale San Martino, pochi i negozianti delle altre zone cittadine.
Per dovere di cronaca dobbiamo dare notizia riguardo la presenza del Presidente del Consiglio Berlusconi, dei ministri Prestigiacomo e Alfano, del Presidente del Senato Schifani e del Presidente della Regione Lombardo, del Sindaco della città di Messina Buzzanca e della Provincia Ricevuto oltre alla deputazione parlamentare messinese e siciliana, ad ai presidenti del civico consesso comunale e provinciale, dei sei presidenti di circoscrizione e dei sindaci della Provincia, oltre a rappresentanti della società calabrese e abruzzese ed il capo della Protezione Civile Bertolaso.
Oggi pomeriggio alle 17, infine, partirà da Piazza Antonello la manifestazione "Svegliati Messina". Lo scopo dell'iniziativa è chiaro: evitare che si spengano i riflettori dopo i funerali dei nostri concittadini, periti in una catastrofe, a detta di molti, ampiamente annunciata.
Potrebbe fare paura pensare a domani, quando Messina si ritroverà sola immersa nei suoi problemi di sempre, ma con sulle spalle il peso ideale delle decine di vittime provocate da questa immane tragedia. Non possiamo che augurarci che ci si adoperi affinché la situazione cambi; viceversa si arriverà inesorabilmente ad un punto di non ritorno.
Antonclaudio Pepe
[Da www.tempostretto.it]
Ultima modifica di NiMo il Gio Ott 15, 2009 1:41 pm - modificato 2 volte.
NiMo- MODERATORE
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
"Pezzolo sta crollando": Il grido d'aiuto di un residente
Qualcuno dice hanno paura gli abitanti di Pezzolo, io aggiungo hanno anche tanta rabbia dentro da sentirsi soffocare e si rendono conto di essere impotenti. Impotenti no nei confronti della forza della natura, ma impotenti nei confronti dell’indifferenza di tutti coloro che dovrebbero agire e invece continuano a non vedere, continuano a perdere tempo.
Pezzolo è uno degli antichi casali di Messina sud, risalente al 1200 circa, arroccato su una collina “a rocca” che ha resistito al terremoto del 1908, ai bombardamenti delle due grandi guerre, ed ogni qualvolta è stato necessario per calamità naturali o disastri causati dall’uomo ha offerto rifugio e aiuto agli abitanti di Messina.
Ora, nel 2009, Pezzolo (come Giampilieri, Molino, Altolia e Briga) è stato colpito da una calamità naturale straordinaria la così detta Bomba d’acqua, ma cosa impressionante Pezzolo è stato minato alla base, ai piedi del paese una frana già esistente dal 1974 si è enormemente ingrandita ed altre se ne sono create. Vorrei precisare che i casali di Pezzolo ed Altolia già dagli anni ’30 sono stati dichiarati a grave rischio idrogeologico. Uscendo dal centro storico lungo la strada provinciale 35 e nelle immediata periferia, nelle campagne circostanti numerosissime frane si sono aperte, grossi smottamenti di terreno si sono avuti. Fortunatamente tutti gli abitanti di Pezzolo hanno portato in salvo la vita, durante il nubifragio molti hanno dovuto abbandonare le case, le macchine lungo la strada provinciale e trovare rifugio o da parenti o in case disabitate, ma il mattino dopo c’erano tutti.
Diverse sono state le chiamate alla Protezione Civile, personalmente ho chiamato e ancora aspetto la chiamata da parte della Protezione Civile.
Notizie sparse attraverso qualche cellulare ci portano a conoscenza del disastro accaduto, il 2 ottobre verso le 18,00 viene fatto un varco lungo la provinciale dai mezzi di soccorso e tanti riescono a riabbracciarsi con i familiari. I telefonini sono scarichi, l’energia elettrica viene riattivata verso le 22,00, si riesce ad avere qualche immagine dove tutti vengono menzionati, ma non Pezzolo, non ci sono morti, non c’è scoop.
Bertolaso dice: “La natura non uccide, l’uomo sì” è vero. Io approvo questa affermazione ma no nel senso in cui lui l’ha pronunciata riferendosi all’abusivismo, ma nel senso che chi doveva fare, non ha fatto. I centri colpiti sono centri storici e non abusivi. I colpevoli sono tutti gli amministratori locali, regionali e nazionali degli ultimi 40 anni. Tanti sono stati i soldi finanziati per il territorio e l’ambiente che non sono stati spesi per ciò che erano stati finanziati, ma dirottati in altri capitoli.
Negli ultimi vent’anni non so quante volte sono stati segnalati i problemi di Giampilieri e la situazione di Pezzolo sia per il dissesto idrogeologico sia per la sicurezza e il regolare deflusso delle acque sulla sp 35.
Il 25 ottobre 2007 l’avvertimento per Giampilieri, dopo due anni ancora niente s’era fatto perché non c’erano state vittime. Il 27 Gennaio del 2009 crolla un tratto di strada della sp 35 si tampona con un by-pass, la famosa bretella di San Placido Clonerò, per non lasciare Pezzolo isolato. Nulla si è mosso per la sp 35.
1 ottobre 2009, la catastrofe annunciata per Giampilieri, Molino, Altolia e Scaletta: 28 salme e 7 dispersi. Il nostro sindaco: Buzzanca; il nostro presidente della Provincia: Ricevuto; il nostro presidente della Regione: Lombardo; i nostri deputati regionali: Panarello, Ardizzone, Beninati, Corona, Correnti, De Luca, Formica, Laccato, Picciolo, Rinaldi, Romano; i nostri deputati alla Camera: Briguglio, Crimi, Genovese, Germanà, Lo Monte, Martino, Naro, Stagno D’Alcontres; i nostri Senatori: D’Alia, Nania cosa pensano di fare oltre che mostrarsi solidali, commuoversi nelle varie sedute? Continuare a discutere e incassare soldi senza agire?
