bike alle donne
2 partecipanti
Pagina 1 di 1
bike alle donne
«Pedalerò con grazia ed eleganza scegliendo una bici che rifletta il mio stile»,
Copenhagen Cycle Chic - Streetstyle and Bike Advocacy in High Heels
https://www.youtube.com/watch?v=ZEgBaSuD9co
così recita il manifesto delle Copenhagen Cycle Chic, gruppo di biker tutto al femminile con la passione per le due ruote vissute non solo come fitness o come mezzo di trasporto urbano, ma come filosofia di vita: leggerezza a impatto zero.
Altro che pantaloni arrotolati e scarpe da ginnastica: le Cycle Chic si scambiano consigli che vanno dalla bici must-have (vedi la bike Chanel o la limited edition di Gucci) al modo migliore di pedalare con l’ultimo modello di Christian Louboutin tacco 12 ai piedi, fino agli allenamenti più efficaci per perdere peso e rimodellare i glutei.
«Se arrivi al punto di vestirti in modo da intonare i tuoi abiti al colore della bici o del casco», scrive nel forum Anne, bike-maniac aderente al movimento, «se pianifichi i tuoi spostamenti in base alle piste ciclabili disponibili, se nel tuo weekend non puoi prescindere da 30 chilometri di pedalate costeggiando fiumi e fiordi, se hai scelto una vita sostenibile, inutile ribellarti: sei stata rapita della bike-culture».
Contagiosa, aggregante, eco-orientata, la mania si sta diffondendo sempre di più anche tra le italiane: «Il numero delle nostre iscritte è in continua crescita», racconta Rossana Chiodi (biker da sempre tra casa e ufficio, con 80/90 km di media a weekend), organizzatrice a Varese dell’ultimo Cicloraduno nazionale Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta). «Ormai la quota femminile è quasi al 45% degli iscritti, e 21 delle 100 associazioni della nostra federazione sono presiedute da donne. E dire che solo negli anni Ottanta eravamo una sparuta avanguardia, sulla scia delle cicliste del nord Europa». Da sempre schierati sul fronte del ciclismo urbano e sulla difesa dei diritti di chi viaggia a due ruote, i siti dei gruppi italiani come Fiab e Bici Italia sono prodighi di informazioni sulle piste da non perdere in città, sui percorsi cicloturistici del weekend, ma soprattutto sulla sicurezza, la preparazione fisica e l’allenamento del biker.
«Imprescindibile partire con un minimo di forma: agilità e riflessi pronti sono ingredienti di base per una pedalata sicura, specie se si viaggia sull’asfalto», avverte Giancarlo Segrè, medico sportivo a Roma, oltre che appassionato ciclista. «Poi pedalando con un po’ di regolarità condizione fisica e allenamento cardiovascolare migliorano in fretta. In più il metabolismo si innalza, e controllare il peso diventa più facile: in un’ora di attività, si consumano 400/500 calorie».
Copenhagen Cycle Chic - Streetstyle and Bike Advocacy in High Heels
https://www.youtube.com/watch?v=ZEgBaSuD9co
così recita il manifesto delle Copenhagen Cycle Chic, gruppo di biker tutto al femminile con la passione per le due ruote vissute non solo come fitness o come mezzo di trasporto urbano, ma come filosofia di vita: leggerezza a impatto zero.
Altro che pantaloni arrotolati e scarpe da ginnastica: le Cycle Chic si scambiano consigli che vanno dalla bici must-have (vedi la bike Chanel o la limited edition di Gucci) al modo migliore di pedalare con l’ultimo modello di Christian Louboutin tacco 12 ai piedi, fino agli allenamenti più efficaci per perdere peso e rimodellare i glutei.
«Se arrivi al punto di vestirti in modo da intonare i tuoi abiti al colore della bici o del casco», scrive nel forum Anne, bike-maniac aderente al movimento, «se pianifichi i tuoi spostamenti in base alle piste ciclabili disponibili, se nel tuo weekend non puoi prescindere da 30 chilometri di pedalate costeggiando fiumi e fiordi, se hai scelto una vita sostenibile, inutile ribellarti: sei stata rapita della bike-culture».
Contagiosa, aggregante, eco-orientata, la mania si sta diffondendo sempre di più anche tra le italiane: «Il numero delle nostre iscritte è in continua crescita», racconta Rossana Chiodi (biker da sempre tra casa e ufficio, con 80/90 km di media a weekend), organizzatrice a Varese dell’ultimo Cicloraduno nazionale Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta). «Ormai la quota femminile è quasi al 45% degli iscritti, e 21 delle 100 associazioni della nostra federazione sono presiedute da donne. E dire che solo negli anni Ottanta eravamo una sparuta avanguardia, sulla scia delle cicliste del nord Europa». Da sempre schierati sul fronte del ciclismo urbano e sulla difesa dei diritti di chi viaggia a due ruote, i siti dei gruppi italiani come Fiab e Bici Italia sono prodighi di informazioni sulle piste da non perdere in città, sui percorsi cicloturistici del weekend, ma soprattutto sulla sicurezza, la preparazione fisica e l’allenamento del biker.
«Imprescindibile partire con un minimo di forma: agilità e riflessi pronti sono ingredienti di base per una pedalata sicura, specie se si viaggia sull’asfalto», avverte Giancarlo Segrè, medico sportivo a Roma, oltre che appassionato ciclista. «Poi pedalando con un po’ di regolarità condizione fisica e allenamento cardiovascolare migliorano in fretta. In più il metabolismo si innalza, e controllare il peso diventa più facile: in un’ora di attività, si consumano 400/500 calorie».
Re: bike alle donne
Brave figliuole, brave.
NiMo- MODERATORE
- Numero di messaggi : 1763
Età : 63
Data d'iscrizione : 27.10.08
Argomenti simili
» "Prototype, Concept and Dreams"
» I cento fiori delle donne con disabilità
» Wood bike
» Omaggio alle vittime del disastro di Messina
» LUCI per bike
» I cento fiori delle donne con disabilità
» Wood bike
» Omaggio alle vittime del disastro di Messina
» LUCI per bike
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.