Non è possibile, Pezzolo non può tra qualche giorno fare la stessa fine di Giampilieri , non può crollare. Non basta un’ordinanza di evacuazione a delle famiglie e la chiusura della sp 35 dalle 21,00 alle 6,00 per sentirsi dire ho fatto e non incorrere in problemi giudiziari. Debbono mettersi subito al lavoro per salvaguardare le persone e le case. I comuni mortali hanno fatto degli enormi sacrifici per avere una casa.Non si devono ricordare di noi in campagna elettorale.
E’ finito il tempo delle promesse, è giunto il momento delle azioni. Vogliamo e pretendiamo quello che c’è dovuto. Non siamo abusivi siamo degli onesti cittadini abituati ai sacrifici. Tutto quello che abbiamo è frutto dei nostri sacrifici e non perché ci era dovuto. Dalle nostre case esce sangue e sudore.
Giovanna Basile
Pezzolo è uno degli antichi casali di Messina sud, risalente al 1200 circa, arroccato su una collina “a rocca” che ha resistito al terremoto del 1908, ai bombardamenti delle due grandi guerre, ed ogni qualvolta è stato necessario per calamità naturali o disastri causati dall’uomo ha offerto rifugio e aiuto agli abitanti di Messina.
Ora, nel 2009, Pezzolo (come Giampilieri, Molino, Altolia e Briga) è stato colpito da una calamità naturale straordinaria la così detta Bomba d’acqua, ma cosa impressionante Pezzolo è stato minato alla base, ai piedi del paese una frana già esistente dal 1974 si è enormemente ingrandita ed altre se ne sono create. Vorrei precisare che i casali di Pezzolo ed Altolia già dagli anni ’30 sono stati dichiarati a grave rischio idrogeologico. Uscendo dal centro storico lungo la strada provinciale 35 e nelle immediata periferia, nelle campagne circostanti numerosissime frane si sono aperte, grossi smottamenti di terreno si sono avuti. Fortunatamente tutti gli abitanti di Pezzolo hanno portato in salvo la vita, durante il nubifragio molti hanno dovuto abbandonare le case, le macchine lungo la strada provinciale e trovare rifugio o da parenti o in case disabitate, ma il mattino dopo c’erano tutti.
Diverse sono state le chiamate alla Protezione Civile, personalmente ho chiamato e ancora aspetto la chiamata da parte della Protezione Civile.
Notizie sparse attraverso qualche cellulare ci portano a conoscenza del disastro accaduto, il 2 ottobre verso le 18,00 viene fatto un varco lungo la provinciale dai mezzi di soccorso e tanti riescono a riabbracciarsi con i familiari. I telefonini sono scarichi, l’energia elettrica viene riattivata verso le 22,00, si riesce ad avere qualche immagine dove tutti vengono menzionati, ma non Pezzolo, non ci sono morti, non c’è scoop.
Bertolaso dice: “La natura non uccide, l’uomo sì” è vero. Io approvo questa affermazione ma no nel senso in cui lui l’ha pronunciata riferendosi all’abusivismo, ma nel senso che chi doveva fare, non ha fatto. I centri colpiti sono centri storici e non abusivi. I colpevoli sono tutti gli amministratori locali, regionali e nazionali degli ultimi 40 anni. Tanti sono stati i soldi finanziati per il territorio e l’ambiente che non sono stati spesi per ciò che erano stati finanziati, ma dirottati in altri capitoli.
Negli ultimi vent’anni non so quante volte sono stati segnalati i problemi di Giampilieri e la situazione di Pezzolo sia per il dissesto idrogeologico sia per la sicurezza e il regolare deflusso delle acque sulla sp 35.
Il 25 ottobre 2007 l’avvertimento per Giampilieri, dopo due anni ancora niente s’era fatto perché non c’erano state vittime. Il 27 Gennaio del 2009 crolla un tratto di strada della sp 35 si tampona con un by-pass, la famosa bretella di San Placido Clonerò, per non lasciare Pezzolo isolato. Nulla si è mosso per la sp 35.
1 ottobre 2009, la catastrofe annunciata per Giampilieri, Molino, Altolia e Scaletta: 28 salme e 7 dispersi. Il nostro sindaco: Buzzanca; il nostro presidente della Provincia: Ricevuto; il nostro presidente della Regione: Lombardo; i nostri deputati regionali: Panarello, Ardizzone, Beninati, Corona, Correnti, De Luca, Formica, Laccato, Picciolo, Rinaldi, Romano; i nostri deputati alla Camera: Briguglio, Crimi, Genovese, Germanà, Lo Monte, Martino, Naro, Stagno D’Alcontres; i nostri Senatori: D’Alia, Nania cosa pensano di fare oltre che mostrarsi solidali, commuoversi nelle varie sedute? Continuare a discutere e incassare soldi senza agire?
Non è possibile, Pezzolo non può tra qualche giorno fare la stessa fine di Giampilieri , non può crollare. Non basta un’ordinanza di evacuazione a delle famiglie e la chiusura della sp 35 dalle 21,00 alle 6,00 per sentirsi dire ho fatto e non incorrere in problemi giudiziari. Debbono mettersi subito al lavoro per salvaguardare le persone e le case. I comuni mortali hanno fatto degli enormi sacrifici per avere una casa.Non si devono ricordare di noi in campagna elettorale.
E’ finito il tempo delle promesse, è giunto il momento delle azioni. Vogliamo e pretendiamo quello che c’è dovuto. Non siamo abusivi siamo degli onesti cittadini abituati ai sacrifici. Tutto quello che abbiamo è frutto dei nostri sacrifici e non perché ci era dovuto. Dalle nostre case esce sangue e sudore.
Giovanna Basile
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Berlusconi firma ordinanza di protezione civile:
60 milioni per l’emergenza “alluvione Messina”
60 milioni per l’emergenza “alluvione Messina”
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha firmato un importante ordinanza di protezione civile per i primi interventi da attuare per il superamento dell’emergenza “alluvione Messina”. La notizia più importante risulta essere lo stanziamento di 60 milioni di euro per le urgenze individuate nelle zone colpite, con il contestuale assegnamento di un contributo, fino ad un massimo di 600 euro mensili, alle famiglie che hanno avuto la casa distrutta.
Il provvedimento prevede anche l’assegnazione di particolari poteri per il Commissario delegato per il superamento dell'emergenza nei Comuni di Itala, Scaletta Zanclea e Messina, limitatamente alle frazioni di Giampilieri, Briga, Molino, Santa Margherita Marina, Altolia e Pezzolo. In attesa dell’ufficializzazione della nomina del presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo. Il Governatore, come già anticipato nei giorni scorsi, si avvarrà del sindaco della città capoluogo, Giuseppe Buzzanca, in qualità di braccio esecutivo a cui saranno attributi specifici compiti con apposito provvedimento del medesimo Commissario. Stesso discorso varrà per gli tre soggetti “attuatori” previsti dal provvedimento, che dovranno essere nominati.
Per la realizzazione dei primi interventi relativi all'attuazione dell'ordinanza, il Commissario delegato si potrà avvalere, come detto, della somma complessiva di 60 milioni di euro: 20 a carico delle risorse assegnate alla Regione Siciliana, 20 del ministero dell'Ambiente e 20 del Fondo della protezione civile appositamente integrato dal ministero dell'Economia e delle finanze. Rispetto ai contributi per le famiglie, il Governatore Lombardo, avvalendosi dei suggerimenti dei sindaci, sarà autorizzato ad assegnare ai nuclei familiari la cui abitazione “principale, abituale e continuativa sia stata distrutta o sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle competenti autorità”, un contributo per l'autonoma sistemazione fino ad un massimo di 600 euro mensili, “comunque nel limite di 100 euro per ogni componente del nucleo familiare abitualmente e stabilmente residente nell'abitazione”. Nel caso si tratti di un nucleo familiare composto da una sola unità, la somma stabilita è di 300 euro. Per la parte relativa alla sospensione dei tributi, sarà adottato uno specifico provvedimento da parte del ministero dell'Economia. Lombardo è inoltre autorizzato a disporre il rintracciamento di una sistemazione alternativa nei casi in cui non è stata possibile l'autonoma allocazione dei nuclei familiari.
Il Commissario delegato dovrà provvedere: al rimborso delle spese sostenute dai Comuni per i primi interventi di soccorso ed assistenza alla popolazione, debitamente documentate; all'accertamento dei danni ed alla rimozione delle situazioni di pericolo; alla predisposizione di un piano degli interventi, indifferibili e urgenti, relativi al ripristino degli edifici e dei beni mobili privati distrutti o danneggiati dalla catastrofe, nonché alla complessiva sistemazione dell'area coinvolta dagli eventi, con relativo crono programma. Per ciò che concerne il piano degli interventi di ripristino degli edifici privati, il Commissario delegato, avvalendosi anche in questo caso del confronto con le comunità locali coinvolte, dovrà invece definire: le condizioni per il ripristino o la ricostruzione, o anche la delocalizzazione degli immobili in base alle prescrizioni normative vigenti, all'economicità dell'intervento da attuare ed alle esigenze derivanti dal mantenimento della coerenza edilizia complessiva dell'area colpita dagli eventi, purché in regola con la vigente normativa edilizia. Sarà compito del Commissario anche la definizione del fabbisogno finanziario necessario per la concessione di contributi in favore della popolazione le cui unità immobiliari siano state distrutte o danneggiate dagli eventi.
Passaggio importante anche quello che riguarda la prevenzione dei rischi: “Gli interventi previsti dal piano, - si legge nell'ordinanza - devono comprendere anche le opere necessarie a rimuovere i rischi e a prevenire il ripetersi di danni per la popolazione e le infrastrutture, nel caso di eventi analoghi a quelli dello scorso 1 ottobre, nonché le più urgenti indagini e attività progettuali per avviare il riassetto idrogeologico delle aree interessate”.
Il provvedimento, infine, prevede la necessità che il Commissario delegato individui, d'intesa con l'Agenzia regionale per i rifiuti e le acque, gli appositi siti di stoccaggio provvisorio per il definitivo recupero o per lo smaltimento dei materiali provenienti dal crollo degli edifici, così come quelli provenienti dalle demolizioni degli edifici danneggiati dagli eventi calamitosi.
Intanto continua lo scontro sull’idea lanciata da Berlusconi di costruire insediamenti in nuove aree, seguendo il “modello L’Aquila”. I due ostacoli principali continuano ad essere la mancanza di luoghi pianeggianti in città e la resistenza della popolazione colpita, che a Giampilieri si è già costituta in un comitato per la ricostruzione. Le uniche due aree fin qui ipotizzate dai tecnici comunali sono quelle di Santa Margherita, nei pressi del campo sportivo, e a Galati. Continua a vederla diversamente l’assessore regionale ai Lavori pubblici Antonino Beninati, che insiste sull'acquisto di appartamenti sfitti per la sistemazione delle famiglie attualmente sfollate.
Emanuele Rigano
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Il Sindaco Buzzanca: Tra Ponte Schiavo e Giampilieri il rischio è ancora alto.
Sempre più urgente il censimento degli sfollati
Sempre più urgente il censimento degli sfollati
Rimane alto lo stato d’allerta nei luoghi colpiti dall’alluvione. Per questo stamani il sindaco Giuseppe Buzzanca, nelle vesti di autorità comunale di protezione civile, ha ribadito che la zona jonica compresa tra Ponte Schiavo e Giampilieri «il rischio idrogeologico permane». Da qui alcune comunicazioni di servizio: stante la grave situazione dei versanti e dei corsi d’acqua che comportano un elevato rischio residuo, la popolazione esposta al rischio, al verificarsi di un evento di pioggia con avviso di criticità moderata o elevata, dovrà evitare il transito lungo le strade già interessate da fenomeni franosi e nelle aree interessate da lavori di soccorso e messa in sicurezza; non uscire di casa; trasferirsi nei piani alti delle abitazioni e non utilizzare piani cantinati seminterrati e piani terra; non utilizzare le automobili; non sostare lungo le strade specie al di sotto di scarpate di terra o roccia; non lasciare le auto lungo le strade soggette a deflussi concentrati, a smottamenti di terreno e a crolli di roccia. E ancora, in caso di emergenza frana chi si trova all’interno di un edificio dovrà cercare di uscire subito fuori, per non rimanere coinvolto nel crollo dell’edificio. Il piano di monitoraggio predisposto dalla Protezione civile regionale e approntato ieri pomeriggio in Prefettura prevede una serie di “presidi territoriali” che dovranno osservare costantemente l’evoluzione dell’evento. Attivati anche dei “cancelli” (una sorta di posti di blocco), predisposti dalle forze dell’ordine sulla viabilità interessata.
Intanto presso l’Unità di crisi di Palazzo del Governo si prova a fare il punto della situazione sugli sfollati. Al momento sono 963, di cui 763 a Messina e 200 nella zona jonica. Gli evacuati, com’è noto, si trovano in cinque alberghi cittadini (Europa, Paradise, Le Dune, Le Palme, Capo Peloro Resort) più il Parco degli Ulivi a Villafranca, collegato con la città con appositi bus messi a disposizione dall’Atm. In altre due strutture alberghiere, il Royal e il Liberty, alloggiano invece le forze dell’ordine. Proprio per quanto riguarda gli sfollati, ci ha spiegato stamani in Prefettura l’assessore comunale alle Politiche sociali Pinella Aliberti, il passaggio fondamentale, in questo momento, è quello del censimento. Questo perché, ed è triste doverlo raccontare, si registrano casi di sciacallaggio o tentato sciacallaggio anche in questo caso. Due i casi accertati di famiglie “abusive” in altrettanti alberghi cittadini, “stanati” grazie agli incroci con l’anagrafe. Ma c’è anche chi si presenta ai centri di raccolta per ricevere alimenti e quant’altro pur non avendone diritto. Per questo, ci ha confermato il viceprefetto Antonio Contarino, responsabile del Centro operativo avanzato di Giampilieri superiore, «stiamo cercando di regolarizzare dal punto di vista amministrativo la situazione degli sfollati, i quali dovranno firmare un documento di assunzione di responsabilità e di censimento». E non è un caso che alcuni hanno preferito non firmare quest’atto. Ecco, dunque, che dall’assessore Aliberti viene un appello: chi si trova ospitato da familiari o amici si presenti il prima possibile al Coc (Centro operativo comunale) di via Bonsignore o chiami il numero 09022866.
Proprio al Coc, informa il Comune, si continuano ad accetterare prodotti alimentari (pasta, confetture, scatolame, olio, aceto, sale etc) e giocattoli per i bambini. Non si potranno più accettare abiti usati. Per la raccolta di risorse finanziarie destinate alla popolazione alluvionata, invece, il conto corrente istituito dal Comune di Messina, è quello postale C.C.P. n° 14063986 - intestato a Comune di Messina - Servizio di Tesoreria con causale “pro-alluvionati”.
Sebastiano Caspanello
Intanto presso l’Unità di crisi di Palazzo del Governo si prova a fare il punto della situazione sugli sfollati. Al momento sono 963, di cui 763 a Messina e 200 nella zona jonica. Gli evacuati, com’è noto, si trovano in cinque alberghi cittadini (Europa, Paradise, Le Dune, Le Palme, Capo Peloro Resort) più il Parco degli Ulivi a Villafranca, collegato con la città con appositi bus messi a disposizione dall’Atm. In altre due strutture alberghiere, il Royal e il Liberty, alloggiano invece le forze dell’ordine. Proprio per quanto riguarda gli sfollati, ci ha spiegato stamani in Prefettura l’assessore comunale alle Politiche sociali Pinella Aliberti, il passaggio fondamentale, in questo momento, è quello del censimento. Questo perché, ed è triste doverlo raccontare, si registrano casi di sciacallaggio o tentato sciacallaggio anche in questo caso. Due i casi accertati di famiglie “abusive” in altrettanti alberghi cittadini, “stanati” grazie agli incroci con l’anagrafe. Ma c’è anche chi si presenta ai centri di raccolta per ricevere alimenti e quant’altro pur non avendone diritto. Per questo, ci ha confermato il viceprefetto Antonio Contarino, responsabile del Centro operativo avanzato di Giampilieri superiore, «stiamo cercando di regolarizzare dal punto di vista amministrativo la situazione degli sfollati, i quali dovranno firmare un documento di assunzione di responsabilità e di censimento». E non è un caso che alcuni hanno preferito non firmare quest’atto. Ecco, dunque, che dall’assessore Aliberti viene un appello: chi si trova ospitato da familiari o amici si presenti il prima possibile al Coc (Centro operativo comunale) di via Bonsignore o chiami il numero 09022866.
Proprio al Coc, informa il Comune, si continuano ad accetterare prodotti alimentari (pasta, confetture, scatolame, olio, aceto, sale etc) e giocattoli per i bambini. Non si potranno più accettare abiti usati. Per la raccolta di risorse finanziarie destinate alla popolazione alluvionata, invece, il conto corrente istituito dal Comune di Messina, è quello postale C.C.P. n° 14063986 - intestato a Comune di Messina - Servizio di Tesoreria con causale “pro-alluvionati”.
Sebastiano Caspanello
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Ultima modifica di NiMo il Mer Ott 14, 2009 8:55 am - modificato 2 volte.
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Negoziato Ue-Stato-Regione per l'alluvione di Messina
ROMA - Unione europea, Stato e Regione siciliana hanno avviato questa mattina, a Roma, un tavolo nazionale sul negoziato con la commissione europea per il reperimento dei fondi per il disastro di Messina.
A presiedere l'incontro è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, per la Regione siciliana ha partecipato l'assessore ai Lavori pubblici, Nino Beninati. Erano presenti anche Antonio Tajani, vice presidente della Commissione europea, Andrea Ronchi, ministro per le Politiche europee, Guido Bertolaso, capo della Protezione civile e Aldo Mancurti, capo del dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, del dicastero guidato da Claudio Scajola.
"Ribadiamo - ah detto l'assessore Beninati - l'apprezzamento del governo regionale per la celerità e l'efficienza con la quale le istituzioni nazionali si sono attivate per far fronte alla sciagura che ha colpito la popolazione del messinese. Celerità nell'approntare una risposta operativa all'emergenza così come nell'attivare tutti i canali istituzionali per la soluzione delle criticità che il disastro ha generato ed evidenziato".
"È importante - ha continuato Beninati - che sugli interventi ci siano azioni e spesa centralizzati, caratterizzati dalla forte sinergia che i vari livelli istituzionali hanno fin qui dimostrato. La Giunta Lombardo ha già provveduto ad individuare nell'assessorato ai Lavori pubblici il centro regionale di coordinamento con la Protezione civile e l'assessorato Territorio".
Il 21 ottobre, ha fatto sapere Tajani, è previsto il sopralluogo nel messinese, del direttore delle Politiche regionali della Unione europea, Raoul Prado.
[Fonte: www.lasicilia.it]
A presiedere l'incontro è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, per la Regione siciliana ha partecipato l'assessore ai Lavori pubblici, Nino Beninati. Erano presenti anche Antonio Tajani, vice presidente della Commissione europea, Andrea Ronchi, ministro per le Politiche europee, Guido Bertolaso, capo della Protezione civile e Aldo Mancurti, capo del dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, del dicastero guidato da Claudio Scajola.
"Ribadiamo - ah detto l'assessore Beninati - l'apprezzamento del governo regionale per la celerità e l'efficienza con la quale le istituzioni nazionali si sono attivate per far fronte alla sciagura che ha colpito la popolazione del messinese. Celerità nell'approntare una risposta operativa all'emergenza così come nell'attivare tutti i canali istituzionali per la soluzione delle criticità che il disastro ha generato ed evidenziato".
"È importante - ha continuato Beninati - che sugli interventi ci siano azioni e spesa centralizzati, caratterizzati dalla forte sinergia che i vari livelli istituzionali hanno fin qui dimostrato. La Giunta Lombardo ha già provveduto ad individuare nell'assessorato ai Lavori pubblici il centro regionale di coordinamento con la Protezione civile e l'assessorato Territorio".
Il 21 ottobre, ha fatto sapere Tajani, è previsto il sopralluogo nel messinese, del direttore delle Politiche regionali della Unione europea, Raoul Prado.
[Fonte: www.lasicilia.it]
Ultima modifica di NiMo il Mar Ott 13, 2009 1:52 pm - modificato 1 volta.
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
La società Oviesse Messina dona agli sfollati indumenti per 20 mila euro
Proseguono le iniziative di solidarietà nei confronti della popolazione alluvionata del messinese.
Proseguono le iniziative di solidarietà nei confronti della popolazione alluvionata del messinese.
Anche la Società Oviesse, sensibile agli appelli che in questi giorni sono stati rivolti per gli aiuti agli sfollati, ha voluto partecipare con un segno concreto e tangibile di vicinanza alla popolazione duramente provata dalla tragedia, donando indumenti per un valore di 20 mila euro. La merce, a cura del direttore Oviesse di Messina, Placido Bandiera, è già stata consegnata al Centro Operativo comunale di via Acireale.
(Loc/Col/Adnkronos)
Ultima modifica di NiMo il Gio Ott 15, 2009 1:39 pm - modificato 1 volta.
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Messina, scattata l'allerta meteo
Sono previste forti piogge e vento
Sono previste forti piogge e vento
E' allerta meteo nella zona del Messinese, colpita il primo ottobre dal violento nubifragio che costò la vita a 28 persone, mentre un'altra decina sono ancora dispersi. La Protezione civile ha annunciato un peggioramento delle condizioni meteo proprio tra Giampilieri, Scaletta Zanclea e tutta la zona circostante. Si attendono piogge forti e vento proprio mentre proseguono gli interventi della Protezione civile per il recupero dei dispersi.
Un'allerta che arriva il giorno successivo ai disastri provocati dal maltempo in Italia centrale: Una ragazza morta a Roma, centrata da un albero sradicato dal vento; un uomo ucciso nel Ternano da un silo abbattuto da una tromba d'aria, e centinaia di richieste d'intervento ai vigili del fuoco nel Lazio, in Umbria, nelle Marche e in Abruzzo, dove sono state colpite anche le tendopoli de L'Aquila e un peschereccio è affondato a Giulianova, in provincia di Pescara.
[Fonte: TGCOM]
Ultima modifica di NiMo il Gio Ott 15, 2009 1:38 pm - modificato 1 volta.
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Gli studenti messinesi alzano la voce: «Puru nui semu italiani».
Il ministro Ronchi sui fondi europei:
«Difficile ottenerli ma ci stiamo lavorando»
Quasi un migliaio di studenti hanno invaso le vie cittadine in un corteo che, partendo da piazza Antonello, ha raggiunto il Municipio. Una loro delegazione è stata ricevuta dal Sindaco Buzzanca. Si lavora sul fronte degli interventi, nel pomeriggio seduta all’Ars, il ministro Ronchi garantisce l'impegno del governo
Un serpentone senza bandiere di appartenenza politica, ed è raro di questi tempi, che sfiorava le migliaia di unità, quello partito stamane da Piazza Antonello e che, percorrendo corso Cavour, via Tommaso Cannizzaro, via Cesare Battisti e via Garibaldi, è giunto a piazza Unione Europea, ai piedi di Palazzo Zanca, per gridare tutto il suo amaro dissenso verso quanto accaduto l'1 e il 2 ottobre nella zona sud e per chiedere alla politica nostrana una "mossa".
A partecipare alla manifestazione sono stati gli istituti Maurolico, La Farina, Seguenza, Caio Duilio, Bisazza, Marconi, Archimede e Verona Trento. Francesco Anastasi ci spiega: «si tratta di un corteo/sit-in contro tutta la classe politica, che di noi se ne frega. Il volto nuovo della Sicilia è il nostro, siamo noi che scendiamo in piazza, non certo i sessantenni che ci governano. Abbiamo fatto volontariato, e continuiamo a farlo attraverso una raccolta fondi, per aiutare la popolazione colpita dal nubrifagio, adesso devono ascoltarci. Uno dei motivi della manifestazione è da ritrovarsi anche nello stato delle scuole messinesi, tutt'altro che sicure e a misura di studente. Stiamo lottando per il nostro futuro».
Frase, quest'ultima, che campeggiava anche sullo striscione che faceva da battistrada ai manifestanti.
Frase, quest'ultima, che campeggiava anche sullo striscione che faceva da battistrada ai manifestanti.
Un altro dei momenti clou, a parte il già citato ritrovo a Palazzo Zanca, è stato quando dal megafono in testa al corteo sono stati letti i nomi delle vittime dell'alluvione: applausi scroscianti dei ragazzi e palloncini bianchi fatti volare in cielo anche a ricordo di Ilaria, Francesco e Lorenzo, i tre bimbi che hanno perso la vita in quella sciagurata notte di inizio ottobre.
Una delegazione degli studenti in corteo è stata, infine, ricevuta dal sindaco Giuseppe Buzzanca.
Una delegazione degli studenti in corteo è stata, infine, ricevuta dal sindaco Giuseppe Buzzanca.
Nel pomeriggio intanto seduta straordinaria dell’Ars: si discuterà delle soluzioni immediate da adottare per affrontare l’emergenza Messina, una lotta contro il tempo non solo in senso cronologico ma purtroppo anche meteorologico. Nei prossimi giorni, a partire da oggi, sono infatti attese nuove precipitazioni che potrebbe concentrarsi proprio nelle aree dei villaggi colpiti dall’alluvione del primo ottobre. Ciò renderebbe ancor più complicato il lavoro dei vigili del fuoco ancora impegnati a Giampilieri, Scaletta, Briga, Molino e Altolia, dove si continuano a cercare i dispersi.
E intanto, intervistato da Maurizio Belpietro il ministro per le politiche Ue Ronchi afferma: ''Non ci sono disastri di serie A e di serie B. Il governo e' accanto a tutte le emergenze, come quella purtroppo accaduta a Messina. Grazie al lavoro del sottosegretario Letta si e' aperto un tavolo a palazzo Chigi e stiamo lavorando per mettere in moto un meccanismo che ci faccia accedere ai fondi Ue, anche se e' molto difficile''.
di Antonclaudio Pepe, foto di Dino Sturiale
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Ultima modifica di NiMo il Gio Ott 15, 2009 1:40 pm - modificato 1 volta.
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Ecco quando venne lanciato il primo allarme sulla situazione dei villaggi di Messina sud
Numerose interrogazioni già nel 1954 e nell’anno successivo, non avevano prodotto risultati.
E’ proprio vero che siamo figli della nostra storia
Numerose interrogazioni già nel 1954 e nell’anno successivo, non avevano prodotto risultati.
E’ proprio vero che siamo figli della nostra storia
Approposito di scaricabarile, siamo andati a ricercare quello che possiamo definire, probabilmente senza rischio di smentita, il primo esempio del declinare delle responsabilità per quel che riguarda la manutenzione dei torrenti cittadini a rischio alluvione. Un certo Antonino Dante (deputato nazionale nel secondo dopoguerra nel corso della II Legislatura) eletto nel collegio catanese, pensate un po’, nel lontano 1954, precisamente nella seduta del quattro maggio e, di seguito, in quella del venticinque gennaio del 1955, attenzionò all’allora ministro dei lavori pubblici Romita quali problemi la zona sud di Messina subiva ad ogni scroscio d’acqua rendendo noto come costante sia, già a quei tempi, il pericolo che la cittadinanza correva se quei fiumi fossero straripati. Dante rivolse un interrogazione “per sapere quali disposizioni ha impartito – riferendosi al Ministro dei Lavori Pubblici, Romita – per scongiurare il grave sovrastante pericolo alla popolazione” (Int. 3807). Per tutta risposta il Ministro disse: “[…] L’ufficio del Genio Civile di Messina è già intervenuto con opere di pronto soccorso (poco tempo prima vi era stata un alluvione che interessò alcuni villaggi a Sud della città, ndr) per l’importo complessivo di lire 5.200.000”. E poi, dopo un elenco delle opere in progetto di esecuzione con uno stanziamento preventivo di lire 60.000.000, conclude: “Poiché però tale territorio ricade nell’omonimo bacino montano già classificato con legge 22 dicembre 1918, n. 2084, la necessità di tale intervento è stata segnalata all’assessorato regionale per l’agricoltura e le foreste per gli eventuali provvedimenti di sua competenza”.
Nella seduta del 25 gennaio del 1955, nelle carte in nostro possesso si legge che, sempre il Dante, evidentemente innervosito dalla mancata azione sul territorio, presenta una nuova interrogazione allo stesso Ministro, che recitava: “[…] L’interrogante fa presente che le prime piogge (siamo a Gennaio) hanno già causato danni all’abitato e che la popolazione vive in uno stato di legittimo allarme; che è urgente intervenire per la difesa delle persone e delle case, e ciò a prescindere da provvedimenti di sistemazione montana di cui è riferimento nella risposta all’interrogazione n. 3807 (9341).
Per tutta risposta il Ministro ribadisce: “come già è stato fatto presente all’onorevole interrogante in risposta ad analoga interrogazione n. 3807, l’Ufficio del Genio Civile di Messina, in seguito alle alluvione verificatesi è già intervenuto con opere di pronto soccorso per un importo complessivo di lire 7 milioni. […] è stato redatto un progetto generale di sistemazione montana, attualmente (erano già passati più di sei mesi, ndr) in corso di esame presso il C.T.A. del provveditore alle opere pubbliche di Palermo, dell’importo di 63 milioni di lire, unitamente ad una perizia di stralcio dell’ammontare di 26 milione di lire, comprendenti le opere più urgenti per sollevare dal pericolo gli abitati. Poiché, però, il territorio è ricadente nel bacino montano già classificato con decreto-legge 22 dicembre 1918, n. 2081, la competenza ad eseguire i lavori necessari spetta la Ministero Agricoltura e foreste. Questo è quanto, e solo a pensare che ancora davanti al "fatto parlamentare" che avete letto abbiamo più di mezzo secolo da analizzare ci vengono i brividi a quello che potremmo trovare. Se per agire occorreva, a quei tempi, così tanto tempo per un azione preventiva su un territorio a rischio idrogeologico ci si spiega come oggi, a distanza di più di cinquant’anni, ancora piangiamo per le vittime che hanno perso la vita e ci curiamo di sfollatti, dispersi, persone disperate (non dimenticate di inviare un Sms al 48580).
Per tutta risposta il Ministro ribadisce: “come già è stato fatto presente all’onorevole interrogante in risposta ad analoga interrogazione n. 3807, l’Ufficio del Genio Civile di Messina, in seguito alle alluvione verificatesi è già intervenuto con opere di pronto soccorso per un importo complessivo di lire 7 milioni. […] è stato redatto un progetto generale di sistemazione montana, attualmente (erano già passati più di sei mesi, ndr) in corso di esame presso il C.T.A. del provveditore alle opere pubbliche di Palermo, dell’importo di 63 milioni di lire, unitamente ad una perizia di stralcio dell’ammontare di 26 milione di lire, comprendenti le opere più urgenti per sollevare dal pericolo gli abitati. Poiché, però, il territorio è ricadente nel bacino montano già classificato con decreto-legge 22 dicembre 1918, n. 2081, la competenza ad eseguire i lavori necessari spetta la Ministero Agricoltura e foreste. Questo è quanto, e solo a pensare che ancora davanti al "fatto parlamentare" che avete letto abbiamo più di mezzo secolo da analizzare ci vengono i brividi a quello che potremmo trovare. Se per agire occorreva, a quei tempi, così tanto tempo per un azione preventiva su un territorio a rischio idrogeologico ci si spiega come oggi, a distanza di più di cinquant’anni, ancora piangiamo per le vittime che hanno perso la vita e ci curiamo di sfollatti, dispersi, persone disperate (non dimenticate di inviare un Sms al 48580).
E’ proprio vero che ogni uomo è figlio della sua storia, come lo Stato, le Regioni ed i Comuni con tutte le loro procedure inspiegabili che purtroppo oggi continuiamo a costatare.
Intanto, nei nostri torrenti, fanno capolino alcuni cartelli che non riusciamo ad intendere a cosa si riferiscono. In essi si legge: “fine strada comunale, inizio torrente”. Ma cosa stanno a significare? E come mai sono stati posizionati proprio adesso? Dal torrente Mili sino ad Acqualadrone (per quello che abbiamo visto) questi avvisano la cittadinanza che da qui a lì inizia il torrente e finisce il tratto di strada comunale. Purtroppo ci sfugge lo scopo. C’è qualcuno che riesce ad illuminarci?
Pino D'Angelo
Pino D'Angelo
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Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Nottata “tranquilla” nonostante l’allerta meteo
Si continua a lavorare, forze dell’ordine e squadre di soccorso presidiano 24h24 le zone a rischio
Si continua a lavorare, forze dell’ordine e squadre di soccorso presidiano 24h24 le zone a rischio
L’esperienza aiuta ad essere più scrupolosi. Nel tardo pomeriggio di ieri diramato dalla protezione civile un nuovo allerta meteo. Precauzioni necessarie vista la tragica cronaca delle ultime settimane che, inutile nasconderlo, fa crescere l’apprensione tra la cittadinanza. Perché i nuvoloni scuri che si profilano all’orizzonte ormai fanno paura ai messinesi che certo non dimenticheranno le immagini di dolore e morte giunte da villaggi sud.
Una nottata vissuta con apprensione per chi ancora non ha abbandonato le aree sottoposte all’ordinanza di evacuazione del sindaco Buzzanca, ma che fortunatamente, come ci informano dall’Unità di crisi della prefettura, è trascorsa senza nessun particolare problema. Nei corridoi del Palazzo del Governo, aldilà di quella porta a vetri in fondo al corridoio, centro di coordinamento di tutte le attività sin dalla notte del primo ottobre, si continua a lavorare senza sosta. Proseguono gli incontri per fare, quotidianamente, il punto della situazione e decidere come procedere nelle ore successive.
Perché da un lato è necessaria un’attività di programmazione che, soprattutto a lungo termine, permetta di far fronte ai tanti problemi post-emergenza, dall’altro non si può non tener conto dell’imprevedibilità della natura che tutto può ribaltare. E l’arrivo di nuove piogge è atteso con ansia proprio per questo motivo: il movimento franoso che interessa le vallate di quella zona non si è fermato e la preoccupazione maggiore è che, “stimolato” da nuovi temporali, possa determinare nuovi danni.
Ecco perchè le aree considerate a rischio, non solo quelle dei paesi e delle frazioni già colpite, ma anche quelle di Pezzolo, Cuma, Ponteschiavo, sono costantemente presidiate da uomini dei soccorsi e delle forze dell’ordine che, in caso di nuova emergenza, avrebbero la possibilità di intervenire nel giro di pochi minuti. A Scaletta prosegue intanto la ricerca dei dispersi: impegnati anche alcuni mezzi in mare e lungo il litorale perché non si esclude l’ipotesi che i corpi di coloro che mancano ancora all’appello possano trovarsi sepolti sotto la sabbia, trascinati dalla furia del torrente in piena.
Come anticipato ieri dall’assessore alle politiche sociali Pinella Aliberti, inoltre, procede senza sosta il sostegno ed il supporto agli sfollati ospitati nelle varie strutture alberghiere, anche dal punto di vista logistico. Per saperne di più ci siamo rivolti all’assessore alla mobilità Melino Capone: “Da subito l’Atm si è messa in moto per rispondere alle esigenze della grande macchina dei soccorsi: abbiamo messo a disposizione una ventina di autobus la prima notte per il trasferimento delle persone della scuola di Giampilieri, altrettanti per portare gli sfollati a seguire i funerali in cattedrale. Stiamo potenziando il numero e la frequenza delle corse per dare la possibilità a chi si trova distante dalla città di arrivarvi con più facilità. Da lunedì forniremo anche il trasporto necessario per i bambini che ricominceranno le lezioni all’ex-istituto marino di Mortelle”.
Insomma tra una nuvola e l’altra a Messina si cerca d'intravedere un raggio di sole.
Elena De Pasquale
Elena De Pasquale
[Da www.tempostretto.it]
NiMo- MODERATORE
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Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Domani in cattedrale i funerali di Francesco e Lorenzo Lonia
Dopo una settimana dai funerali celebrati nel Duomo per le vittime dell’alluvione, le porte della cattedrale si riapriranno per dare l’ultimo addio ai due angeli di Giampilieri, Francesco e Lorenzo Lonia, 2 e 6 anni. Le esequie si svolgeranno venerdì alle ore undici.
Quel maledetto fango che li ha trascinati via in quella maledetta notte del primo ottobre insieme alla madre Maria Letizia Scionti e che ora glieli ha restituiti, ha però “inghiottito” l’ultima piccola speranza di un uomo rimasto solo... quella di poter credere in un miracolo.
Ora che quei corpicini sono tornati alla luce, al padre Antonio non rimangono che lacrime e dolore.
Ne mancano sei all’appello di questa terribile tragedia... una storia in cui ci si augurava potesse essere scritto un finale diverso, magari con un lieto fine, un’illusione che è invece volata via come quei due palloncini bianchi in cielo.
Perché per Messina è l’immagine che racchiude tutta la rabbia, l’angoscia di non avere più un futuro, la fine di ogni speranza, è proprio quella dei due palloncini attaccati alla bara della madre e poi “persi” nel blu profondo del cielo.
Ora che quei corpicini sono tornati alla luce, al padre Antonio non rimangono che lacrime e dolore.
Ne mancano sei all’appello di questa terribile tragedia... una storia in cui ci si augurava potesse essere scritto un finale diverso, magari con un lieto fine, un’illusione che è invece volata via come quei due palloncini bianchi in cielo.
Perché per Messina è l’immagine che racchiude tutta la rabbia, l’angoscia di non avere più un futuro, la fine di ogni speranza, è proprio quella dei due palloncini attaccati alla bara della madre e poi “persi” nel blu profondo del cielo.
NiMo vi abbraccia forte.
NiMo- MODERATORE
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Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Commozione per queste piccole, grandi vittime, portate via da un destino crudele.
magrib- NUOVO UTENTE
- Numero di messaggi : 19
Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: Omaggio alle vittime del disastro di Messina
Ed in questo momento ci rendiamo conto che le parole non servono più... ed è in questo momento che ci sembrano persino superflue quelle scritte finora, perché adesso non c'è più niente da scrivere, da descrivere, da raccontare.
Un ultimo pensiero vogliamo però rivolgerlo a quanti, anche questa mattina, hanno continuato a lavorare tra il fango ormai duro ed impenetrabile come l'anima della città, perché sono loro che oggi hanno reso grande e orgoglioso il cuore di Messina e dei messinesi.
Ieri, la piazza in silenzio si è nuovamente svuotata... e tutti insieme piangiamo, preghiamo e riflettiamo.
Perché insieme alla disperazione non rimangono che dei palloncini bianchi volati in cielo ed un berretto adagiato su una bara, simboli di una maledetta tragedia in una notte d'ottobre.
Perché insieme alla disperazione non rimangono che dei palloncini bianchi volati in cielo ed un berretto adagiato su una bara, simboli di una maledetta tragedia in una notte d'ottobre.
Le parole non servono più... e sono superflue quelle scritte finora, non c'è più niente da scrivere, da descrivere e da raccontare.
NiMo
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
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Data d'iscrizione : 27.10.08
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